Lo scorso martedì nella villetta di Seriate si è svolto un nuovo sopralluogo durante il quale sono stati sequestrati diversi oggetti, tra cui profumi e creme di bellezza. Per questi oggetti, probabilmente acquistati da Gianna Del Gaudio nel corso del suo ultimo viaggio a San Giovanni Rotondo la donna aveva speso 200 euro circa. Lo riporta il quotidiano online Il Giorno, secondo il quale l’ex professoressa avrebbe fatto queste compere con la sua carta di credito. Proprio questo aspetto sarebbe ora al vaglio degli inquirenti in quanto potrebbe rappresentare un movente plausibile della presunta lite scatenatasi tra lei e Antonio Tizzani, il marito indagato per il delitto, proprio la sera prima del delitto. Una lite udita da alcuni vicini di casa ma invece smentita dal marito della vittima. Tutto, al momento, sarebbe sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti che non smettono di indagare anche sulla vita privata di Gianna Del Gaudio e sulla gelosia di Antonio Tizzani. Diversi dettagli, infatti, potrebbero aver portato ad un omicidio frutto di un possibile raptus. Le ipotesi al vaglio restano ancora numerose.
Restano ancora aperte numerose domande dietro il delitto di Gianna Del Gaudio, la professoressa di Seriate uccisa nella sua villetta in una apparentemente tranquilla notte di fine agosto. Al momento, l’unico indagato a piede libero resta il marito Antonio Tizzani, il cui atteggiamento davanti ai cronisti che stanno seguendo il caso avrebbe lasciato molto a desiderate. Lo dimostra un’intervista trasmessa dalla trasmissione Chi l’ha visto, nel corso della quale l’uomo appare sorridente e sereno dopo alcune frasi dette alla giornalista del programma di Rai 3 avrebbe invitato la stessa a cancellare l’ultima parte “sennò mi mette in galera”. Secondo alcune indiscrezioni, come riporta Urbanpost.it, dietro il delitto di Gianna Del Gaudio ci sarebbe quanto accaduto dopo il loro ultimo viaggio ad Avellino e poi a San Giovanni Rotondo prima di fare ritorno a Seriate. Un viaggio avvenuto poco prima dell’omicidio spietato. Antonio Tizzani avrebbe raccontato le varie fasi, dal viaggio alla sera prima del delitto della moglie, quando improvvisamente “ha chiesto di cancellare dalla registrazione una frase appena pronunciata perché avrebbe potuto portargli gravi conseguenze giudiziarie”. L’uomo si sarebbe tradito durante l’intervista ed avrebbe avuto paura di finire in galera, dando con le sue parole “l’input” al procuratore.
Proseguono le indagini sul delitto di Gianna Del Gaudio, la professoressa uccisa a Seriate, in provincia di Bergamo, la notte tra il 26 ed il 27 agosto scorso. Al momento l’unico indagato è il marito della donna, Antonio Tizzani. Nei giorni scorsi, come riporta il settimanale Giallo, nella casa del figlio Paolo è stato trovato un coltello a serramanico in uno zainetto di Tizzani. I carabinieri hanno cercato l’arma del delitto fin da subito ma dopo il ritrovamento di questo coltello era stato escluso che si potesse trattare dell’arma del delitto. Questa prima ipotesi sarebbe però smentita dal medico legale che secondo cui “il taglio è compatibile con un coltello a serramanico di quelle dimensioni”. Quindi la ferita mortale che Gianna Del Gaudio ha ricevuto potrebbe essere stata inferta con una lama lunga circa dieci centimetri, come quella del coltello a serramanico di Antonio Tizzani. Un altro elemento al vaglio degli inquirenti riguarda poi lo zainetto in cui è stato ritrovato il coltello: lo zaino, riporta ancora il settimanale Giallo, era stato sequestrato subito dopo il delitto di Gianna Del Gaudio ma dentro non era stato trovato alcun coltello. Poi lo zaino era stato restituito ad Antonio Tizzani: perché l’uomo lo avrebbe messo lì dopo e dove era conservato prima? Tutte domande per le quali gli investigatori stanno cercando una risposta.
Cosa si nasconde realmente dietro il delitto violento di Gianna Del Gaudio, la professoressa sgozzata nella sua abitazione a Seriate la notte tra il 26 ed il 27 agosto scorso? Gli inquirenti negli ultimi giorni avrebbero valutato un’altra ipotetica pista che vedrebbe coinvolto nuovamente Antonio Tizzani, marito della vittima ed unico indagato a piede libero per atto dovuto. Lo scorso martedì, per quattro lunghe ore i Carabinieri sono tornati nella villetta divenuta il luogo del delitto per una nuova perquisizione avvenuta alla presenza dello stesso marito. Lo rivela Bergamonews.it, secondo il quale durante il nuovo sopralluogo i militari avrebbero sequestrato alcuni oggetti tra cui diverse confezioni di profumi del valore di 100 euro ciascuna e destinate a parenti ed amici. Doni che Gianna Del Gaudio avrebbe acquistato durante la sua ultima visita a San Giovanni Rotondo insieme al marito Antonio Tizzani. Più che profumi, la trasmissione Chi l’ha visto avrebbe parlato di bottiglie di acqua benedetta nella quantità di circa un centinaio, la cui spesa, dunque, sarebbe stata non indifferente. Potrebbe essere questo il motivo della presunta lite tra i due coniugi prima del delitto di Gianna Del Gaudio? Intanto ieri la trasmissione Pomeriggio 5 ha rivelato nuove indiscrezioni in merito agli oggetti posti sotto sequestro dopo l’ultimo sopralluogo nella villetta di Seriate. Oltre ai presunti profumi e ad alcune lettere, i militari avrebbero effettuato altri sequestri importanti. Ai tablet ed ai computer si sono aggiunti due vecchi cellulari che potrebbero appartenere proprio a Gianna Del Gaudio. I due dispositivi saranno analizzati e potrebbero contenere informazioni importanti in quanto sarà possibile comprendere quale fosse il reale rapporto tra il marito Antonio Tizzani e la vittima, attraverso i messaggi contenuti e le telefonate effettuate. Secondo alcuni testimoni, infatti, la relazione tra i due coniugi non sarebbe stata del tutto idilliaca, mentre i figli Paolo e Mario hanno smentito liti violente tra la madre e il padre in loro presenza. La pista dell’uomo incappucciato avrebbe perso il suo iniziale interesse per lasciare il posto ai dubbi sulla relazione tra Gianna ed Antonio, attorno alla quale si concentrano i maggiori dubbi degli inquirenti. Le ombre nel loro matrimonio potrebbero contenere la chiave di un delitto dai contorni ancora oscuri.