Ancora il sindaco di Garessio interviene sull’allarme maltempo in Piemonte e in tutto il Cuneese: il Tanaro esondato sta mettendo in grande pericolo l’intera area attorno al Paese. «Siamo intrappolati nel paese, siamo isolati perché il film ha interrotto tutti i collegamenti. Stiamo sfiorando l’alluvione del 1994», ribadisce un preoccupato primo cittadino di Garessio all’Ansa: i Vigili del Fuoco invece aiutano a mantenere la situazione leggermente più tranquilla di quanto possa sembrare con la furia del maltempo che continua ad imperversare. «Siamo in allarme rosso, ma i livelli del fiume sono comunque stabili, anche se si sono avuti dei picchi di 3 metri e 60 – ha dichiarato a Rainews24 il responsabile Franco Colombo -. La situazione non è come quella del ’94, anche grazie ai lavori fatti da allora sugli argini». Per fare un recap di quanto sta succedendo: l’inverno è appena arrivato, e già in tutta Italia è “emergenza maltempo”. Situazione difficile in molti parti del bel paese, con molte regioni letteralmente sott’acqua a causa delle piogge incessanti, che perfino gli esperti classificano come “importanti” . La situazione più difficile è in Piemonte, dove il fiume Tanaro ha travalicato gli argini inondando la valle nei pressi del centro abitato di Garessio, con alcune zone del paese che registrano ingenti danni. Situazione critica anche in Liguria, dove è tornata prepotente la paura di un ennesima alluvione, con i territori a ponente della regione interessati da una persistente “allerta rossa”. E mentre al nord l’acqua la fa da padrona, al sud è il forte vento a destare molta preoccupazione, in Sicilia ad esempio si registrano molti alberi divelti a causa del forte vento di scirocco, con i collegamenti con le isole minori sospesi da questa mattina.
Garessio, in provincia di Cuneo, è uno dei paesi colpiti dal maltempo che si sta abbattendo oggi sul Piemonte. Il fiume Tanaro è straripato e ha spaccato in due il paese, allagando via Vittorio Emanuele: sono stati chiusi, come riporta La Repubblica, i ponti Odasso, Barjols e ‘della Lepetit’ così come sono state chiuse anche via Aleramo, Sparvaira e via Nazionale a monte. L’ipotesi di queste ore è di evacuare tutto il paese. Il sindaco di Garessio, Sergio Di Steffano, contattato dall’agenzia di stampa Ansa, ha spiegato che: “il fiume Tanaro ha scavalcato il ponte centrale di Garessio, dividendo la città in due. Abbiamo chiuso tutti i ponti, le fabbriche e le scuole. I bar e i negozi del centro sono allagati. La statale che arriva da Ceva è chiusa per frane, siamo isolati a tutti gli effetti. Al momento non risultano incidenti a persone ma la situazione è brutta”. E ha aggiunto: “Abbiamo paura, la situazione è più grave dell’alluvione del ’94”.
Le ultime notizie di oggi che arrivano da Liguria e Piemonte sono sempre più drammatiche: nel comune di Garessio, in provincia di Cuneo, il Tanaro è esondato e le forti piogge stanno provando la tenuta degli argini oltre che la paura dei cittadini. Preoccupa e non poco la situazione per le prossime ore, visto che i temporali sono previsti ancora fino a tarda serata e il fiume è praticamente già esondato e arrivato in alcuni punti ad allagare cantine e piani terra delle abitazioni. A causa degli allagamenti, Anas ha chiuso al traffico la statale 28 del Colle di Nava, da Garessio fino al confine con la Liguria, in località Bagnasco, dove in via precauzionale è stato istituito il divieto di transito a tutti i veicoli in corrispondenza del fiume, riportano i colleghi di Ansa, che hanno anche raggiunto il sindaco di Garessio per sentire le ultime notizie dal Cuneese. «Abbiamo paura, si sta rasentando la situazione dell’alluvione del ’94. Il fiume Tanaro ha scavalcato il ponte centrale di Garessio, dividendo la città in due – dice il primo cittadino contattato telefonicamente dall’ANSA -. Abbiamo chiuso tutti i ponti, le fabbriche e le scuole. I bar e i negozi del centro sono allagati. La statale che arriva da Ceva è chiusa per frane, siamo isolati a tutti gli effetti. Al momento non risultano incidenti a persone ma la situazione è brutta».
