Appello del sindaco ai cittadini dopo l’allarme legionella a Parma: Dopo i 37 casi di persone colpite dal batterio e due morte, Federico Pizzarotti ha voluto lanciare un messaggio alla popolazione. Il sindaco, come riporta ParmaToday, ha sottolineato che “tutti gli enti coinvolti stanno lavorando alacremente per scoprire l’origine dell’epidemia e soprattutto per mettere in atto tutte le azioni possibili per bloccarne la diffusione”. L’invito ai cittadini del quartiere Montebello e limitrofi è a “non abbassare la guardia e ad osservare le semplici disposizioni emanate e divulgate ampiamente dalle aziende sanitarie”. Nel frattempo, per quanto riguarda l’allarme legionella a Parma, Pizzarotti ha aggiunto: “Quello che voglio sottolineare è che i cittadini non hanno alcun motivo per sentirsi in nessun modo abbandonati dalle istituzioni e che con la collaborazione di tutti siamo fiduciosi di risolvere il problema, anche se non è affatto scontato che si riesca a trovarne l’origine, come conferma la vasta casistica in materia”.
Sono 37 le persone colpite da legionella a Parma: due di loro, anziane, sono morte. E’ questo l’ultimo bilancio, secondo quanto riportato da La Repubblica, dell’allarme scoppiato in città per la diffusione del batterio. In queste ore si cerca di capire da dove si a partito in contagio. Sembra che il problema non sia nell’acqua ma nell’aria. I risultati delle analisi sui campionamenti della rete idrica avrebbero infatti escluso che il contagio da legionella a Parma provenga dal’acqua corrente. Sotto accusa sono quindi i “due impianti di “torri di evaporazione”, sistemi di raffreddamento utilizzati in grandi edifici che ospitano attività lavorative. Si tratta degli impianti sul tetto delle Poste di via Pastrengo (disattivato a settembre con i condizionatori) e le 11 torri sul tetto del Centro di calcolo di Banca Intesa, tra via Po e via Langhirano”. Oggi il sindaco emetterà un’ordinanza perché tutti i possessori di questi impianti forniscano la documentazione necessaria per avviare monitoraggio e sanificazione straordinaria.
Diversi i casi segnalati a Parma che riguardano la diffusione della legionella. L’allarme è già stato lanciato e per ora si contano 31 casi confermati, quattro in attesa di risultati e 20 pazienti che sono stati trasportati all’Ospedale Maggiore. Fra questi, due sono in condizioni molto gravi. E’ ancora da appurare la causa della proliferazione della malattia, ma è stata già aperta un’inchiesta che ha messo nel mirino la rete idrica pubblica. Per ora i campioni raccolti presso le abitazioni delle persone risultate positive hanno dato tuttavia esito negativo. Secondo quanto riporta Panorama, tutti i colpiti avrebbero contratto la legionella nella zona a sud di Parma, precisamente nel quartiere di Montebello, dove è presente un’alta concentrazione della popolazione, ltre a strutture sportive, scuole e presidi medici. I casi finora registrati erano infatti tutti residenti in questa zona della città, sia le persone decedute a causa della legionella sia quelle ricoverate. Sergio Venturi, l’assessore alle Politiche per la salute della Regione, ha sottolineato come l’evoluzione dell’emergenza sia tenuta sotto stretto monitoraggio, grazie ad un intervento sinergico che prevede l’impegno di esperti dell’Istituto superiore sanitario e gli enti locali e regionali, con la speranza di “risolvere al più presto tutte le criticità di quest’evento epidemiologico”. Interessata anche la Procura di Parma che nell frattempo ha aperto un fascicolo con l’accusa di omicidio e lesioni colposi, oltre che di epidemia colposa, tutti contro ignoti. Le indagini potrebbero portare già nelle prossime ore ad individuare i responsabili e le cause.