Sin dall’inizio del giallo sulla morte di Gianna Del Gaudio i sospetti hanno riguardato anche la sua famiglia, a partire dal marito Antonio Tizzani, attualmente la sola persona indagata a piede libero. Gli inquirenti si sono interrogati anche sulla posizione dei due figli della ex professoressa uccisa, Mario e Paolo. In merito al primogenito, lo stesso avrebbe chiarito il suo ruolo ed i suoi movimenti ad un inviato della trasmissione La vita in diretta. Mario è stato anche il solo della famiglia a macchiarsi del sangue di Gianna Del Gaudio nel vano tentativo di rianimarla. Insieme alla compagna Alessandra, il giovane aveva trascorso la serata precedente proprio in casa della madre e del padre Antonio. Dopo mezzanotte avevano lasciato la villetta di Seriate, salvo farvi ritorno 45 minuti dopo in seguito alla telefonata di Antonio Tizzani che ne avvertiva la morte violenta della donna. La sua auto fu sequestrata e sottoposta ad esami approfonditi fino al pomeriggio seguente al delitto di Gianna Del Gaudio, al termine dei vari interrogatori. Mario, come riporta Avellinotoday.it, avrebbe raccontato poi di essere uscito diverse volte dalla villetta, dopo aver visto il corpo senza vita della madre e di essersi recato nella vicina abitazione del fratello Paolo al fine di ripulirsi del sangue della madre e per dare conforto alla cognata Elena. La sua ricostruzione avrebbe almeno in parte chiarito la sua posizione in merito al giorno dell’omicidio di Gianna Del Gaudio.
Resta ancora senza un volto l’assassino di Gianna Del Gaudio, l’ex professoressa uccisa a Seriate quasi tre mesi fa. Il mistero sembra infittirsi sempre di più soprattutto alla luce delle ultime novità che avrebbero a che vedere con la raccolta dei 70 campioni di Dna. Secondo quanto riportato dal quotidiano online Il Giorno, i confronti con il profilo genetico di ‘Ignoto 1’ avrebbero portato ad un esito negativo. Ciò significa che l’assassino di Gianna non sarebbe tra le persone sottoposte alla raccolta del campione salivare. Al momento non ci sarebbe nulla di ufficiale e si resta in attesa del deposito degli esami completi da parte dei Ris presso la Procura di Bergamo, ma l’attesa svolta sembra tardare sempre di più. Il Dna trovato sui guanti in lattice, dunque, è destinato a restare sconosciuto, almeno per il momento. Non apparterrebbe ad alcuna delle persone sottoposte al test e legate in qualche modo a Gianna Del Gaudio: vicini di casa, amici, conoscenti, persino l’uomo che consegnò il sacchetto di mozzarelle e il proprietario del giardino, dietro la cui siepe fu rinvenuta la busta contenente l’arma del delitto ed i guanti. Questo porterebbe invece ad un punto in più in merito alla posizione di Antonio Tizzani, marito della vittima ed unico indagato a piede libero, in quanto il Dna rinvenuto non avrebbe alcuna compatibilità con il suo profilo genetico né con quello dei suoi due figli, Paolo e Mario.
Il mistero attorno al delitto di Gianna Del Gaudio, ex professoressa originaria di Avellino ed uccisa in circostanze poco chiare nella usa abitazione di Seriate, resta irrisolto a distanza di quasi tre mesi dalla tragedia. Era la notte tra il 26 ed il 27 agosto scorso quando Antonio Tizzani, marito della vittima e unico indagato, rientrando nella sua villetta dopo aver innaffiato le piante in giardino, notò un uomo incappucciato intento a frugare nella borsetta della moglie, prima di darsi alla fuga. Gianna Del Gaudio, senza vita ed in una pozza di sangue versava sul pavimento della cucina. Da quel momento inizia ufficialmente il giallo sul delitto dell’ex professoressa 63enne, il quale ha inizialmente preso in esame la pista avanzata dal marito, ovvero quella del misterioso uomo incappucciato, per poi spostarsi proprio sulla famiglia della donna uccisa ed in particolare sulla figura di Antonio Tizzani. Quest’ultimo, ex ferroviere 68enne, al momento risulta l’unica persona indagata ma a piede libero. Tanti i sospetti degli inquirenti sull’uomo, ma al momento nessuna prova certa contro di lui, anzi molti spiragli che andrebbero in suo favore e il forte dubbio che dietro tutto il giallo sul delitto di Gianna Del Gaudio possa esserci l’ombra della premeditazione. In tanti si sono domandati come mai Tizzani continui a restare a piede libero, ed a fornire una risposta chiara è stato l’avvocato Daniele Bocciolini tramite le pagine del settimanale Giallo. “Nel nostro ordinamento, prima di essere arrestati occorre che siano raccolti elementi indiziari ‘gravi'”, ha spiegato il legale. Stando alle sue parole, dunque, gli inquirenti non possono procedere per semplici sensazioni ma è necessaria la raccolta di elementi a carico, così come a favore, dell’indagato e marito di Gianna Del Gaudio. Sotto quest’ultimo punto di vista ci sarebbe la non corrispondenza del suo profilo genetico con quello ricavato dai guanti in lattice rinvenuti insieme all’arma del delitto. “E’ evidente che questo risultato volge a suo favore” – ha commentato l’avvocato Bocciolini – “ma saranno fondamentali gli esiti degli altri esami, anche sulle tracce rinvenute in casa”. Il riferimento è alle tracce di sangue rinvenute nella villetta di Seriate e che secondo gli inquirenti sarebbero state cancellate dall’assassino dopo aver ucciso Gianna Del Gaudio. Proprio gli ultimi esami dei Ris e che hanno evidenziato questo dato importante, unitamente al confronto tra il Dna di ‘Ignoto 1’ e quello dei 70 campioni salivari raccolti – potrebbero portare alla soluzione dell’intricato caso.