L’ombra del depistaggio dietro il delitto di Gianna Del Gaudio starebbe assumendo un’importanza sempre più grande nella soluzione del giallo di Seriate. È quanto emerso dalle ultime indiscrezioni relative all’uccisione dell’ex professoressa in pensione, sgozzata nella sua villetta nella notte tra il 25 ed il 26 agosto scorso. A distanza di tre mesi, le piste battute restano ancora molteplici, ma una frase, pronunciata dal figlio della vittima, Paolo Tizzani, potrebbe a sua insaputa contribuire ad indirizzare gli inquirenti sulla giusta strada. Come riporta il settimanale Giallo, la dichiarazione oggetto di attenzione da parte degli inquirenti proverrebbe dal figlio minore di Gianna Del Gaudio: “La mamma portava spesso quella collana d’oro al collo, ci era affezionata, ma la sera in cui è stata uccisa sono certo non l’aveva”. Una frase sulla quale gli inquirenti ora starebbero indagando, al punto da aver effettuato l’ultimo sopralluogo nella villetta di Seriate con l’intento primario di trovare l’ormai noto monile appartenuto all’ex professoressa uccisa. Per comprendere l’importanza che questo oggetto potrebbe avere nella soluzione del caso, è opportuno compiere un passo indietro, tornando alla sera del delitto di Gianna Del Gaudio, quanto il marito Antonio Tizzani, unico indagato, raccontò di aver visto un uomo incappucciato e con le mani di carnagione scura, scappare dalla villetta, prima di rendersi conto del cadavere della moglie. Secondo la sua versione, dunque, l’uomo incappucciato, sorpreso a frugare nella borsetta della donna, sarebbe anche il suo assassino. Nella prima deposizione ai carabinieri, Tizzani non fece riferimento alla collana della moglie, emersa solo dalle dichiarazioni di alcuni testimoni. Nonostante le ricerche eseguite, la collana ad oggi non è mai stata trovata: potrebbe essere stata rubata dal ladro? Il dubbio degli inquirenti sorge proprio alla luce della versione avanzata dal marito della vittima e che poco li convincerebbe. Dopo gli ultimi dati raccolti – dal ritrovamento dell’arma del delitto, al Dna ignoto ma non appartenente a Tizzani, fino alla scoperta delle macchie di sangue ripulite -, presso gli ambienti investigativi sarebbe emersa sempre di più la tesi del depistaggio secondo la quale l’assassino di Gianna Del Gaudio avrebbe volutamente fatto trovare l’arma del delitto, aggiungendo però anche un paio di guanti che non avrebbero nulla a che fare con l’omicidio. Anche il presunto furto della collana potrebbe rientrare nel tentato depistaggio messo in atto, al fine di far credere che dietro la morte dell’ex insegnante ci sia la mano di un ladro. Ma per gli inquirenti, come riporta Giallo, è possibile che dietro il depistaggio vi sia proprio il nome dell’unico indagato a piede libero, Antonio Tizzani.



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