Importante presa di posizione del leader del M5S Luigi Di Maio, che durante un intervista ha tratteggiato la linea politica del movimento da lui rappresentato. Per il vice presidente della camera sono scontate le dimissioni di Renzi in caso di vittoria del No al referendum del prossimo 4 dicembre. Il delfino di Beppe Grillo senza se ne ma chiede al premier di seguire questa strada, una strada che porterebbe gli italiani alle urne in tempi brevi, per far recuperare quello che lo stesso Di Maio classifica una “stortura della democrazia”. Di Maio si difende inoltre dagli attacchi verso le inchieste sulle “firme false”, che ormai sembrano essere all’ordine del giorno nei palazzi pentastellati, l’esponente politico dichiara infatti che il suo movimento sospende gli indagati, mentre il partito di governo li promuove, con probabile l’accenno al governatore della Campania De Luca.
Prende sempre più quota l’ipotesi di un elezione, quella americana, truccata almeno in tre degli stati attribuiti al presidente eletto Donald Trump. L’ipotesi che per ora è allo studio da parte dello staff della Clinton, trova l’appoggio di emeriti sondaggisti a stelle e strisce, sicuri di non aver sbagliato i propri studi. A costoro è saltato subito agli occhi il piccolo margine con cui il Tycoon americano ha vinto in Michigan, Pennsylvania e Wisconsin, margine che potrebbe essere attribuibile o a un errore di conteggio, o a un malfunzionamento del voto elettronico, o ancor peggio a veri e propri brogli, foraggiati dalle potenze straniere. La differenza che ha portato alla vittoria il magnate della grande mela è meno di due punti percentuale, uno scarto cosi esiguo non si vedeva dal 1876. Intanto in Gran Bretagna, è stato condannato al carcere a vita l’uomo che lo scorso giugno uccise a colpi di pistola la deputata laburista Jo Cox. Il verdetto raggiunto dopo una camera di consiglio brevissima, ha infatti disposto l’ergastolo per Thomas Mair, 53enne giardiniere disoccupato, che di fatto viene equiparato ad un “terrorista interno”. La Cox era stata colpita per le sue posizioni estremamente favorevoli al referendum che ha portato la Gran Bretagna fuori dall’Europa, posizioni in aperto contrasto con quelle di Mair la cui ideologia è prettamente neonazista. Il giardiniere alla lettura del dispositivo non ha avuto la minima reazione.
Un Napoli senza idee quello, quello che ieri al San Paolo non è andato più in la di un pareggio contro gli ucraini della Dinamo. La squadra di Sarri pur mantenendo una sterile “supremazia territoriale”, non è riuscita a segnare quel goal che era indispensabile per non pregiudicare il proseguo nella competizione. La partita di ieri, caso mai ce ne fosse stato bisogno, ha evidenziato i limiti di una squadra che ha forse nel reparto avanzato il suo problema più grande, stante la partenza di Higuain, il grave infortunio di Milik, e la “sterilità” dell’unico attaccante di ruolo a disposizione del tecnico toscano, quel Gabbiadini che sembra aver perso la sua vena realizzativa. Adesso i partenopei sono costretti a conquistare almeno un punto nella trasferta di Lisbona, contro il forte Benfica.
Finita la scorpacciata della Champions, oggi i tifosi di calcio potranno riassaporare le emozioni legate all’imprevedibile “Europa League”. Le italiane in campo scenderanno sul terreno di gioco con obiettivi contrastanti, la Roma ad esempio, già qualificata si scontrerà contro il modesto Viktoria Plzen, con i giallorossi in cerca di una larga vittoria per mantenere la testa del girone, lo stesso farà la Fiorentina che in casa ospiterà il Paok Salonicco, con i viola in cerca di quella continuità che in quest’inizio di stagione è mancata completamente. Diversa la situazione del Sassuolo, partita benissimo nella difficile competizione, si è via via fatta risucchiare dalla mancanza di esperienza, rendendosi la vita abbastanza difficile e lasciando le residue speranze legate ad un eventuale vittoria sull’ostico campo del Bilbao. Inter che invece ha di fatto archiviato il discorso qualificazione, e che in Israele gioca per l’onore.
