Alla vigilia della Giornata contro la violenza sulle donne, la trasmissione La vita in diretta oggi ha dato voce ad alcune delle tante vittime, tra cui anche Carla Caiazzo, la donna bruciata viva all’ottavo mese di gravidanza dall’ex compagno Paolo Pietropaolo. Una doppia equipe medica è riuscita a compiere il miracolo dando alla luce la bambina e salvando anche Carla Caiazzo, la quale tuttavia è rimasta in ospedale per sei lunghi mesi. Le feriti (fisiche ma soprattutto dell’anima) non sono ancora rimarginate, ma proprio nelle passate ore è giunta una bella notizia per lei e per tutte le donne che come lei sono state vittime di violenza. L’ex fidanzato e padre di sua figlia, Paolo Pietropaolo, è stato condannato a 18 anni di carcere per il tentato omicidio di Carla Caiazzo quando era ancora incinta. Il pm aveva chiesto 15 anni di reclusione, ma la pena è poi stata aumentata dal giudice per le udienze preliminari, Egle Pilla. In aula, al momento della lettura della sentenza, non era presente Carla, la quale ha appreso l’esito dal suo legale. Più tardi però, al quotidiano Il Mattino ha voluto rilasciare qualche importante dichiarazione: “Svolgerò un ruolo di ambasciatrice, denunciando i comportamenti di sopraffazione violenta di alcuni uomini nei confronti delle donne, che invece devono essere sostenute, amate”. Carla Caiazzo è stata finora sottoposta (dallo scorso febbraio) a circa venti interventi ma in programma ce ne sono ancora altri 25. La donna e mamma è stata intervistata anche dalla trasmissione di Rai 1, alla quale ha spiegato come ha vissuto la sentenza di condanna di ieri: “Giustizia è stata fatta, sono soddisfatta di questo risultato anche se non c’è numero che tenga ma va bene così. Mi sono liberata di un peso che portavo da quel giorno e alleggerita un po’”, ha commentato. Carla ha poi ripercorso quanto accaduto quel maledetto primo febbraio, quando Pietropaolo ha tentato di ucciderla. Di quel giorno, “ricordo tutto, purtroppo”, ha dichiarato la Caiazzo. “Sono cicatrici che non potrò mai più cancellare ma vado avanti e lo faccio per tante donne che ho il dovere e il compito di sostenerle e mi batterò per questo impegno”, ha aggiunto la donna, che nonostante tutto ha ribadito il suo desiderio di continuare a ridere “e lo farò per tutta la vita”. Non è un caso se la sua associazione prende il nome di “Io rido ancora”, realizzata per sostenere le donne che hanno bisogno di aiuto: “Ci sono per tutte loro”, ha chiosato Carla Caiazzo.