A distanza di poche ore dalla sentenza di condanna a carico dell’ex fidanzato di Carla Caiazzo, Paolo Pietropaolo, giunge il commento della criminologa Roberta Bruzzone. L’uomo 41enne, lo scorso febbraio aveva dato alle fiamme la sua ex insieme alla bambina che portava in grembo. Fortunatamente si sono salvate entrambe, ma le ferite non solo fisiche a carico di Carla Caiazzo restano ancora tante, al punto che oggi la donna non ha potuto assistere alla lettura della sentenza. Sono 18 gli anni di reclusione che dovrà scontare, come deciso dal giudice. “La contestazione era di tentato omicidio e la pena inflitta dalla Corte, è stata più elevata rispetto alla richiesta del Pubblico Ministero, anche più dura di quella richiesta dal pubblico ministero”, ha commentato la Bruzzone sulle pagine web del sito Intelligonews.it. Per la nota criminologa, la pena è “sicuramente congrua” anche alla luce del rito abbreviato scelto dall’imputato. “Credo tuttavia che questo signore non volesse uccidere Carla, il suo semmai è stato un omicidio di identità per impedire a Carla di essere quella di prima”, ha chiosato Roberta Bruzzone. Ed a proposito del reato di “omicidio di identità”, nei giorni precedenti alla sentenza la stessa Carla Caiazzo, tramite il quotidiano Repubblica, aveva chiesto al presidente della Repubblica Mattarella di farsi promotore al Parlamento, al fine di introdurre il nuovo reato.



Novità importanti in merito al caso di Carla Caiazzo, la giovane donna di Pozzuoli che lo scorso primo febbraio rimase vittima di uno dei tanti episodi di violenza a carico di donne, da parte dell’ex fidanzato. Paolo Pietropaolo, ex compagno di Carla e padre della bambina che portava in grembo, le diede fuoco dopo averle versato del liquido infiammabile sul corpo. Miracoloso l’intervento dei sanitari che riuscirono a salvare la donna, la quale diede alla luce la sua bambina. Oggi, come riporta Repubblica.it, è giunta la condanna a carico dell’ex fidanzato di Carla Caiazzo: Pietropaolo dovrà scontare 18 anni di carcere. Secondo il giudice che ha emesso la condanna, a carico dell’imputato 41enne è stata disposta l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e fissata anche una provvisionale di 325 mila euro, di cui 300 mila a favore dell’ex fidanzata bruciata viva (50 mila per la bambina) e 25 mila per l’altra parte civile, l’associazione La forza delle donne, difesa dall’avvocato Caterina Sanfilippo. Come riporta Leggo.it, il giudice ha disposto infine anche la sospensione della potestà genitoriale. Il pm Falcone, in merito ha commentato: “Una volta spenti i riflettori, ci auguriamo solo per lei e la figlia una vita più serena”. L’aggressione avvenuta quasi 10 mesi fa a scapito della giovane madre, è stata così grave da impedire a Carla Caiazzo di essere oggi presente in aula durante la lettura della sentenza di condanna, ma tutte le notizie le ha avute in tempo reale, telefonicamente, da parte del suo legale, l’avvocato Maurizio Zuccaro. “Come è andata? 18 anni? Più della richiesta? Dimmi, quanto resterà dentro?”, sono state le prime parole rivolte dalla giovane madre al difensore. Il pm aveva chiesto 15 anni di carcere a carico di Pietropaolo, ma oggi il gup Egle Pilla ha deciso per una condanna maggiore. Presente invece in aula l’imputato Paolo Pietropaolo, difeso dall’avvocato Gennaro Razzino, secondo il quale al momento della gravissima aggressione il suo assistito era parzialmente incapace di intendere e di volere.

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