In questi giorni il caso di Lorys Stival è al centro dell’attenzione anche alla luce delle battute finali del processo a carico di Veronica Panarello, madre della vittima e sua presunta assassina. Il pm ha chiesto 30 anni di carcere a carico della donna di Santa Croce Camerina che ad oggi continua a proclamarsi innocente asserendo che ad ammazzare il figlio primogenito di appena 8 anni sarebbe stato il suocero Andrea Stival. Ieri, in occasione della nuova udienza del processo nel corso della quale a prendere la parola sono stati gli avvocati delle parti civili, il nonno paterno del piccolo Lorys Stival, a AdnKronos ha dichiarato: “Non ho mai incrociato lo sguardo di Veronica ma solo di mio figlio che ho cresciuto e a cui voglio bene”. Cosa ne pensa della pena chiesta dal pubblico ministero? “Nemmeno 30, 40, 50 anni basteranno per un bambino che aveva diritto di crescere e aveva tutta la vita davanti”, ha commentato l’uomo. E su Veronica Panarello ha ribadito ciò che pensa ormai da tempo: “Da due anni dice menzogne”. Andrea Stival, suocero di Veronica Panarello, aspetta solo che possa essere fatta giustizia.
Il caso di Veronica Panarello torna su Pomeriggio 5, il contenitore pomeridiano di Mediaset con Barbara D’Urso, che alla vigilia dell’importante udienza al Tribunale di Ragusa, con il processo sul delitto Lorys Stival che prosegue anche questa prima settimana di ottobre. Ad inizio puntata è stata mostrata un’intervista esclusiva alla sorella della madre di Lorys, Antonella Panarello, che come ha sempre dimostrato in questi anni non perdona alla sorella quanto commesso da Veronica. «I 30 anni che hanno chiesto contro di lei per me sono pochi, altro che tanti. Sono anche convinta che comunque quanto dice sul suocero Andrea non sia vero, ma che ci sia un’altra persona ad aver ucciso Lorys mi sembra altrettanto ovvio, ma non ne voglio parlare in televisione», ribadendo quanto affermato ieri nella diretta proprio a Pomeriggio 5 di fronte alle domande di Barbara D’Urso. Il caso continua, con le parole dei due nonni di Lorys Stival, Andrea e Francesco che raccontano due versioni simili sui rapporti tra Veronica Panarello e il suocero, “apparentemente normali”.
Non torna indietro di un millimetro: con questa parole Veronica Panarello, in aula, ha ribadito la sua innocenza ed allo stesso tempo la colpevolezza del suocero Andrea Stival rispetto all’omicidio del piccolo Lorys. E’ quanto rivelato dal quotidiano Libero che nella versione online riporta le parole della presunta assassina del figlio di otto anni per la quale il pm ha chiesto una condanna a 30 anni di carcere: “Voi giudici potete fare e dire quello che volete, non mi importa che non riusciate a dimostrare che mio suocero era in casa con me quella mattina. Il fatto che non riusciate a provarlo, non significa proprio che lui non fosse lì. Mio figlio lo ha ucciso lui. É la verità”. Veronica Panarello non è rimasta in silenzio in aula neppure ieri, sebbene il suo tempo per parlare si sia esaurito lo scorso lunedì in occasione dell’udienza nella quale ha fornito le sue dichiarazioni spontanee. Ieri, dopo le richieste avanzate dagli avvocati delle parti civili, la donna è intervenuta urlando contro il suocero: “Non solo hai ucciso Lorys, adesso hai pure il coraggio di chiedermi i soldi!”. Rivolgendosi al marito Davide Stiva, invece, non ha nascosto un sorriso sarcastico: “Ah sì? Vuoi la separazione e due milioni di euro… Oltre al danno anche la beffa!”.
Non c’è solo Veronica Panarello nella vicenda del delitto di Lorys Stival, morto il 29 novembre 2014 a Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa. Anche il padre del bambino di 8 anni, del cui omicidio è accusata la madre, è inevitabilmente coinvolto nella videnda. Dopo l’omicidio di Lory e l’arresto della madre Veronica Panarello, il marito della donna, Davide Stival ha deciso di lasciare il suo lavoro di camionista per stare vicino all’altro figlio. Inizialmente il sindaco di Vittoria aveva aiutato l’uomo facendolo lavorare in Comune. Poi però il nuovo sindaco non gli ha rinnovato il contratto e Davide Stival è di nuovo alla ricerca di un lavoro che gli possa permettere di mantenere e vedere suo figlio. Ha lanciato un appello per questo sul settimanale Giallo ma ancora non è riuscito a trovare una nuova occupazione. Su questo è intervenuto anche il presidente nazionale di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro, come riporta il settimanale, chiedendo: “E’ possibile che il nuovo sindaco di Vittoria non trovi i mezzi per permettere a Davide di continuare a operare presso il suo Comune? Quest’uomo è già provato dalla morte di un figlio: possibile che gli venga pure tolta la possibilità di lavorare?”.
La giornata di ieri ha rappresentato un altro tassello importante del processo a carico di Veronica Panarello, presunta assassina del figlio Lorys Stival in merito alla quale il pubblico ministero ha chiesto la condanna a 30 anni di carcere. Una pena che la sorella Antonella, intervenuta ieri alla trasmissione Pomeriggio 5 ha considerato fin troppo esigua: “Una mamma non può uccidere un figlio”. Ieri, dunque, a prendere la parola sono state le parti civili intervenute in aula presso il Tribunale di Ragusa. Come ha rivelato l’inviata della trasmissione di Canale 5, ciò che è accaduto in aula è stata una vera e propria requisitoria nel corso della quale hanno preso la parola gli avvocati delle varie parti civili tra cui il difensore di Andrea Stival, nonno del piccolo Lorys e suocero di Veronica Panarello dalla stessa accusato di essere l’assassino materiale del piccolo di appena otto anni. Ad intervenire è stato anche l’avvocato di Davide Stival e della madre Pinuccia Aprile, rispettivamente padre e nonna della vittima, il quale avrebbe chiesto 2 milioni di euro di risarcimento per i suoi due assistiti. L’avvocato Biazzo, difensore del suocero di Veronica Panarello avrebbe invece chiesto un risarcimento “equitativo” ovvero a discrezione del giudice in quanto il danno, soprattutto morale, sarebbe inquantificabile. Nel corso dell’udienza, che segna una nuova tappa della delicatissima fase del processo, si è anche parlato del movente del delitto di Lorys Stival. Secondo il pm sarebbe plausibile la relazione tra Veronica Panarello ed il suocero come movente dell’omicidio del piccolo. Le sue parole, tuttavia, sarebbero state contraddette dall’avvocato Francesco Biazzo, difensore del suocero, il quale ha rigettato così il movente sostenuto dal pm e avanzato come possibili motivazioni dietro il terribile delitto il contrasto esistente tra madre e figlio, che si protraeva da troppo tempo. Su questo punto è intervenuta la sorella di Veronica Panarello che ha commentato: “Quello che Veronica sta dicendo sulla relazione con il suocero per me sono bugie”. La donna, i cui rapporti si sarebbero interrotti sia con l’imputata che con il padre, l’unico a crederle ancora, ha poi aggiunto: “Non penso ci sia stata una relazione con il suocero”. Parole importanti che nasconderebbero un altro aspetto finora mai analizzato. Veronica Panarello, secondo la sorella Antonella, avrebbe avuto una relazione con un’altra persona differente dal suocero e che l’avrebbe aiutata ad uccidere il piccolo Lorys Stival, “perché da sola non lo poteva fare”.