Il caso di Isabella Noventa, la segretaria di Albignasego uccisa lo scorso gennaio in circostante ancora tutte da chiarire, si avvia sempre di più verso la sua chiusura. Entro la metà di dicembre, secondo le ultime indiscrezioni trapelate dal Mattino di Padova, il pubblico ministero Giorgio Falcone chiuderà l’indagine e chiederà il rinvio a giudizio per i tre protagonisti della triste vicenda. Si tratta nello specifico della tabaccaia veneziana Manuela Cacco e dei due fratelli, Freddy e Debora Sorgato, tutti e tre in carcere con l’accusa di concorso in omicidio. Ciascuno di loro avrebbe una propria verità e gli inquirenti credono che anche Manuela, l’unica ad aver dimostrato ad oggi l’intenzione di voler collaborare con gli inquirenti, in realtà abbia detto solo una parziale verità. Gli altri due fratelli, invece, sembrano aver siglato un patto mirato a rendere sempre più complesse le indagini che vanno avanti da ormai quasi un anno ed indirizzate soprattutto alla ricerca del corpo della segretaria uccisa ed al movente. Un movente che sembra essere stato rintracciato in una presunta maxi vincita di Isabella Noventa, i cui soldi sarebbero stati affidati a Freddy Sorgato, divenendo forse il pretesto per ucciderla. Il fratello della vittima, così come la difesa di Manuela Cacco, avrebbero manifestato enormi dubbi in merito. Nello specifico, Paolo Noventa aveva espresso la sua opinione alla trasmissione Pomeriggio 5 facendo emergere tutti i suoi dubbi a tal proposito.
In questi ultimi giorni si sono riaccesi i riflettori sul caso di Isabella Noventa, la segretaria di Albignasego uccisa nella notte tra il 15 ed il 16 gennaio scorso. Per il suo omicidio, seppur in assenza di un corpo, sono in carcere Manuela Cacco, Freddy e Debora Sorgato. Ognuno di loro avrebbe intrapreso una propria strategia a base di bugie e silenzi, rendendo sempre più difficili le indagini, le quali si avviano lentamente verso la loro chiusura. Di recente sarebbe emerso quello che potrebbe rappresentare il movente alla base dell’omicidio di Isabella Noventa. Secondo quanto riportato dal quotidiano online Il Gazzettino, un conoscente della vittima avrebbe rivelato: “Isabella ha vinto al gioco una grossa somma di denaro e quei soldi li ha consegnati a Freddy Sorgato”. Una dichiarazione che al momento non avrebbe trovato ancora una conferma ma che potrebbe rappresentare ipoteticamente il movente di un delitto finora rimasto un mistero. Una parte della presunta maxi vincita potrebbe essere rappresentata dai 124 mila euro in contanti sequestrati in casa dell’ex compagno di Debora Sorgato lo scorso 4 marzo e che lo stesso maresciallo dei carabinieri, Giuseppe Verde, asserì appartenessero alla sorella di Freddy. Le analisi compiute sulle banconote non rivelarono la presenza di impronte di Debora Sorgato e questo avrebbe portato gli inquirenti a prendere come credibile la tesi della vincita di Isabella Noventa, la quale avrebbe potuto affidare i suoi soldi all’ex fidanzato Freddy. Se così fosse, il delitto potrebbe essere maturato per questioni economiche. Intanto, come riporta Il Mattino di Padova, Manuela Cacco, l’ex tabaccaia veneziana, tramite il suo legale, l’avvocato Alessandro Menegazzo, avrebbe fatto sapere di non essere assolutamente a conoscenza di alcuna vincita. “Maxi vincita all’Enalotto di Isabella poi consegnata a Freddy? Manuela non ne sapeva nulla, non mi ha mai accennato a questo fatto e non lo ha fatto nemmeno durante l’incidente probatorio”, ha asserito l’avvocato. Il presunto movente dell’omicidio di Isabella Noventa, a detta di Menegazzo, non sarebbe mai neppure trapelato nei tanti incontri in carcere avuti con la sua assistita, per la quale il legale è sempre più deciso a far derubricare l’accusa a suo carico, da concorso in omicidio a favoreggiamento. “Resta da capire se chi ha messo in giro queste voci è attendibile oppure no. A mio avviso sono chiacchiere del tutto infondate che non inficiano la posizione di Manuela che ha sempre collaborato con la giustizia”, ha chiosato in merito l’avvocato, bocciando così l’ipotesi che resta attualmente al vaglio degli inquirenti.