Tegola in casa azzurra in preparazione del test match contro la nazionale di Tonga. O’Shea dovrà fare a meno del capitano azzurro a causa di una squalifica rimediata nel campionato francese a causa di un contatto “piede –viso” tra Sergio e un giocatore avversario. Per il capitano della nazionale italiana, la federazione francese ha disposto l’allontanamento dai campi da gioco per 3 settimane, allontanamento che non interesserà solamente il campionato francese, ma tutte le competizioni rugbistiche. La squalifica dovrà far approntare al tecnico azzurro una nuovo assetto per l’intera squadra, che in vista della partita di Padova si ritrova a corto di terze linee, in questo contesto possibile che a Marco Barbini non venga concesso il “permesso” di ritornare nella sua squadra di club, quella Benetton Treviso impegnata il 26 nella difficile trasferta di Munster.
Anche una scossa di terremoto tra nubifragio e allagamenti. Una scossa di 2 gradi della scala Richter è stata infatti registrata poco fa al confine tra Liguria e Piemonte, proprio dove la situazione maltempo è peggiore, con il fiume Tanaro che è esondato allagando parte della città di Garessio nel cuneense. Anche i livelli dei torrenti Argentina in provincia di Imperia e l’Arroscia preoccupano, hanno infatti superato la soglia di piena ordinaria. L’Arroscia in particolare ha rotto gli argini e allagato terreni tra Ortovero e Villanova d’Albenga. In provincia di Imperia il comune di Arno è rimasto isolato a causa di una frana. L’allarme rosso in tutta la Liguria di ponente è stato allargato fino al mezzogiorno di domani mentre a Genova, Imperia e Savona scuole e università restano chiuse oggi e domani. intanto a Ventimiglia sono state sospese le ricerche del corpo del migrante scomparso nelle acque del fiume Roja due giorni fa.
Come si temeva, il fiume Tanaro è esondato in provincia di Cuneo, precisamente a Garessio poco lontano dal confine con la Liguria. Via Vittorio Emanuele si trova al momento allagata e le cantine piene d’acqua. Sono state chiuse diverse strade e ponti, via Aleramo, Sparvaira e via Nazionale a monte e i ponti Odasso, Barjols e ‘della Lepetit’. Il comitato di emergenza e la protezione civile sono riuniti prefettura per seguire la situazione. L’Anas ha poi chiuso la statale 28 del Colle di Nava. In tutta la zona come nella provincia di Genova è allarme codice rosso da stamane fino a domani.
E’ allarme rosso da stamane alle 6 su Genova e Savona causa maltempo, allarme che resterà in vigore anche nella giornata di domani A La Spezia l’allarme è fermo sul giallo mentre nell’entroterra genovese siamo sull’arancione. E’ qui che i corsi fluviali destano maggiore preoccupazione, il Tanaro è già infatti a livello di guardia mentre l’Arroscia e il Centa sono in crescita causa le forti piogge. A Genova chiuse le scuole e le università, chiusa anche la stazione ferroviaria di Brignole. Sono attese piogge diffuse con quantitativi elevati e anche molto elevati sull’estremo Ponente e temporali forti e persistenti sulla Liguria centrale e probabili temporali forti da Portofino a La Spezia Venti forti da ponente a Genova fino a 60 chilometri all’ora e di burrasca sul levante da 500 metri a 70 chilometri all’ora.
Un inchiesta impressionante quella che in queste ore la procura di Palermo sta effettuando a carico dell’intero movimento cinque stelle del capoluogo siciliano. Gli ufficiali di polizia giudiziaria hanno infatti verbalizzato oltre 400 audizioni, tra di esse almeno il 25% ha disconosciuto le proprie firme, firme che i parlamentari e i candidati consiglieri comunali grillini hanno presentato a supporto delle proprie candidature. Fonti vicino alla procura hanno evidenziato che stamani il procuratore aggiunto Dino Petralia e la sostituta Claudia Ferrari hanno firmato i primi inviti a comparire, tra di essi anche alcuni personaggi di spicco grillino, personaggi che allo stato attuale ricoprono incarichi di prestigio in seno al consiglio regionale e finanche all’interno delle assisi parlamentari nazionali. Intanto di oggi la notizia che un’inchiesta similare viene effettuata anche a Bologna, qui nel mirino degli investigatori almeno 4 attivisti grillini.
