Sono ore difficili in Nuova Zelanda con le ultime notizie che arrivano dall’isola sul Pacifico che dopo il terremoto di queste ultime ore teme ora per il grave allarme tsunami su tutta la costa orientale. Dopo un sisma di grossa intensità, il conteggio di vittime per fortuna è ancora pari a zero, ma proprio per la paura di onde anomale è stata intimato alla popolazione anche della capitale Wellington di evacuare verso zone più interne e ad altitudini più elevate, per evitare i possibili tsunami post sciame sismico. Colpisce nella stessa giornata l’avvertimento lanciato da Papa Francesco durante l’Angelus in piazza San Pietro, che facendo riferimento non esplicito alle accuse di allarmismo religioso durante il terremoto in centro Italia – la polemica su Radio Maria con il prete conduttore che ha invocato il sisma come castigo divino – ha espresso duramente queste parole: «Tra le tante voci che si sentono il Signore invita a distinguere ciò che viene da Lui e ciò che viene dallo spirito falso. È importante: distinguere l’invito sapiente che Dio ci rivolge ogni giorno dal clamore di chi si serve del nome di Dio per spaventare, alimentare divisioni e paure. Gesù invita fermamente a non avere paura di fronte agli sconvolgimenti di ogni epoca, nemmeno di fronte alle prove più gravi e ingiuste che capitano ai suoi discepoli».



Nell’intervista a In mezz’ora con Lucia Annunziata, ha parlato sulle elezioni Usa 2016 e le ultime notizie delle prime decisioni di Trump, il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni: non nasconde che l’esito delle elezioni avrebbe sperato nella vittoria di Hillary Clinton – «Avrei preferito un altro esito, non mi aspettavo la vittoria di Trump, ma gli Usa sono il nostro principale alleato» – eppure appunto in questi nuovi rapporti diplomatici tra Usa e Italia, come del resto in tutta Europa, i dubbi su effettivi possibilità positive con la nuova presenza Trump esistono. «Noi siamo alleati degli Usa, ma alleati non vuol dire allineati. Abbiamo le nostre posizioni che, ricordiamolo, si ispirano ai nostri interessi nazionali». Da qui però, l’attenzione di Gentiloni si è spostata anche sui rapporti tra Ue e Usa con le parole molto dure, quasi offensive, di Juncker contro Trump, che non sono piaciute al governo italiano. «Consiglio prudenza a tutti, la sua vittoria è l’ultima chiamata per l’Unione Europea, soprattutto sui temi della difesa, serve un’Europa può integrata, anche dopo Brexit, oggi e’ di grande attualità il tema della difesa, della sicurezza, se l’Europa non reagisce e’ difficile, la vittoria di Trump può essere una sveglia».



Un anno dopo, le ultime notizie che arrivano da Parigi riguardano le commemorazioni per i vili attentati dell’Isis contro voi punti della città, con il simbolo del teatro Bataclan dove più di 100 vittime fecero gridare all’orrore il mondo intero. Il primo ministro Manuel Valls, il presidente della Repubblica Francois Hollande e il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, hanno partecipato questa mattina alle commemorazioni, alle targhe svelate e ai minuti di silenzio davanti allo Stade de France, davanti ai bar e locali attaccati durante la strage del 13 novembre 2015 e poi ovviamente al Teatro Bataclan. Qui ieri sera si sono riaperti i battenti con un concerto di Sting che ha voluto incominciare le più di due ore di emozionate musica, con queste semplici parole dette a braccio in francese perfetto: «Stasera abbiamo due compiti: onorare i morti e ricominciare a vivere. Non li dimenticheremo mai e siamo qui davvero per tornare alla vita sconfiggendo il terrore». Curioso il caso che riguarda due membri della band che stava suonando in quel teatro proprio un anno fa quando i terroristi fecero irruzione sparando sulla folla: gli Eagles of Death Metal non sono stati fatti entrare nella struttura per assistere al concerto di Sting, «Sono venuti ma li ho mandati via. Ci sono cose non si perdonano», ha detto il direttore della Sala concerti jules Frutos, citato dalla stampa francese. A inizio marzo, ancora segnato dal massacro, il frontman del gruppo aveva detto che a suo avviso l’attacco era stato preparato dall’interno della sala esprimendo sospetti nei confronti del servizio di sicurezza, riporta l’Ansa.



Che Donald Trump sia il vero personaggio del mese se non dell’anno è ormai un dato accertato: le ultime notizie che arrivano dagli Stati Uniti, dopo la vittoria alle elezioni Usa 2016, riportano dell’incontro qualche ora fa tra il presidente americano appena eletto e l’ex leader dell’Ukip inglese, quel Nigel Farage protagonista della stagione Brexit. Due leader, due mondi che nel giro di questo 2016 sono cambiati nelle democrazie occidentali più forti, sconvolte dalla campagna e vittoria Trump e dall’uscita dall’Europa del Regno Unito. «E’ stato un grande onore passare del tempo con Donald Trump. Era rilassato e pieno di buone idee. Sono fiducioso del fatto che sarà un buon presidente», ha commentato Farage al termine del lungo incontro alla Trump Tower di New York. Mentre nelle città più importanti d’America continuano le proteste e manifestazioni contro la nuova presidenza – altri 19 arresti a Portland – Trump conclude alcuni importanti provvedimenti per accordi futuri con il nuovo corso del governo inglese. «Questo è un uomo con cui possiamo fare affari”, ha twittato ancora Farage accompagnando il post con una foto di lui e Trump sorridenti che escono da un ascensore dorato del grattacielo. “Il sostegno di Trump al rapporto tra Usa e Gb è molto forte».

