Nessuna anomalia cardiaca o cerebrale: è quanto trapelato dai risultati dell’autopsia sul cadavere di Cranio Randagio, al secolo Vittorio Bos Andrei, rapper conosciuto a X Factor e morto in circostanze ancora poco chiare. Come reso noto dal Fatto Quotidiano nella sua versione online, intanto, la procura di Roma che indaga sulla fine tragica del 22enne avrebbe disposto la restituzione della salma alla famiglia dando così il nulla osta alla celebrazione dei funerali. Si indaga intanto sulle ultime ore di vita di Vittorio Bos Andrei ed il sospetto è che alla base della morte di Cranio Randagio possa esserci stato un mix letale di alcol e marijuana. A chiarire questo aspetto importantissimo saranno solo gli ultimi esami che completeranno l’autopsia. Nell’appartamento dove il giovane è morto, tuttavia, non sarebbero state trovate dai Carabinieri sostanze stupefacenti, aprendo così ad un ulteriore giallo soprattutto in riferimento ad un presunto buco di un’ora paventato nei giorni scorsi e relativo al racconto dei presenti, tra il risveglio e la constatazione della morte del giovane rapper e l’allarme al 118.
Sul caso di Cranio Randagio ancora proseguono le indagini e in parallelo ancora ritardano i risultati degli esami tossicologici e istologici per capire di che cosa è morto realmente il rapper di X Factor: ma su tutti, uno dei dubbi largamente inquietante che circonda le indagini riguarda un elemento ravvisato dagli inquirenti dopo il ritrovamento del corpo senza vita di Vittorio Bos Andrei. La casa in centro a Roma era assolutamente pulita, nel senso che non c’erano segnali né tracce di una festa raccontata dagli amici il giorno prima: «ci siamo ammazzati di canne, c’era anche delle metanfetamine e dell’alcol» hanno raccontano i ragazzi vicini a Cranio Randagio e che ora sono distrutti da quanto accaduto. Come è possibile però che il giorno dopo la festa, nonostante tutto quanto raccontato, non ci fosse alcun segnale, nessun mozzicone o spinello? Quando e come è stato pulito e soprattutto da chi? Negli inquirenti si allarga la sensazione che si voleva nascondere qualcosa e per questo motivo le indagini stanno ancora rallentando le decisioni sugli amici presenti alla festa divenuta poi tragica.
A tre giorni dalla morte di Cranio Randagio, torna a parlare la madre di Vittorio Bos Andrei su Repubblica: piange, è disperata ma anche combattiva nel cercare di capire cosa sia davvero successo al figlio rapper ex X Factor 2015. «Mi devono dire cosa è successo. Perché nessuno ha risposto alle decine di chiamate che ho fatto a Vittorio? Perché non mi hanno avvertita? Perché?», sono le domande per ora senza risposta che la madre di Cranio Randagio pone agli inquirenti, che nel frattempo proseguono nelle indagini sui telefonini degli amici presenti in appartamento durante la festa tra sabato e domenica sera. Come ancora riporta il collega di Repubblica Roma, «Le indagini adesso, coordinate dal procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani che lavora insieme alla pm Maria Rosaria Guglielmi, si stanno concentrando sui ragazzi presenti quella sera, che sono stati quasi tutti identificati e che verranno ascoltati nei prossimi giorni». Sono pusher i due ricercati nelle ultime ore – come riportiamo nel nostro focus qui sotto – e in tutta questa attesa ovviamente si aggiunge l’esame tossicologico in corso, che potrebbe riservare le ultime e decisive novità sul complicato caso del rapper romano trovato senza vita domenica mattina.
Su Cranio Randagio si è detto e scritto già tanto in questi tre giorni passati dalla morte del simpatico rapper ex X Factor 2015, morto in seguito ad una festa con consumo di droghe e metanfetamine, stando ai racconti degli amici attoniti. Non si sa ancora se Vittorio Bos Andrei sia deceduto proprio per il consumo di queste sostanze in forma elevata o se vi siano altre motivazioni che ancora non sono emerse dalle indagini. Gli inquirenti intanto indagano per provare a portare la verità dovuta e giusta alla famiglia e alla stessa memoria di Cranio Randagio, sempre più ricordato e amato dai colleghi e amici distrutti da quanto accaduto. La novità di questa mattina riguarda la ricerca e mandato di cattura indetto dai magistrati sui due pusher che avrebbero portato la droga alla festa nella palazzina di Roma: il primo avrebbe portato la draga, marijuana sopratutto, mentre il secondo un mix di anfetamine e alcol. Alcuni ragazzi hanno raccontato ai magistrati che in quella festa si sono consumati diverse decine di spinelli per diverse ore e questo potrebbe portare alla conclusione che la morte sia sopraggiunta per quei motivi.
I primi risultati dell’autopsia sul corpo di Cranio Randagio – il rapper ex enfant prodige di X Factor 2015 morto domenica mattina in circostanze ancora tutte da chiarire – nome d’arte di Vittorio Bos Andrei, hanno rivelato almeno due risultati importanti. Per prima cosa, secondo le prime stime fatte dagli anatomopatologi di Roma che l’hanno operato, il rapper 22enne ex X Factor non era affetto da alcuna patologia o malattia cardiaca, come si era invece paventato nei primi momenti dopo il ritrovamento del corpo senza vita di Vittorio. In secondo luogo, le rivelazioni che risultano dagli interrogatori degli amici (con lui la notte di festa fatta nell’appartamento romano dove ha perso la vita Cranio Randagio) sono inquietanti. L’uso di stupefacenti è stato confermato, “Ci siamo ammazzati di canne”, ha raccontato qualche ragazzo ascoltato dagli investigatori, anche se nell’appartamento non sarebbe stato trovato né hashish né marijuana, come viene riportato su Roma Fanpage. Non solo, pare che Vittorio facesse uso anche di metanfetamine, o quantomeno questo è quello che è stato riportato a Repubblica di alcuni amici del rapper presenti in casa con lui quella maledetta sera tra sabato e domenica. «Faceva uso di metanfetamina, Magari se l’era procurata e l’aveva presa prima di arrivare qui da noi: insieme ci siamo fatti solo canne, nient’altro» sono le laconiche parole riportate. La pm Guglielmi in primo luogo ieri mattina ha incaricato il medico legale Antonio Oliva di effettuare l’autopsia completa anche di esami istologico e tossicologico per stabilire le cause della morte, inoltre gli agenti del commissariato Monte Mario diretti da Claudio Cacace, «stanno acquisendo i tabulati delle ultime telefonate fatte da Vittorio e dai ragazzi presenti alla festa, per cercare di capire se, tra le persone chiamate o contattate, ci possa essere anche lo spacciatore». Le novità verranno seguite anche oggi, quando sono infatti attesi i risultati degli ultimi test, utili per capire cosa sia davvero successo al povero Cranio Randagio la notte di due giorni fa, una vita scomparsa troppo presto e un’esistenza amata da tantissimi amici che in questi giorni stanno manifestando tutto il loro dolore e sofferenza.