Ad intervenire sul caso di Roberta Ragusa, dopo il rinvio a giudizio a carico di Antonio Logli, è stata oggi anche Roberta Bruzzone, nota criminologa, intervistata dal portale Intelligonews. L’esperta non è apparsa per nulla sorpresa dalla richiesta del rito abbreviato avanzata al gup dalla difesa del marito di Roberta Ragusa. “Era ampiamente prevedibile, l’ho detto in tempi non sospetti”, ha dichiarato. A sua detta, ad aver preoccupato Logli sarebbe stato soprattutto quanto accaduto nel caso di Guerrina Piscaglia, con il processo a Padre Graziano. “Credo che la ragione principale di questa scelta sia contenere i danni in caso di condanna”, ha poi aggiunto la Bruzzone. La criminologa, sul caso di Roberta Ragusa che conosce bene, è certa della sentenza del processo lampo a carico di Antonio Logli: “Conosco l’impianto accusatorio della vicenda Ragusa, conosco bene in quanto consulente quello della vicenda Piscaglia e devo dire che anche in questo caso mi aspetto una condanna”, ha chiosato. La sentenza con ogni probabilità potrebbe arrivare già il prossimo 21 dicembre, nel corso della seconda udienza del processo in programma.

Anche la trasmissione Pomeriggio 5 tornerà ad occuparsi oggi del giallo di Roberta Ragusa, alla luce della svolta importantissima avvenuta nella giornata odierna. Il marito Antonio Logli, al termine dell’udienza preliminare-bis è stato rinviato a giudizio e quindi affronterà il processo. La trasmissione Chi l’ha visto nella fascia quotidiana di oggi, ha aggiornato i telespettatori sulla mattinata odierna. Antonio Logli, a differenza della precedente udienza preliminare del marzo 2015, questa mattina non era presente nell’aula del tribunale di Pisa. A quanto pare, la sua difesa avrebbe creduto opportuno la sua non presenza e proprio dopo l’accesso in aula dei due avvocati difensori sarebbe stata avanzata la richiesta di rito abbreviato, come ampiamente ipotizzato fino ad oggi. Non solo: il gup avrebbe acquisito, come richiesto dall’avvocato di parte civile Nicodemo Gentile, un video relativo alla trasmissione Chi l’ha visto, programma considerato “diffamatorio” dalla stessa difesa di Antonio Logli, nel quale l’uomo parlava con il padre di alcuni orari relativi alla scomparsa della moglie.

Antonio Logli è stato rinviato a giudizio in merito al processo che dunque comincerà di nuovo sul caso Roberta Ragusa: il marito della donna scomparsa nel 2011 è stato rinviato a giudizio oggi a Pisa nel corso dell’udienza preliminare bis, e non solo. È stata ammessa la richiesta di rito abbreviato per Logli, dopo la probabile morte e scomparsa della moglie a Gello di San Giuliano Terme nella notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012. Come ricorda il Messaggero, «La richiesta è stata presentata dai difensori di Logli, Roberto Cavani e Saverio Sergimpietri. Il Gup di Pisa, nel corso dell’udienza preliminare, ha già fissato le date delle prossime udienze che si svolgeranno il 2 dicembre per la discussione ed il 21 per le repliche e la sentenza.». Per i legali della difesa la scelta del rito abbreviato è stata fatta perché “siamo sicuri dell’esito positivo del processo ai danni del nostro assistito. Abbiamo scelto di non farlo venire oggi in aula per non turbare ulteriormente la sua situazione, ma siamo consci e sicuri che il processo si risolverà per il meglio”, hanno rilasciato ai cronisti davanti l’aula di Pisa.