Ha sceltodi proposito Firenze, la casa che è stata del suo nemico politico numero uno, per candidarsi in maniera autonoma a leader del centro destra Matteo Salvini, e lo ha fatto dinanzi a più di diecimila leghisti. Il segretario del carroccio ha le idee molto chiare, e dal capoluogo fiorentino ha fatto partire la campagna elettorale contro il referendum costituzionale, un referendum che se vedrà il governo sconfitto dovrà portare per il leader del Carroccio gli italiani al voto. Polemica nella polemica quella relativa alla lettera che in queste ore sta arrivando agli italiani all’estero da parte della presidenza del consiglio, per Salvini l’aver acquisito gli indirizzi è un reato penale, e per questo domani presenterà denuncia in procura contro il presidente del consiglio e il ministro dell’interno, una denuncia che potrebbe sempre secondo Salvini levare “di torno” i due importanti esponenti politici. 

Non accenna a placarsi l’onda di protesta seguente all’elezione di Donald Trump a 45° presidente degli Stati Uniti D’America. Migliaia di americani sono scesi in strada per lamentarsi contro la vittoria del miliardario americano, con scontri in tutte le maggiori città a stelle e strisce, e con la polizia impegnata ad arginare le proteste usando lacrimogeni e munizioni non letali. A New York inoltre rafforzate le misure di sicurezza di fronte alla TrumpTower, vero quartier generale del nuovo presidente, con paletti anti bomba posizionati nella notte e con una maggiore presenza della polizia. Da segnalare anche un ferito a Portland, l’uomo colpito da un proiettile non è in pericolo di vita. Trump da parte sua non sembra risentirne, e di fatto rilancia la sua politica intimando il presidente uscente a non fare passi avventati nel suo prossimo viaggio in Europa. 

Esattamente un anno fa i terroristi avevano assalito il teatro parigino del Bataclan, e ieri c’è stato un grande concerto di Sting per festeggiare la riapertura di uno dei simboli del furore dei terroristi, un furore che ancora tiene sotto assedio la capitale francese. 130 vittime che saranno letti dal palco del teatro, e i cui nomi serviranno a ricordare quello che quella sera è successo, e che ha fatto inorridire tutto il mondo civile. I proprietari del teatro domani richiuderanno per una sera, e mentre scoccheranno le 21.30, orario della strage, tutti si fermeranno per un minuto alla ricerca di quella vicinanza a un essere superiore, nel ricordo di chi purtroppo adesso non c’è più. 

L’Italia di Giampiero Ventura è andata a vincere per 4-0 in Liechtestein a Vaduz. La squadra azzurra ha sbloccato la gara con una bella rete del Gallo Andrea Belotti, bravo a sfruttare una indecisione della difesa avversaria. Il raddoppio invece l’ha messo a segno un minuto dopo Ciro Immobile. L’Italia non si accontenta e Antonio Candreva segna il tre a zero poco dopo, prima della fine del primo tempo arriva il quattro a zero ancora di Belotti. Una vittoria rotonda che però nn migliora la differenza rete a dispetto della Spagna che vince con lo stesso risultato contro la Repubblica della Macedonia.

Ritrovata in un cassonetto dell’immondizia la medaglia di Daniele Garrozzo, conquistata durante le ultime olimpiadi di Rio. Il trofeo era stato rubato all’olimpionico nei giorni scorsi, e per il furto era stata presentata regolare denuncia alla polizia di Milano. Oggi il gradito ritorno, la medaglia d’oro e il suo cofanetto in legno hanno attirato l’attenzione di una signora torinese, che stava gettando l’immondizia in un cassonetto, la signora a conoscenza della vicenda ha avvertito il campione impegnato in Giappone, il quale a sua volta ha inviato a Torino il tecnico della nazionale di spada, Dario Chiadò. Chiadò ha confermato il ritrovamento, e di fatto ha dato il via ai festeggiamenti, che culmineranno con un invito a cena per la signora e la sua famiglia. 

Nelle interviste dei giorni scorse Jorge Lorenzo sottolineava che il regalo più bello, per lasciare la Yamaha, sarebbe stata la vittoria in Spagna, e il pilota spagnolo sta facendo di tutto perché questo accada. Oggi pole per il prossimo pilota Ducati, che nelle prove ufficiali di Valencia mette tutti in fila precedendo di soli 34 centesimi il campione del mondo Marquez. Chiude la prima fila Valentino Rossi che paga 72 centesimi di secondo rispetto al suo compagno di squadra. Nelle retrovie Dovizioso e Jannone, autori di un ottima gara nello scorso gran premio. Per Lorenzo è la 64^ pole in carriera, una carriera che probabilmente troverà nuovi spunti in Ducati. Resi noti intanto oggi gli ascolti TV per il moto mondiale, uno sport che appassiona sempre più, e che registra oltre 5 milioni di spettatori a Gran Premio. 

60^ pole per Lewis Hamilton che in Brasile ha messo in fila tutti gli avversari, conquistando la prima casella in griglia del GP di Interlagos. Secondo dietro l’inglese Niko Rosberg, che domani dovrà guadagnare sette punti su Hamilton per guadagnare lo scettro di campione del mondo, e che partendo dalla seconda casella farà di tutto quanto meno per arrivare sotto la bandiera a scacchi. Primo della seconda fila un ottimo Raikkonen che partirà precedendo Verstappen e l’altro ferrarista Vettel. In sala stampa l’inglese è apparso tranquillo, sa benissimo che per lui sarebbe una vittoria rinviare il trionfo del rivale in Brasile, e farà di tutto per conquistare quella che potrebbe essere la sua 52^ vittoria.