, ha vissuto il suo martirio a Roma nel 304 e precisamente il 29 novembre, giorno in cui viene ricordato. Nel luogo dove venne decapitato insieme a Sisinio, sulla via Nomentana, è stata costruita una chiesa a lui intitolata, durante il pontificato di papa Pio XI, che attualmente ospita le sue spoglie. Le reliquie del santo vagarono molto, passando attraverso diverse mani, così furono annoverate in diverse chiese, SS. Silvestro e Martino e a Santa Maria in Lata erano posizionati pezzi di braccio mentre presso la chiesa dei SS. Vincenzo e Anastasio alla Regola era conservato una parte del cranio, il resto si trovava presso SS. Giovanni e Paolo al Celio, mentre ora sono conservati presso la chiesa di San Saturnino a Roma. Cos’è successo al nominato santo?
Una leggenda narra che il corpo del santo, insieme a quello di San Sisinio, vennero portati, nel 558, a Toffia in provincia di Rieti per spostarli dalla chiesa di Sant’Antimo, che era stata distrutta dai saraceni, a Cures. Durante il tragitto, arrivati vicino al lavatoio comunale i cavalli si inginocchiarono senza voler più proseguire e nello stesso istante le campane di San Lorenzo iniziarono a suonare, senza che nessuno gli desse movimento, così si decise di tumulare i due corpi in quella chiesa. All’interno di questa struttura sono presenti due cappelle dedicate, appunto a San Saturnino di Cartagine e San Sisino. La data di nascita di San Saturnino non è sicura, viene solo fissata nel III secolo d.C., ma il luogo in cui venne al mondo Saturnino è riconosciuto nella città di Cartagine. Fuggì a Roma durante la persecuzione attuata dall’imperatore Decio e subi il martirio nella città eterna durante il potere dell’imperatore Massimiano. Nonostante gli sia stata dedicata una chiesa nella città della cristianità per antonomasia, San Saturnino di Cartagine non è molto venerato e a suo favore non risultano festeggiamenti e non ha neanche tutele particolari come patrono. Probabilmente la storia di questo santo è stata un po’ messa in ombra da San Saturnino da Tolosa che, oltre a festeggiarsi lo stesso giorno, era stato cacciato anche lui dall’imperatore Decio e subì martirio sempre nello stesso periodo. In Italia è festeggiato e ricordato di più San Saturnino di Cagliari, patrono della città. Qui le similitudini aumentano poiché sarebbe morto il 30 ottobre 304, ma nella città dov’era nato, Cagliari appunto. Spesso le storie dei santi sono state tramandate oralmente e quindi, a secondo del luogo in cui approdavano, si arricchivano o si modificavano i racconti. Il 29 di novembre vengono ricordati molti santi e Beati, fra cui, San Saturnino da Tolosa, citato prima. Santa Benedetta Hyon Kyong-nyion con altri sei compagni martiri, San Davide Re e profeta, Sant’Ebrulfo abate, Beato Enrique Juan Requena sacerdote ucciso nel 1936, Beato Gerardo Cagnoli, Beato Guglielmo Howard Visconte di Stafford decapitato perchè professava la religione cristiana, San Marcello l’Acemeta abate, San Liboso vescovo di Béja, San Tommaso Becket ucciso dalle guardie di Enrico II, la cui memoria è facoltativa, San Trofimo di Alrles ritenuto primo vescovo di questa città.