Ha riacceso la polemica la richiesta avanzata dal vescovo di Potenza in merito alla riapertura di quella che è stata ribattezzata “la chiesa di Elisa Claps”. Si fa riferimento al luogo in cui il corpo della povera Elisa fu ritrovato senza vita nel 2010, dopo essere scomparsa sette anni prima. Un ritrovamento shock, sotto certi aspetti ancora poco chiaro e che ha portato ancora oggi i genitori di Elisa Claps a chiedere che venga fatta luce sull’omicidio della figlia. Nel frattempo, nei giorni scorsi il vescovo di Potenza ha voluto rendere tutti partecipi della sua decisione attraverso una nota ufficiale riportata da Repubblica.it nella quale si legge: “Sono in corso verifiche strutturali per stabilire con esattezza gli interventi da adottare per rendere nuovamente fruibile lo storico edificio. Quanto prima sarà pronta una relazione tecnica sulla base della quale sarà decisa la calendarizzazione dei lavori”. Il riferimento è alle operazioni di ristrutturazione della chiesa in vista della sua riapertura, già proposta 4 anni fa dopo il dissequestro da parte della procura di Salerno. Se ne discuterà ampiamente questa sera nel corso della nuova puntata di Chi l’ha visto, in onda su Rai 3 dalle 21:05 circa.



Nella nuova puntata della trasmissione Chi l’ha visto, in onda stasera 5 ottobre su Rai3, si tornerà a parlare di uno dei casi più cruenti degli ultimi anni, quello di Elisa Claps, studentessa scomparsa da Potenza nel 1993 e trovata cadavere in una chiesa del capoluogo lucana sette anni dopo, il 17 marzo 2010. Negli ultimi giorni si è tornati a parlare dell’omicidio della giovane uccisa a sedici anni e del cui delitto fu accusato l’amico Danilo Restivo. Il motivo è da ricondurre alla proposta del vescovo di Potenza di riaprire la chiesa nella quale per anni è stato nascosto il cadavere di Elisa Claps. Lo rivela Repubblica.it riprendendo la notizia diffusa dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Potenza, secondo la quale da alcuni giorni il vescovo della città, monsignor Salvatore Liguorio, ha rilanciato la proposta già avanzata nel 2012 di riaprire la chiesa della Trinità al culto, al termine dei lavori di ristrutturazione finanziati dalla Conferenza episcopale italiana. Una proposta che, ovviamente, ha diviso in due il capoluogo della Basilicata. La chiesa in questione, purtroppo, è conosciuta in tutto il mondo proprio per il fatto di cronaca legato al ritrovamento del cadavere di Elisa Claps, nascosto per anni sotto le tegole nel sottotetto. Dopo il ritrovamento della ragazza, all’epoca della scomparsa appena sedicenne, l’edificio fu chiuso al pubblico e fu circondato da alcune impalcature anche al fine di tenere a bada l’eccessiva curiosità di cittadini e turisti, attratti anche dal terribile fatto di cronaca. Nel 2014 la Procura di Salerno ne decise il dissequestro ma nonostante questo le sorti della chiesa non mutarono. L’annuncio del vescovo ha riacceso i riflettori sul caso anche e soprattutto in riferimento al terremoto dal punto di vista dell’opinione pubblica potentina. Tra coloro che sono contrari alla riapertura della chiesa ci sono ovviamente i genitori di Elisa Claps che continuano a chiedere verità e maggiore chiarezza sull’omicidio della giovane e sull’occultamento del suo cadavere. Ad essere contrari alla scelta del vescovo anche molti cittadini guidati dall’associazione Borgo antico che nelle ultime ore ha già raccolto migliaia di firme sul web.

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