Sul caso Roberta Ragusa, prima grossa novità questa mattina all’udienza preliminare bis per le accuse al marito Antonio Logli: come riporta la Nazione, i legali della difesa hanno richiesto il rito abbreviato per il processo nel caso il gup rimandi a procedimento il marito di Roberta Ragusa. In questo modo infatti, ovvero con questo rito alternativo, in caso di condanna finale la pena sarà scontata di un terzo: a quanto apprendiamo sempre dalla Nazione che la sentenza del gup Enza Iadaresta sul caso di omicidio e sparizione del corpo di Roberta Ragusa, dovrebbe arrivare entro l’anno corrente. Ancora però non si sa con certezza se la decisione all’udienza preliminare bis inc orso oggi a Pisa porterà già questa sera il rinvio a giudizio o l’assoluzione per Antonio Logli. Antonio Logli è entrato questa mattina in aula senza rispondere ai tanti giornalisti presenti, gli unici tra l’altro a poter accedere al dibattito visto che il pubblico durante l’udienza preliminare è preclusione.

Questa mattina, a partire dalle ore 9:00 presso l’aula 2 al primo piano del tribunale di Pisa, andrà in scena l’udienza preliminare-bis a carico di Antonio Logli, marito di Roberta Ragusa, la donna misteriosamente scomparsa da Gello di San Giuliano Terme nella notte tra il 13 ed il 14 gennaio 2012. L’uomo, secondo la Procura responsabile dell’omicidio e della distruzione di cadavere della moglie, si troverà di fronte ad un nuovo gup, Elsa Iadaresta, la quale dovrà decidere se rinviarlo o meno a giudizio. L’importante udienza che potrebbe aprire la strada ad una nuova parentesi nel giallo di Roberta Ragusa, come riporta il quotidiano Il Tirreno si svolgerà in camera di consiglio ed in assenza di un pubblico. Uno spazio strettamente limitato ai giornalisti e fotografi sarà riservato in un’apposita area del tribunale. Oggi, al termine dell’udienza, scopriremo se ci sarà un processo a carico di Antonio Logli e soprattutto se verrà o meno confermata l’indiscrezione relativa al rito abbreviato come unica quanto sofferta scelta del marito di Roberta Ragusa, adeguatamente studiata insieme alla sua difesa rappresentata dagli avvocati Roberto Cavani e Saverio Sergiampietri. La possibilità di un rinvio a giudizio da parte del gup è altissima ed anche quella di una condanna, soprattutto in presenza di una giuria popolare. Ecco allora che la scelta del rito abbreviato potrebbe essere a questo punto obbligatoria. La Nazione nella sua versione online ha voluto analizzare le due motivazioni cardine al centro della scelta del giudizio abbreviato da parte della difesa di Antonio Logli. Intanto, le motivazioni da parte dei giudici della Corte di Cassazione che hanno letteralmente stracciato la sentenza con la quale veniva prosciolto il marito di Roberta Ragusa dalle accuse di omicidio volontario e soppressione di cadavere. Il secondo motivo sarebbe da rintracciare nel recente quanto clamoroso esito del processo di primo grado a carico di un altro imputato, Padre Graziano, condannato a 27 anni di reclusione per l’omicidio di Guerrina Piscaglia e l’occultamento del suo cadavere, pur in assenza di un corpo. Un precedente con molti aspetti in comune con il giallo di Roberta Ragusa e che la difesa di Antonio Logli non poteva affatto ignorare. In caso di processo, inoltre, il rito abbreviato garantirebbe altri vantaggi all’imputato a partire dall’assenza del rischio dell’ergastolo in caso di condanna, neppure in Corte d’Assise. Ecco allora cosa rischierebbe concretamente il marito di Roberta Ragusa e suo presunto assassino: in assenza dell’aggravante della premeditazione ma solo del grado di parentela con la vittima, dunque, Logli potrebbe essere condannato ad un massimo di 30 anni di reclusione, pena destinata a ridursi a vent’anni in caso di giudizio abbreviato. Il caso di Roberta Ragusa, al termine dell’importante giornata, troverà spazio questa sera nel corso della nuova puntata di Quarto Grado, che affronterà in diretta i risvolti dell’udienza e la decisione del gup Iadaresta.