La soluzione del giallo sull’omicidio efferato di Gianna Del Gaudio, avvenuto in una notte di fine agosto, potrebbe giungere solo con l’arrivo dei risultati definitivi relativi al Dna. Ad oggi, infatti, si attende con ansia di poter conoscere gli esiti sui circa 70 campioni raccolti a parenti, amici, conoscenti e vicini di casa dell’ex professoressa di Seriate, confrontati con il Dna di “Ignoto 1” trovato sui guanti in lattice rinvenuti insieme all’arma del delitto oltre un mese fa. Come rivela Avellinotoday.it, l’assenza di sangue sui vestiti di Antonio Tizzani, marito della vittima ed unico indagato, così come nei tubi della villetta divenuta teatro del terribile omicidio, rappresenterebbe un punto a favore dell’uomo. Eppure i dubbi sul marito di Gianna restano ancora molti, a partire dalla sua versione iniziale nella quale avanzava la presenza misteriosa di un uomo incappucciato in fuga. Potrebbe essere lui l’assassino della moglie, oppure la verità è ancora lontana?



Dopo le ultime rivelazioni del settimanale Giallo in merito al caso di Gianna Del Gaudio e relativo alle presunte tracce di sangue ripulite, continua a restare in piedi l’ipotesi del depistaggio. Questa pista è stata sostenuta sin dal momento del ritrovamento dell’arma del delitto. Come ribadito più volte nel corso della trasmissione Pomeriggio 5, infatti, il ritrovamento della busta contenente l’arma usata per uccidere l’ex professoressa, insieme ad un paio di guanti e ad una ciocca di capelli della vittima, potrebbe non essere stato casuale. Qualcuno lo ha portato di proposito in quel luogo in un secondo momento al fine di far ricadere la colpa su qualcuno? E’ un’ipotesi che gli inquirenti non possono ignorare e che ora torna alla luce in seguito al retroscena ribadito dal settimanale. Come riporta anche il sito Urban Post, pare che l’assassino di Gianna Del Gaudio abbia avuto tempo, modo e lucidità per ripulire seppur parzialmente la scena del crimine, far sparire l’arma del delitto e creare le giuste condizioni per depistare le indagini al fine di convincere gli investigatori della pista iniziale della rapina.



Il giallo sul delitto di Gianna Del Gaudio continua a non restituire le attese risposte, ma anzi si accumulano i dubbi e le domande su quanto accaduto nella villetta di Seriate la notte tra il 26 ed il 27 agosto scorso. Le novità in merito all’intricato caso arrivano dal settimanale Giallo che nell’ultimo numero ha evidenziato in esclusiva un retroscena importante. Secondo le accurate analisi dei Carabinieri del Ris che hanno lavorato a lungo, passando al setaccio ogni singola stanza della casa di Gianna Del Gaudio e del marito Antonio Tizzani, sarebbero state rinvenute diverse macchie di sangue cancellate in vari punti della villetta. La scoperta è avvenuta per mezzo del luminol, la speciale lampada che permette di evidenziare eventuali tracce invisibili ad occhio nudo o che si è tentato di eliminare. Qualcuno, dunque, dopo il delitto dell’ex professoressa Gianna Del Gaudio avrebbe ripulito le tracce di sangue lasciate dalla vittima sgozzata. Un fatto strano, alla luce di come sarebbe andata secondo il marito ed unico indagato Antonio Tizzani: possibile che l’assassino – l’uomo incappucciato? – abbia avuto il tempo di uccidere Gianna, rovistare tra le sue cose e poi addirittura cancellare le tracce di sangue nella casa? Quesiti, questi, ai quali gli inquirenti stanno cercando di rispondere proprio in queste ore.



Ad oltre un mese dal ritrovamento dell’arma usata per uccidere Gianna Del Gaudio, ex professoressa di Seriate sgozzata la notte tra il 26 ed il 27 agosto scorso, restano ancora tanti gli aspetti misteriosi attorno al giallo. Il nome di Antonio Tizzani, marito della vittima, resta iscritto nel registro degli indagati e la sua posizione, dunque, rimane ancora tutta da verificare. La domanda ricorrente presso gli inquirenti e la famiglia di Gianna Del Gaudio, ad oggi resta sempre la medesima: cosa è successo nella villetta di Seriate quella notte? La soluzione potrebbe davvero essere rappresentata dal Dna maschile classificato come “Ignoto 1” e rinvenuto su un paio di guanti in lattice insieme all’arma del delitto? La risposta potrebbe non essere del tutto scontata. La pista dell’uomo incappucciato inizialmente sostenuta dal marito Antonio Tizzani sembra non aver convinto non solo gli inquirenti ma anche i vicini di casa della vittima. Il fatto che non si trovi, tuttavia, non significa che non esista. Come riporta GQItalia.it, un punto a favore dell’unico indagato è rappresentato dall’assenza di tracce di sangue sui suoi vestiti, né nei tubi del lavandino della cucina e del bagno della villetta di Seriate divenuta teatro del drammatico omicidio dell’ex professoressa in pensione. L’assassino di Gianna Del Gaudio, dunque, non si è pulite le mani, né avrebbe lavato l’arma del delitto, eppure strane tracce di sangue sarebbero state rinvenute su alcuni interruttori ed in altri punti della casa, bagno compreso. La vera novità e che ha portato all’apertura di una nuova delicata fase è stata il ritrovamento di tracce – non di sangue – nei guanti in lattice, non appartenenti né ad Antonio Tizzani né ad altri membri della famiglia di Gianna Del Gaudio. Chi ha lasciato, dunque, il suo Dna? A tal fine i Ris hanno prelevato un campione alla persona che ha scoperto il sacchetto dietro la siepe del suo giardino, distante 600 metri dalla villetta dell’orrore di Seriate, ma non è stato il solo. Il prelievo salivare ha interessato una settantina di uomini tra amici, vicini di casa, baristi, negozianti del luogo. Questo ha aperto la strada ad una fase importantissima delle indagini sul giallo di Gianna Del Gaudio e che potrebbe a breve fornire i primi riscontri preannunciando l’apertura della caccia ad Ignoto 1 nella speranza che non si ripeta quanto accaduto nella medesima provincia sei anni fa, con il giallo di Yara Gambirasio.