Nel caso di Gianna Del Gaudio, la professoressa avellinese sgozzata nella sua villetta di Seriate in circostanze ancora ignote la notte tra il 26 e il 27 agosto scorso, la novità più importante degli ultimi tempi è rappresentata dal cambio di versione del marito Antonio Tizzani. L’uomo, come riporta Avellino Today, sostiene che negli attimi in cui è stato consumato l’omicidio della moglie era impegnato ad aggiustare un ombrellone rotto in giardino. Il ritardo con cui il Tizzani ha aggiunto questi dettagli, modificando la versione iniziale per cui stava dando acqua alle piante, è stato motivato dall’ex ferroviere come il frutto di un’amnesia dovuta al trauma subito per la morte della consorte. Saranno gli inquirenti, dunque, a dover stabilire se davvero di amnesia si sia trattato o se le parole del marito di Gianna Del Gaudio siano state invece omissioni e bugie. Non è un caso che nell’ultima perquisizione nella villetta gli investigatori abbiano analizzato con attenzione l’ombrellone oggetto della presunta riparazione. Ma resta un fatto: se di amnesia si è trattato davvero, lo è stato soltanto parzialmente. Antonio Tizzani, infatti, nella prima versione come nella seconda ha detto di essere in giardino, e in entrambi i casi ha ricordato la presenza di un uomo incappucciato chino a frugare nella borsetta della moglie morente. Come mai la presunta amnesia ha riguardato soltanto il posizionamento e l’attività svolta dal Tizzani nei frangenti del delitto di Gianna Del Gaudio?



La vicenda di Gianna Del Gaudio, la professoressa di Seriate uccisa all’interno della propria villetta quasi tre mesi fa, potrebbe vivere una clamorosa svolta dopo il cambio di versione del marito e finora unico indagato per l’omicidio, Antonio Tizzani. L’uomo, come riportato da La Vita in Diretta, ha modificato il suo alibi dicendosi certo di avere subito una piccola amnesia dettata dallo shock della morte della moglie Gianna. Il Tizzani, che fino a poco tempo fa diceva di trovarsi in giardino ad annaffiare le piante, adesso asserisce di essersi trovato sì nel giardino, ma nei pressi di un ombrellone rotto che era intento ad aggiustare illuminato dalla debole luce di un lampioncino. Ed è proprio in questo dettaglio che si addensano tutti i dubbi degli inquirenti sul suo alibi. Visto che da quel punto in giardino Tizzani poteva scorgere il soggiorno dove la vittima è stata sgozzata, come ha fatto il marito di Gianna Del Gaudio a non accorgersi che in quel momento un fantomatico “uomo incappucciato” la stava uccidendo? A questo si aggiunga il fatto che essendo in piena estate le porte e le finestre erano spalancate: possibile che le urla della donna non siano state sentite da Antonio Tizzani? Domande alle quali proveranno a rispondere in breve tempo gli investigatori…



Arrivano novità importanti nel caso di Gianna Del Gaudio, la professoressa sgozzata nella propria villetta di Seriate la notte tra il 26 e il 27 agosto scorsi, e riguardano nello specifico il marito nonché unico indagato Antonio Tizzani. L’uomo infatti, come riportato da La Vita in Diretta, avrebbe cambiato la propria versione dei fatti dichiarando di fronte agli inquirenti che la sera del delitto sì trovava sì in giardino, ma non per annaffiare le piante come sostenuto inizialmente, bensì per riparare un ombrellone rotto. Il Tizzani sostiene di essersi impegnato nella riparazione sfruttando la luce di un lampioncino ma di non essersi accorto della presenza di un uomo in soggiorno fino a quando non vi si è recato personalmente. A quel punto, e in questo l’ultima versione coincide con la prima fornita da Tizzani, il marito di Gianna Del Gaudio avrebbe visto il killer frugare nella borsa della moglie: gli inquirenti riterranno credibile questa ricostruzione dei fatti o la giudicheranno inattendibile?



Le ipotesi finora emerse sul delitto misterioso di Gianna Del Gaudio, l’ex professoressa sgozzata a Seriate quasi tre mesi fa, sarebbero molteplici ma ancora tutte da verificare. Dopo la prima ed unica fornita dal marito e solo indagato Antonio Tizzani, secondo la quale ad uccidere la moglie 63enne fu un misterioso uomo incappucciato datosi alla fuga dopo il suo ritorno in casa, ne sono emerse altre. Gli inquirenti ancora non hanno smesso di sospettare sull’ex ferroviere 68enne, la cui versione apparirebbe ricca di lacune, compreso il suo alibi relativo all’ombrellone rotto in giardino. Ecco perché, anche dopo il ritrovamento dell’arma usata per uccidere Gianna Del Gaudio, è stata avanzata anche la tesi del depistaggio. Il figlio minore della vittima, Paolo Tizzani, di recente avrebbe fornito un’altra teoria: a sua detta ad uccidere la donna non sarebbe stato un ladro, come inizialmente ipotizzato dal padre Antonio, né quest’ultimo indagato, bensì una persona a loro sconosciuta. Qualcuno che forse aveva intenzione di fare del male all’intera famiglia e che Gianna Del Gaudio, per difendere i figli e il marito, avrebbe deciso di sacrificare la sua stessa vita. Secondo il figlio Paolo, come spiega al settimanale Giallo, dopo il delitto, se così fosse, sarebbe stato semplice pensare subito al padre: “E’ la soluzione più semplice ma sono convinto che non sia andata in questo modo”. A sua detta, inoltre, sarebbe emerso un nuovo particolare che contribuisce ad accrescere il mistero attorno all’omicidio di Gianna Del Gaudio. Si tratta di un foglietto che, secondo il padre, l’uomo incappucciato avrebbe portato via dall’abitazione frugando nella borsetta della donna. “E’ così, mio padre l’ha sempre detto, i carabinieri lo sanno”, ha ribadito il figlio, asserendo che proprio questo lo avrebbe portato a pensare che non si trattasse di un semplice ladro. I dubbi, dunque, negli ultimi giorni sono ricaduti proprio sul biglietto: cosa conteneva di così importante? Un segreto mai svelato da Gianna Del Gaudio? Come riporta il settimanale diretto da Andrea Biavardi, gli investigatori avrebbero però smentito tutto: non avrebbero mai parlato di un biglietto rubato a Gianna Del Gaudio, né esisterebbe questo riferimento negli atti d’indagine. Che motivo avrebbe avuto, dunque, Paolo Tizzani, a mentire sulla storia del foglietto? o a mentire sarebbe stato il madre e marito della vittima?