Si allunga lo strascico di polemiche sul caso delle firme false del Movimento 5 Stelle sollevato da un’inchiesta de Le Iene Show, che potrebbe fornire nuovi elementi oggi: la trasmissione di Mediaset ha realizzato diversi servizi su quanto avvenuto nel 2012 prima delle amministrative di Palermo. La lista del M5S sarebbe stata ricopiata da alcuni attivisti a causa di un errore nel luogo di nascita di un candidato. Anche la procura del capoluogo siciliano si sta occupando della vicenda: è stata, infatti, aperta un’indagine ed è stato ipotizzato il reato previsto dall’articolo 90, secondo comma, del Testo Unico 570 del 1960. Questa norma punisce con la reclusione da due a cinque anni chi firma falsamente, in tutto o in parte, le liste elettorali. Nel fascicolo sono già presenti i nomi dei primi indagati, la cui identità al momento è top secret. L’inviato de Le Iene Show che ha realizzato il servizio, Filippo Roma, è stato ascoltato dagli agenti della Digos in qualità di persona informata sui fatti.



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Il caso delle firme false del Movimento 5 Stelle fa ancora discutere. È intervenuto anche Beppe Grillo, il quale durante un’intervista rilasciata a Bruxelles ai microfoni di Euronews ha ammesso candidamente quanto denunciato dall’inchiesta de Le Iene Show. “La firma falsa è una firma copiata ed è l’oscar della stupidità: noi noi riusciamo nemmeno ad essere disonesti”, ha dichiarato il leader del M5S, che nel 2012 non superò la soglia di sbarramento per entrare a far parte del consiglio comunale di Palermo. Le parole di Beppe Grillo hanno suscitato l’immediata replica di Alessia Morani. La parlamentare del Partito Democratico ha preso atto delle dichiarazioni del leader pentastellato, precisando che così Grillo ha “ammesso che il reato è stato commesso”. Intanto, stando a quanto riportato dall’ANSA, un attivista del M5S avrebbe ammesso davanti ai pm di aver ricopiato le firme e indicato i nomi delle altre persone coinvolte.



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