Dopo la richiesta della settimana scorsa del Sindaco Sala, al via oggi le prime pattuglie congiunte tra forze dell’ordine e militari. I primi uomini si sono viste per le strade del capoluogo meneghino già da questa notte, i pattugliamenti però dovrebbero aumentare nella prossima settimana, quando il contingente di 150 uomini dell’esercito sarà al completo. Gli uomini in mimetica accompagneranno nelle ronde gli uomini della polizia di stato dei carabinieri e della Guardia di Finanza impiegati in opera di ronda nelle periferie a rischi, si occuperanno inoltre della vigilanza degli obiettivi sensibili fissi, liberando cosi risorse della polizia locale da impiegare per le strade. I 150 uomini in arrivo che appartengono solamente a reparti d’élite dell’esercito si affiancheranno ai 650 già presente all’interno dell’operazione strade sicure.
Pesante condanna inflitta dal giudice di primo grado del tribunale di Pozzuoli, che oggi alla fine di una breve camera di consiglio ha condannato Pietro Pietropaolo a 18 anni di carcere. L’uomo nello scorso febbraio cerco di uccidere la sua compagna Carla Ilenia Caiazzo versandogli addosso un liquido infiammabile e dandogli fuoco. La donna che per fortuna riuscì a sopravvivere, era incinta all’ottavo mese, per fortuna riuscì anche a partorire, ma da allora vive in un limbo fatto di operazioni, dolore e medicine. Il giudice ha anche disposto un risarcimento di 325.000 euro. I legali dell’uomo hanno fatto sapere che ricorreranno in appello.
Rischia di affossare i listini milanesi, la forte instabilità politica che un questi giorni si percepisce nel nostro paese. Gli investitori internazionale hanno di fatto sospeso gli investimenti a Milano in attesa di quello che potrebbe essere un referendum ancora più dannoso di quello inglese. Di ieri la notizia riportata in grande spolvero sui giornali internazionali, notizia che tende a sottolineare come l’eventuale vittoria del NO potrebbe portare finanche alla disgregazione delle politiche economiche del bel paese, un rischio che molti nel nostro paese hanno però intenzione, a vedere i sondaggi, di correre.
Si ferma Carlos Bacca, e lo fa a causa dell’atteso derby della “madunnina” che si è giocato domenica scorsa, e che ha visto un pareggio altamente spettacolare. Il colombiano che durante la partita aveva evidenziato un affaticamento muscolare, oggi durante gli esami strumentali ha manifestato un sovraccarico al flessore della coscia destra, e per questo è stato fermato immediatamente dai sanitari rossoneri. Bacca sicuramente salterà la trasferta di Empoli, e sarà in forse anche per la gara interna contro il Crotone. Montella ha manifestato la sua delusione essendo il colombiano un giocatore fondamentale per i suoi schemi offensivi, schemi che dovranno essere rimodulati, cosi come aveva richiesto il presidente Berlusconi che desiderava una squadra schierata con un modulo più offensivo, che escludesse la “boa centrale”.
Due grandi campioni dell’NBA, che hanno fatto il loro ingresso nel salone d’onore della White House, per ricevere due ambiti riconoscimenti. Michael Jordan e Kareem Abdul Jabba hanno ricevuto infatti dalle mani del presidente Obama l’importante “medaglia della libertà”, riconoscimento presidenziale consegnato agli americani che con le loro imprese hanno fatto grande il paese a stelle e strisce. Soprattutto Jabba, che allo stato attuale ricopre il ruolo di allenatore, è stato esilarante durante la consegna della medaglia, con il giocatore che dall’alto dei suoi 218 cm si è quasi inginocchiato dinanzi a un Barak che lo osservava con fare divertito. Le medaglie sono le ultime che consegnerà Obama durante la sua presidenza, e per questo all’interno dell’establishment americano hanno riscosso notevole popolarità.
Prende il “volo” il caso dell’attaccante del Barcellona Neymar, per cui la procura della città catalana ha chiesto due anni di carcere. Il famoso attaccante brasiliano è sotto processo per il suo trasferimento dal Santos, società brasiliana nella quale militava, al club di Messi e compagni. Il trasferimento che fu al centro di una lunga querelle giudiziaria, è arrivato alfine in tribunale, e qui l’accusa ha ridotto la richiesta dai 5 anni voluti dalla difesa della DIS, (la società che deteneva una parte del cartellino del giocatore) a due anni di carcere e a dieci milioni di indennizzo. Chiesta anche l’interdizione da tutte le pratiche sportive. Il verdetto è atteso nei prossimi giorni, con lo staff dell’attaccante che ha già fatto sapere di essere pronto a fare ricorso.