Il caso di Roberta Ragusa è tornato nuovamente al centro dell’attenzione della trasmissione Pomeriggio 5 nel corso della puntata di oggi, a distanza di una settimana dal ritorno in aula di Antonio Logli. L’inviata del programma di Canale 5 condotto da Barbara d’Urso, ha rivelato che a distanza di pochi giorni dall’udienza preliminare bis nella quale si deciderà se rinviare o meno a giudizio il marito della donna scomparsa misteriosamente, Antonio Logli non si sarebbe fatto vedere nella sua autoscuola di famiglia a Gello per l’intera giornata. Presente invece il figlio insieme ad altri collaboratori e proprio il ragazzo si sarebbe occupato dell’apertura e della chiusura dell’ufficio. Nei giorni scorsi la stessa trasmissione aveva tentato di parlare con Logli presentandosi nella stessa autoscuola, ma l’uomo si era rifiutato di rispondere alle domande della giornalista, invitandola gentilmente ad andare via. Anche il figlio non aveva voluto rispondere alle domande dell’inviata decidendo la strada del silenzio a pochi giorni dalla nuova udienza.

Il misterioso caso di Roberta Ragusa è tornato al centro dell’attenzione mediatica negli ultimi giorni anche in vista del ritorno in aula del marito Antonio Logli. In occasione di questa importante data, a prendere la parola è stato anche l’avvocato Nicodemo Gentile, legale rappresentate di Penelope, associazione che da tanti anni si occupa assiste le famiglie di persone scomparse. Nel nuovo numero del settimanale Giallo l’avvocato ha asserito: “Per il caso di Roberta Ragusa daremo vita alla madre di tutte le battaglie”. A detta del legale, la storia relativa alla donna misteriosamente scomparsa da Gello la notte tra il 13 ed il 14 gennaio 2012, avrebbe così tanti indizi da richiedere necessariamente un processo. “Antonio Logli ha raccontato tante di quelle bugie che non possono rimanere impunite o quanto meno sottoposte al vaglio di un giudice”, ha tuonato l’avvocato Gentile. L’ultima parola in merito al rinvio a giudizio o meno spetterà al nuovo giudice il prossimo 18 novembre.

Sarebbero in corso nuove indagini sul caso di Roberta Ragusa, scomparsa (e non ancora ritrovata) la notte tra il 13 ed il 14 gennaio 2012 da Gello di San Giuliano Terme, in provincia di Pisa. Il marito Antonio Logli, imputato con l’accusa di omicidio e distruzione di cadavere della moglie, dopo un primo proscioglimento avvenuto lo scorso anno dovrà tornare davanti al giudice il prossimo 18 novembre. Intanto, come riferisce il giornalista del Corriere della Sera Fabrizio Peronaci che da mesi segue il caso di Roberta Ragusa, gli inquirenti starebbero verificando nelle ultime ore gli “spostamenti e contatti telefonici di Logli la prima mattina dopo la scomparsa, quella del 14 gennaio”. Si tratterebbe di un supplemento di indagini sul marito di Roberta Ragusa e in particolare sulla “visita fatta da Logli accompagnato da un suo conoscente a casa di Loris Gozi, suo successivo accusatore, attorno alle 11.30”. Peronaci spiega che “lui, l’indagato, ha sempre negato di esserci andato, ma nei giorni scorsi è balzato in primo piano un dettaglio a suo tempo sottovalutato, ma puntuale e verificabile: una telefonata, fatta dal marito di Roberta attorno alle 11 del 14 gennaio 2012, diretta all’utenza di un cellulare, localizzabile nel centro di Pisa. Con chi parlò Antonio? Forse lo stesso uomo – tra i quaranta e cinquant’anni, di sua massima fiducia – che pochi minuti dopo andrà con lui in auto da Gozi, portando con sè una fotografia della moglie?” (clicca qui per leggere tutto).

È un giallo ancora irrisolto quello di Roberta Ragusa, la donna di Gello di San Giuliano Terme, scomparsa misteriosamente la notte tra il 13 ed il 14 gennaio 2012. Tra pochi giorni il marito Antonio Logli sarà chiamato a presentarsi davanti al nuovo giudice che si esprimerà sul suo rinvio a giudizio o meno, in vista di un successivo processo. Il caso, chiaramente, ha riconquistato nuovamente l’attenzione dei media, tra cui la trasmissione Pomeriggio 5 che anche ieri è tornata ad occuparsi della fine misteriosa di Roberta Ragusa. L’inviata della trasmissione ha posto l’accento su un secondo uomo, il quale potrebbe essere stato coinvolto in questa terribile vicenda in qualità di complice di Antonio Logli. Il giallo sulla scomparsa di Roberta Ragusa, ad oggi presenta ancora molti punti oscuri sui quali si spera di poter fare chiarezza proprio con l’inizio di un eventuale processo. A confermare la presenza di un alone di mistero è stato anche l’avvocato Gallinaro, difensore della famiglia di Roberta Ragusa. Qualora Antonio Logli venisse rinviato a giudizio e quindi ci fosse un processo nei suoi confronti potrebbero essere ascoltati anche altri testimoni oltre a quelli che finora sono entrati nel giallo. I punti oscuri evidenziati, potrebbero venire alla luce proprio nel corso dell’eventuale processo. Una grande importanza potrebbe essere ricoperta proprio dal figlio della donna scomparsa, Daniele Logli, il quale potrebbe entrare nel processo in qualità di testimone. Il ragazzo quindi verrebbe riascoltato dagli inquirenti dopo le sue prime dichiarazioni come persona informata sui fatti subito dopo la scomparsa della madre. Ai microfoni di Pomeriggio 5, Daniele Logli aveva preferito non rilasciare alcuna dichiarazione. Alla stessa trasmissione, l’avvocato Enrico Maria Gallinaro, difensore nominato dalla cugina e dalla zio di Roberta Ragusa, Anna Maria e Antonio Ragusa, ha invece ribadito: “I miei assistiti si aspettano di vedere accertata la verità. Loro vogliono sapere che cosa è accaduto quella notte”. Un desiderio, questo, che da quasi cinque anni prova l’Italia intera, da sempre vicina alla famiglia della vittima ed interessata al caso di Gello.