Il convento delle suore di Monte San Giusto ha la zona del dormitorio seriamente lesionata. E così le suore hanno dovuto lasciare per la prima volta la loro clausura per essere ospitate in un monastero di Fermo. Un’esperienza sicuramente nuova, una convivenza con altre consorelle che forse era inaspettata. Questa è una delle tante sfaccettature di questi giorni post-terremoto che presentano vite stravolte, cambiate, da riprogrammare. Le piccole scosse continuano, giusto per lasciare una sorta di timore e per dare adito a leggende metropolitane, previsioni catastrofiche. Tutti all’improvviso sono diventati esperti di terremoti, tutti vogliono dire la loro convinti di essere nella verità. 



Ma l’unica verità è che è difficile capire quale sarà il futuro, soprattutto quello più immediato. Gli abitanti di Norcia rifiutano di allontanarsi dal paese, vogliono le tende, nonostante il freddo della notte, non credono che abbandonare il paese significhi garantire a questo un futuro. Il prodotto Norcia, che fosse il prosciutto piuttosto che le lenticchie o il tartufo, ha sempre avuto un riscontro importante per l’economia del territorio. Turisti da tutto il mondo hanno sempre unito la religiosità di quei posti con la bontà dei prodotti gastronomici per organizzare e programmare una visita o una vacanza. Adesso non si sa se e quando si riuscirà a tornare agli antichi splendori. 



L’amicizia tra il priore del monastero dei Benedettini Folsom Cassian e lo stilista Brunello Cucinelli potrebbe portare impegni e contributi da parte di quest’ultimo per la ricostruzione della basilica crollata nella piazza principale di Norcia. I monaci presenti a Norcia erano 18, tra cui due italiani che stanno per prendere i voti. Una presenza importante che conferma il ruolo della regola benedettina in quel pezzo d’Italia che presenta ancora alcune fisionomie  del medioevo. Le immagini della basilica crollata hanno fatto il giro del mondo e la ricostruzione dovrebbe essere uno dei primi impegni a cui potrebbero contribuire diversi soggetti della comunità internazionale. 



Ma i problemi dei paesi a cavallo tra Marche, Umbria e Abruzzo sono tanti. Se le attività commerciali ed economiche sono andate in molti casi distrutte dal terremoto, ci sono situazioni come quella legata alla zootecnia che devono essere affrontate da subito, anche per evitare che migliaia di animali possano morire a causa del mancato intervento a sostegno. 9mila mucche, 40mila pecore e 13mila maiali necessitano di assistenza continua, ci sono caseifici che devono continuare a produrre per evitare il tracollo finanziario, gli interventi devono riguardare anche i titolari delle aziende che hanno bisogno sul posto delle strutture dove poter vivere, per assistere da vicino gli animali.  

Sono molte le stalle crollate e servono interventi urgenti. Proprio per questo oggi l’assessore regionale all’agricoltura Anna Casini incontrerà il ministro Maurizio Martina al fine di trovare soluzioni nell’emergenza. Oggi nel piccolo paese di Muggia verrà allestito un presidio veterinario e per la sicurezza alimentare della zootecnia si cerca un segnale per capire che gli interventi si stanno effettuando. 

Un capitolo a parte è quello che riguarda le scuole e l’università sia nelle Marche che in Abruzzo. Fino a lunedì prossimo le attività didattiche in tantissime scuole e nelle sedi universitarie sono sospese, anche per consentire i controlli sulla sicurezza degli edifici. Sicuramente lunedì prossimo molti studenti non ritroveranno più la propria aula dove poter studiare. Sono tante le scuole che non sono più agibili, che necessitano di interventi anche sostanziosi. Molti edifici scolastici sono stati realizzati senza le dovute norme di sicurezza, altri hanno subito lavori di ristrutturazione che hanno manifestato tutte le loro debolezze con le scosse degli ultimi giorni. I genitori chiedono controlli accurati, non si fidano di mandare i propri figli in scuole che potrebbero all’improvviso diventare le loro tombe.