Il caso del nigeriano Emmanuel Chidi Nnamdi, morto a Fermo lo scorso luglio dopo aver avuto una colluttazione con l’ultrà Amedeo Mancini ha fatto nuovamente riaccendere i riflettori alla luce delle nuove rivelazioni. Pare, infatti, che ai funerali dell’uomo possano aver preso parte degli esponenti della mafia nigeriana. Il dubbio ha fatto di recente intervenire anche il senatore Giovanardi che, come riporta Veratv.it, ora teme per l’incolumità di Mancini. “Chiederò nuovamente con una interpellanza al Ministro degli Interni, come sia stato possibile che il Senato della Repubblica prima e le più alte autorità dello Stato poi, abbiano enfatizzato a dismisura, come fatto di odioso e brutale razzismo, senza minimamente accertare i fatti, la rissa mortale tra il nigeriano Emmanuel Chidi Nnamdi e l’italiano Amedeo Mancini”, ha esordito il senatore, ribadendo come la versione della vedova sia stata smentita da molti testimoni e dall’autopsia e mettendo in luce l’ultimo aspetto, quello della presenza in chiesa, nel corso dei funerali, di “presunti appartenenti alla sanguinosa e vendicativa mafia nigeriana denominata Black Axe”. A detta di Giovanardi, il Ministero dovrà spiegare i ritardi con i quali è giunta la notizia e soprattutto le iniziative che ora vorrà adottare affinché “il cittadino Italiano Amedeo Mancini non sia vittima di vendette da parte di questa terribile consorteria mafiosa”.



Si riaccendono i riflettori sul caso di Emmanuel Chidi Nnamdi, il nigeriano morto a Fermo lo scorso luglio in occasione di una colluttazione con l’ultrà Amedeo Mancini, ora accusato di omicidio preterintenzionale. Come riporta l’agenzia di stampa Ansa, all’interno di una informativa di polizia contenuta nel fascicolo del pm e analizzato dalla difesa di Mancini, sarebbe emersa una “sorprendente annotazione di polizia”. Ai funerali di Emmanuel Chidi Nnamdi, oltre alla moglie del nigeriano erano presenti anche la presidente della Camera Boldrini e il ministro Maria Elena Boschi. Ma non solo: potrebbero aver preso parte anche alcuni esponenti della mafia nigeriana del gruppo Black Axe. A far sollevare il dubbio sarebbero gli abiti indossati dai presenti, neri con fazzoletti e coccarde rosse, e che farebbero pensare proprio ad esponenti della mafia nigeriana. A commentare la vicenda è stato il presidente della Comunità di Capodarco che ha asserito: “Al funerale di Emmanuel c’erano le autorità nigeriane rappresentate dal sostituto dell’ambasciatore della Nigeria e i delegati dell’associazione nigeriani in Italia”. Intanto il prossimo 25 gennaio si aprirà il processo a carico di Amedeo Mancini.



Si tinge ancor più di giallo la morte di Emmanuel Chidi Nnamdi, l’uomo originario della Nigeria che ha reagito ad un insulto dell’ultrà Amedeo Mancini e che è morto durante la lite successiva. A fare insospettire i difensori del tifoso, gli avvocati Francesco De Minicis e Savino Piattoni, una nota contenuta in un fascicolo della Polizia, in cui si fa riferimento ad un possibile legame fra Emmanuel e la mafia nigeriana. Le autorità avrebbero infatti notato durante il funerale dell’uomo un gruppo di nigeriani seduti in prima fila al duomo di Fermo, con in capo una bandana rossa e vestiti completamente di nero. Nella stessa nota, la Polizia definisce il gruppo come membri o affiliati della Black Axe, il nome con cui è conosciuta la mafia nigeriana, una delle protagoniste delle tratte di esseri umani. Diversa invece l’opinione dell’avvocato Titti Astorri che difende la vedova di Emmanuel Chidi Nnamdi, Chinyere, che avrebbe escluso qualsiasi affiliazione di stampo mafioso sia della vittima che dei ragazzi menzionati. “La fascia rossa è il simbolo della Nigeria”, ha sottolineato in un’intervista de La Provincia di Fermo, affermando anche che tutti i presenti sono stati controllati e schedati sia da Questura che da Prefettura, per via della presenza di Ministri e dell’alto console dell’ambasciata nigeriana. “La loro divisa era nera per lutto”, ha concluso, “diversamente dalla vedova che nel funerale indossa il bianco”. Il possibile errore di valutazione potrebbe essere dovuto alla similitudine fra i capi di vestiario scelti dal gruppo di ragazzi nigeriani con la divisa della Black Axe, composta da abito nero e fascia rossa. Per ora la Procura non avrebbe infatti agito in base a questa segnalazione. 

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