Nelle passate ore, il procuratore aggiunto Maria Monteleone e il sostituto Maria Gabriella Fazi hanno firmato l’avviso di chiusura delle indagini in merito all’omicidio della giovane Sara Di Pietrantonio, morta lo scorso 29 maggio, dopo essere stata strangolata e bruciata dall’ex Vincenzo Paduano. Quest’ultimo fu arrestato il giorno seguente all’atroce omicidio ed ora rischia l’ergastolo. Numerosi e gravissimi i reati a carico del giovane che dovrà rispondere di omicidio volontario premeditato, stalking, incendio e distruzione di cadavere. Per la famiglia della giovane Sara Di Pietrantonio, il dolore resta immane. Come ricorda Il Fatto Quotidiano, la madre della ragazza uccisa, Tina Raccui, al quotidiano Il Corriere della Sera aveva manifestato tutta la sua rabbia in merito all’ex fidanzato della figlia, “accolto in casa come un figlio”, per poi ricordare le continue ed estenuanti telefonate, anche ogni 10 minuti, dopo la decisione di Sara di interrompere la loro relazione. Una storia tragica, che sconvolse non solo Roma ma l’Italia intera per la sua efferatezza e che rappresentò il massimo esempio di caso di femminicidio.
Potrebbe rischiare l’ergastolo Vincenzo Paduano, il 27enne che lo scorso 29 maggio ha ucciso l’ex fidanzata Sara Di Pietrantonio, strangolata ed infine bruciata lungo una strada della periferia di Roma. La Procura ha infatti richiesto il massimo della pena prevista per omicidio volontario premeditato, considerando la vendetta che ha portato il ragazzo a compiere il folle gesto. Sara Di Pietrantonio gli aveva infatti ribadito il giorno prima che la loro storia era finita definitivamente. Era stanca di quell’amore malato, fatto di gelosie ed ossessioni da parte dell’ex fidanzato. Vincenzo Pauduano, tuttavia, non ha accettato la sua decisione, così come non riusciva a digerire che la ragazza frequentasse già qualcun altro. Quella sera, il 27enne ha seguito con la propria auto quella di Sara Di Pietrantonio, speronandola ed obbligandola ad accostare. In seguito alla lite scaturita, infine, l’ha strangolata e data alle fiamme. L’indagine è quindi chiusa e ad aggravare la posizione di Pauduano i reati di distruzione di cadavere e stalking. Grazie alle indagini è inoltre emerso che l’ex fidanzato aveva già aggredito la ragazza una settimana prima, tanto da spaventarla. Secondo il gip Paola Della Monica, riporta agi.it, l’imputato è “totalmente inaffidabile” ed è a rischio di fuga, senza considerare che ha riferito più volte alle autorità “circostanze false”. Un’ammissione che lo stesso Vincenzo Paduano ha fatto durante l’interrogatorio, giustificando la propria confusione con l’elevato uso di cannabinoidi. Il giovane ha negato inoltre di aver programmato l’omicidio e di non aver mai avuto intenzione di fare del male a Sara di Pietrantonio. Era successo tutto per errore, la ragazza si era sporcata con l’alcool che Paduano aveva versato sull’auto e “c’è stata una fiammata”.