Nel nuovo appuntamento di Quarto Grado, si riaccendono i riflettori sul caso di Carlotta Benusiglio, la cui morte continua a non convincere la famiglia. La giovane stilista milanese 37enne si sarebbe suicidata? O sarebbe stato qualcuno ad indurla ad uccidersi? Dubbi che i parenti della donna avrebbero depositato soprattutto sul conto dell’ex fidanzato Marco Venturi, con il quale Carlotta Benusiglio aveva una relazione a dir poco tormentata. Negli ultimi giorni, a commentare la triste vicenda è stata anche la sorella della vittima 37enne che per la Procura si sarebbe suicidata. In merito al nuovo fascicolo aperto contro Venturi per stalking e lesioni, Giorgia Benusiglio ha commentato: “Sarebbe d’auspicio integrare i due fascicoli, avrebbe più senso questo, perché secondo me le due cose sono molto correlate”. La donna ha chiesto di proseguire con le indagini per capire se si sia trattato di istigazione al suicidio o di altro. “Ricordiamo, che la morte di Carlotta viene letta dall’autopsia come asfissia meccanica per impiccamento, non autoindotto. Quindi può essere tanto che si sia suicidata, quanto l’abbia fatto qualcun altro”, ha chiosato la giovane sorella della stilista trovata impiccata ad un albero lo scorso 31 maggio in piazza Napoli a Milano.
La famiglia di Carlotta Benusiglio continua a sostenere la tesi dell’omicidio della povera stilista 37enne, trovata impiccata ad un albero all’alba dello scorso maggio, in una piazza di Milano poco distante dalla sua abitazione. Nel frattempo, proseguono le indagini per stalking e lesioni che vedono coinvolto Marco Venturi, l’allora fidanzato della giovane. Gli episodi di violenza riportati dal pm a scapito della Benusiglio, sono effettivamente molteplici. Intanto, emergono nuove testimonianze da parte di un’amica della stilista 37enne, la quale alla trasmissione Mattino 5 nei giorni scorsi ha raccontato di aver trascorso le ore precedenti alla morte di Carlotta Benusiglio proprio insieme a lei e a Venturi nel suo appartamento. L’amica non avrebbe notato nulla di strano, né nell’appartamento né tra i due fidanzati, sebbene la loro storia fosse costellata da molti attriti e tormenti. L’amica ha smentito di aver visto un vaso di orchidee rovesciato, così come delle robe bagnate o dei documenti simili a denunce. Tutto, dunque, non sembrava assolutamente presagire al folle gesto che secondo la Procura avrebbe compiuto la donna e che porterebbe all’archiviazione del caso per suicidio, al quale si è con forza opposta la sua famiglia, chiedendo maggiori chiarimenti anche sulla posizione di Marco Venturi. Il caso sarà affrontato nuovamente nella prima serata odierna di Rete 4, durante lo speciale di Quarto Grado.
Resta il giallo attorno alla morte di Carlotta Benusiglio, la stilista 37enne trovata senza vita, impiccata ad un albero di Piazza Napoli, a Milano, all’alba dello scorso 31 maggio. In occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, la trasmissione di Rete 4, Quarto Grado, questa sera dedicherà ampio spazio anche al caso di Carlotta. Sebbene per gli inquirenti la donna sia morta suicida, questa versione sin dall’inizio non avrebbe mai trovato d’accordo la famiglia della stilista. A proposito di violenze, Carlotta Benusiglio, purtroppo, ne era un esempio. Come riporta il sito Repubblica.it nella versione online milanese, la donna aveva denunciato diverse volte Marco Venturi, il 40enne con il quale da tempo portava avanti una tormentata ed a quanto pare spesso violenta relazione sentimentale. L’ultima denuncia era giunta esattamente un mese e mezzo prima della morte di Carlotta Benusiglio, il 13 aprile scorso. La lite, l’ennesima, poi la richiesta di lei di essere lasciata in pace, infine l’insistenza di lui, il quale “s’introduce nell’abitazione della donna attraverso una finestra”. Ma quello appena descritto è solo uno dei molteplici episodi vissuti da Carlotta Benusiglio prima della sua morte e che avrebbero ora portato all’apertura di una seconda inchiesta parallela a carico dell’ex fidanzato Marco Venturi, con l’accusa di stalking e lesioni. L’atto è stato notificato solo nei giorni scorsi all’uomo accusato di essere l’autore di molte aggressioni, fisiche e psicologiche ai danni della stilista 37enne trovata morta. Proprio queste aggressioni avrebbero portato Carlotta Benusiglio “ad alterare le proprie abitudini di vita” ed a provare paura per la propria incolumità, come riporta il pm. Gli episodi proseguono, fino al più violento, quello del 16 gennaio 2015, quando Venturi chiuse Carlotta in auto. La donna riuscì a rompere la maniglia della portiera nel vano tentativo di uscire dalla vettura, ma lui la costrinse violentemente a rientrare nell’auto prendendola a schiaffi. Tanti anche i momenti di folle gelosia del 40enne e tramutati in “lesioni consistite in diverse contusioni da percosse”. Proprio alla luce delle continue violenze documentate, gli avvocati della famiglia di Carlotta Benusiglio sostengono che l’indagine parallela doveva entrare in quella di istigazione al suicidio al fine di approfondire la posizione di Marco Venturi in merito alla misteriosa morte della stilista. La procura è invece sempre più indirizzata verso l’archiviazione del caso per suicidio, alla quale la famiglia di Carlotta Benusiglio, tramite la sua difesa, si oppone con forza.