La mamma di Fortuna Loffredo è stata ospite oggi di Pomeriggio 5, il programma di Canale 5: la donna ha commentato alcune dichiarazioni che Barbara D’Urso ha mandato in onda. L’ex moglie di Raimondo Caputo è stata intervistata dalla trasmissione e ha dichiarato riguardo a Titò: “Siamo stati sposati per 15 anni. Io dico che è innocente, lo giuro sui miei figli. Non ha mai fatto niente con i miei figli. Io gli voglio bene, lo amo”. Poi sono state fatte vedere anche le accuse del papà di Fortuna Loffredo nei confronti dell’ex compagno della mamma di Chicca: il papà della bambina morta è convinto che sia stato l’uomo e sua madre ad uccidere la piccola. Ma la mamma di Fortuna Loffredo non condivide queste accuse: “Io ho fiducia nella giustizia, io non posso accusare Claudio visto che non ci sono prove contro di lui. Il papà non ha visto crescere sua figlia, non sa chi frequentava e non sa come stava. Io so che cosa faceva e non lui. Io non so perché se la prende con Claudio. Io ho sempre sospettato della Fabbozzi ma se adesso gli inquirenti mi dicono che Marianna non c’entra niente e mi dicono che invece è stato Raimondo io mi devo affidare”.



Si torna a parlare di Fortuna Loffredo, la bimba di 6 anni morta il 24 giugno 2014 dopo essere dal palazzo in cui viveva al Parco Verde di Caivano, in provincia di Napoli. Del caso si occuperà oggi Pomeriggio 5, la trasmissione pomeridiana condotta su Canale 5 da Barbara D’Urso. Accusato di omicidio volontario e abusi sessuali è Raimondo Caputo: l’uomo era già in carcere perché accusato di violenza sessuale ai danni delle figlie della compagna Marianna Fabozzi, mamma di Antonio Giglio, l’altro bambino morto in circostanze simili a quelle di Fortuna Loffredo. Anche Marianna Fabozzi è accusata di omessa vigilanza sulle figlie. Spunta però ora un nuovo testimone (anonimo), secondo quanto riportato da Il Mattino. Il testimone avrebbe raccontato: “Il punto dove si sarebbe schiantata la bambina non è quello dal quale sono partite le indagini. Io, una signora che quella mattina del 24 giugno del 2014 stava stendendo il bucato, un ragazzo che si trovava sul balcone di casa a fumare e un altro uomo, all’unisono, abbiamo notato che il corpicino di Fortuna, immobile sul selciato, era a quattro-cinque metri più a sinistra di dove è stata poi disegnata la sagoma dai carabinieri. La posizione del corpo era parallela al muro dell’Isolato, con la testa rivolta verso l’interno del cortile e i piedi in direzione opposta. Nessuno ha visto Chicca (Fortuna Loffredo, ndr) cadere. E anche la sagoma disegnata sull’asfalto era sbagliata, perché gli investigatori hanno ritenuto che Chicca fosse impattata perpendicolarmente al palazzo. Cioè con la testa parallela al muro e piedi verso il cortile più piccolo. Perché parlo solo ora? Ho avuto e ho paura”.

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