Alle 8 e 20 del mattino dell’ultimo giorno di ottobre, Papa Francesco è partito dall’aeroporto di Fiumicino in direzione Svezia, affrontando così il diciassettesimo viaggio internazionale del suo pontificato. Il viaggio nasce in seguito all’invito rivolto al Papa da parte della LWF, ossia la Federazione Luterana Mondiale, in occasione della cerimonia commemorativa dei cinquecento anni dalla riforma luterana. Tale incontro risulta essere di importanza storica, in quanto le due chiese sono sempre state distanti, a partire dal 1520, ossia sin dal giorno in cui Martin Lutero bruciò la bolla papale. Con questo incontro, la Chiesa Luterana e quella Cristiana hanno voluto riunire le differenze religiose e sociali sotto un’unica preghiera, mettendo fine alle varie vicissitudini che hanno coinvolto le due entità nel passato. Già prima della partenza, Papa Francesco ha fatto intendere ai giornalisti l’importanza del “viaggio ecclesiale” che stava per affrontare. Anche nella giornata del 30 ottobre, in realtà, il Papa ha voluto trasmettere la sua emozione attraverso un tweet, chiedendo a tutte le persone di pregare per lui, affinché il suo viaggio contribuisse al raggiungimento dell’unità di tutti i cristiani. Oltre che nella fede, il viaggio di Papa Francesco ha molti altri significati. La Svezia, infatti, è uno dei Paesi in cui sono presenti meno cristiani nel mondo, in cui è stato legalizzato il matrimonio tra omosessuali, in cui è accettata la presenza di vescovi dichiarati gay e di “vescove” lesbiche, ossia tutti temi considerati ancora un tabù dalla Chiesa Cristiana.



Giunto ed atterrato, verso le 11 del mattino, all’aeroporto di Malmo, Papa Bergoglio è stato accolto da Stefan Lofven, premier svedese, e da Alice Bah-Kuhnke, ministro alla cultura della Svezia, insieme a membri rappresentativi della Federazione Luterana Mondiale, fondata a Lund nel 1947, nella cui Cattedrale è stata celebrata, a partire dalle 14 e 30, la prima funzione del viaggio svedese di Papa Francesco. Durante la funzione, davanti a Antje Jackelen, arcivescova della Chiesa luterana, vestita in nero con un crocifisso d’oro in evidenza, e a tutti i rappresentanti delle altre Chiese protestanti, Papa Francesco ha effettuato un discorso molto intenso, durante il quale ha riconosciuto gli errori che la Chiesa Cristiana ha commesso in passato. Innanzitutto, Bergoglio ha ammesso l’importanza del gesto di Martin Lutero, il quale, secondo il Papa, ha avuto il coraggio di consegnare nelle mani del popolo la Parola di Dio, affermando, inoltre, che bisogna guardare con amore verso il passato e bisogna chiedere con onestà perdono se si riconoscono gli errori commessi. Bisogna inoltre capire, ha aggiunto Papa Francesco, sempre con onestà, che la divisione creatasi tra le due Chiese, non è volere di Dio. Infatti, Dio ha sempre voluto l’unità del popolo.Ci si è allontanati dal progetto originario di Dio non per volontà del popolo credente e fedele, bensì a causa di alcuni uomini di potere, che hanno messo in secondo piano il volere divino.



In questo modo Bergoglio ha voluto sottolineare l’errore commesso da Papa Leone X, che il 3 gennaio 1521 ha deciso di scomunicare Martin Lutero, attraverso la bolla Decet Romanum Pontificem. Bergoglio ha proseguito nella sua omelia affermando che Lutero era tormentato da una domanda, ossia come poter far per avere un Dio misericordioso. Tale domanda è fondamentale nell’intuizione del senso della vita, in quanto il possesso di un giusto rapporto con il Signore è la questione basilare della vita stessa. L’esperienza luterana, da un punto di vista spirituale, secondo Papa Francesco, ci ricorda costantemente che nessun uomo può fare qualcosa senza la presenza di Dio. Tramite questo discorso, quindi, Bergoglio risulta essere il primo Papa che riconosce e ammette in modo chiaro e palese, in più durante un’udienza e, quindi, pubblicamente, gli errori commessi dalla Chiesa nel suo passato, compiendo in questo modo un vero e proprio “mea culpa”, e, di conseguenza, scusandosi con l’intero mondo protestante per gli atti e le azioni compiuti da “uomini di potere di questo mondo” nella storia passata che hanno allontanato la Chiesa dal vero e puro progetto di Dio, che sarebbe quello di avere una Chiesa unita sotto un’unica fede e sotto un unico credo.