Storico incontro oggi in Vaticano tra papa Francesco e le massime autorità della Chiesa anglicana, l’arcivescovo di Canterbury Justin Welby e i Primati delle Province Anglicane. L’incontro si è tenuto nella Sala dei Papi. Rivolgendosi a loro, Francesco ha sottolineato trattarsi di un bellissimo segno fraterno, ricordando anche il 50esimo anniversario delli’incontro tra Paolo VI e l’allora Arcivescovo di Canterbury Michael Ramsey che riaprì dopo secoli il dialogo fra le due Chiese separate. Francesco, ha poi detto come il cammino allora cominciato debba oggi continuare attraverso tre parole: preghiera, testimonianza e missione: “Questi 50 anni di incontro e scambio, così come la riflessione e i testi comuni, ci raccontano di cristiani che, per fede e con fede, si sono ascoltati e hanno condiviso tempo e forze. È cresciuta la convinzione che l’ecumenismo non è mai un impoverimento, ma una ricchezza; è maturata la certezza che quanto lo Spirito ha seminato nell’altro produce un raccolto comune. Facciamo tesoro di questa eredità e sentiamoci ogni giorno chiamati a donare al mondo, come chiesto da Gesù, la testimonianza dell’amore e dell’unità tra noi”. A proposito di missione, il pontefice ha detto come questo tempo odierno ci interpella a uscire da noi stessi e dai nostri ambienti, per portare il suo amore misericordioso a un mondo assetato di pace. Aiutiamoci gli uni gli altri a mettere al centro le esigenze del Vangelo e a spenderci concretamente in questa missione, ha affermato ancora Bergoglio. Da parte sua Justin Welby ha detto come Francesco ci ricordi la necessità del ministero con i poveri: “Lei ha offerto un esempio simile a Cristo attraverso i suoi viaggi in luoghi di sofferenza e difficoltà. Lei si è posto al fianco dei popoli migranti. Lei ha intrapreso iniziative sulla moderna schiavitù e il traffico umano, e molto di più. Lei ha dato forza sostanziale all’incontro delle nazioni sui cambiamenti climatici, a Parigi”. Ha poi sottolineato l’universalità di quanto il papa stia facendo soffermandosi sui tragici avvenimenti di questa epoca: guerra, migrazione e cambiamento climatico, deprivazione economica, disuguaglianza e corruzione, vediamo aggiungersi la crescita di gruppi estremisti che propugnano violenza motivata con la religione, “i quali colpiscono la maggior parte, e forse persino tutte, le grandi fedi del mondo”. Infine ha voluto sottolineare come la mancanza di unione fra cristiani e Chiese sia afflizione per lo Spirito di Dio: “La nostra testimonianza è danneggiata, poiché non siamo visti come uno, e dunque il mondo è meno capace di vedere che Gesù viene dal Padre. La nostra comunanza è indebolita, poiché non possiamo condividere l’Eucarestia. La nostra gioia in Cristo è adombrata”.