Finalmente si sono potuti guardare in faccia. Jadon e Anias McDonald erano nati con i rispettivi crani attaccati, un caso di gemelli siamesi, il più difficile da operare perché operazione delicatissima in quanto coinvolge i rispettivi cervelli. Ma lo scorso ottobre una equipe medica dell’ospedale di Montefiori di New York quando i due bambini avevano raggiunto i tredici mesi di età, ha deciso di tentare di separarli. Il loro caso era estremamente grave, definito craniopagus: accade una volta ogni due milioni e mezzo di nascite, nel 40% dei casi i gemelli di questo tipo muoiono prima di nascere, un terzo di quelli che nasce muore nel giro di 24 ore e in caso di sopravvivenza, l’80% rischia di morire prima di raggiungere, come questi due bambini, i tredici mesi di età. Ma loro erano perfettamente sani. L’operazione è durata ben 27 ore e alla fine il risultato è stato quello sperato. Un mese dopo i due si sono potuti finalmente guardare in faccia l’uno con l’altro. Per il momento sono ancora ricoverati in ospedale ma la speranza è che fra poco, dopo sei settimane di ricovero, possano tornare a casa. Uno di loro, Anias, ha sofferto maggiormente, ha accusato infatti vari problemi come infezioni e virus, mentre l’altro, Jadon, sembra perfettamente sano. Per tutto il periodo in cui i due gemellini hanno vissuto attaccati, i genitori non hanno mai mostrato preoccupazione, dicendo che comunque la loro era una esistenza sana e amorevole, ma alla fine si è deciso di operarli, con un costo astronomico di ben due milioni e mezzo di dollari.