C’è molto fermento attorno al caso di Roberta Ragusa, la donna misteriosamente scomparsa da Gello di San Giuliano Terme la notte tra il 13 ed il 14 gennaio 2012. Nei prossimi giorni, e precisamente venerdì 18 novembre, il marito Antonio Logli sarà chiamato a presentarsi davanti al nuovo giudice, Elsa Iadaresta, in vista dell’udienza preliminare-bis. In quella occasione il giudice si esprimerà sulla richiesta di rinvio a giudizio a carico del marito di Roberta Ragusa. L’uomo, come sappiamo, è accusato dal pm dell’omicidio volontario della moglie nonché della distruzione di cadavere. Un caso che ricorda, per certi aspetti, un altro giallo avvenuto in Toscana e precisamente a Ca’ Raffaello, nella provincia di Arezzo, con protagonista anche qui una donna misteriosamente scomparsa da oltre due anni, Guerrina Piscaglia. Per il suo delitto è stato di recente condannato Padre Graziano, sacerdote di origine congolese ritenuto il responsabile della tragica fine della donna, chiamato a scontare in primo grado 27 anni di reclusione. Proprio il caso di Guerrina Piscaglia avrebbe spinto Antonio Logli ad una dolorosa decisione. Lo riporta il quotidiano La Nazione nella sua versione online, spiegando nel dettaglio di cosa si tratta. Attraverso la sua difesa rappresentata dagli avvocati Roberto Cavani e Saverio Sergiampietri, Antonio Logli, marito di Roberta Ragusa, sembrerebbe sempre più intenzionato a chiedere il giudizio abbreviato nell’udienza del prossimo venerdì. La scelta di appellarsi al rito abbreviato, seppure difficile, sarebbe maturata soprattutto dopo le vicende relative a Padre Graziano, presunto assassino di Guerrina Piscaglia ed anche lui protagonista in un caso di “presunto” omicidio. Guerrina, così come Roberta Ragusa, sarebbe scomparsa misteriosamente ed il suo corpo non sarebbe mai stato trovato. Nonostante questo, la Corte d’Assise di Arezzo ha condannato il religioso alla pena di 27 anni di carcere. La condanna a carico di Padre Graziano, come riporta il quotidiano La Nazione, avrà sicuramente la sua influenza nel corso del procedimento contro Antonio Logli. Per tale ragione la difesa del marito di Roberta Ragusa starebbe valutando la possibilità di eludere la giuria popolare. Come sappiamo, infine, il rito abbreviato, nel caso in cui il giudice dovesse condannare Logli, gli garantirebbe la riduzione della pena di un terzo e soprattutto gli eviterebbe l’ergastolo.