Il caso di Saronno che vede protagonisti coloro che sono stati già ribattezzati come gli “amanti killer”, Laura Taroni e Leonardo Cazzaniga, rispettivamente medico anestesista e infermiera, sarà affrontato oggi nella nuova puntata di Pomeriggio 5. Le indagini condotte dalla Procura di Busto Arsizio si starebbero ampliando sempre di più, come rivela Il Secolo XIX: oltre alla morte del marito della Taroni, della quale la coppia è accusata in concorso, sarebbero altri quattro i decessi sospetti attribuiti al medico in corsia ma le possibili vittime del cosiddetto “protocollo Cazzaniga” potrebbero ampliarsi vertiginosamente. Ieri la procura ha sequestrato l’intera documentazione relativa ai casi di morti sospette gestite dall’anestesista in pronto soccorso negli ultimi anni prima dei quattro presunti omicidi dei quali è accusato. Sotto la lente di ingrandimento degli investigatori anche le morti del madre di Leonardo Cazzaniga avvenuta in ospedale proprio durante il turno del medico e della madre della sua compagna con la quale la stessa non andava d’accordo. Intanto, l’avvocato della Taroni ha commentato la reazione della sua assistita dopo la notizia dell’arresto: “È molto scossa, soprattutto rispetto al carcere, sto valutando la richiesta di misure alternative, ma attendiamo l’interrogatorio di garanzia”, ha commentato l’avvocato.
Dal protocollo Cazzaniga fino alle ipotesi sulla morte di bambini: è choccante quanto si sta scoprendo a Saronno sui presunti medico e infermiera killer che avrebbero capito e ucciso 4 pazienti tra il 2012 e il 2013 e sospettati di tanti altri casi, tra cui anche il marito della donna, amante in corsia del medico Leonardo Cazzaniga. Le intercettazioni pubblicate questa mattina dai giornali italiani svelano alcuni orrori che se fossero confermati metterebbero in fortissima esposizione al processo per Cazzaniga e Laura Taroni, accusati di plurimo omicidio. «Se vuoi uccido anche i bambini». E lui: «No, i bambini no». I figli, che nell’inchiesta sono definiti «l’angelo blu» e «l’angelo rosso» (e che adesso sono stati dati in affido). Anche con loro condivideva il delirio omicida. In un’altra intercettazione viene svelato un dialogo inquietante dell’infermiera con il figlio di 11 anni: Poi facciamo fuori anche la nonna». E il bambino: «Non sai quanto le nostre menti omicide messe insieme siano così geniali». La replica della madre: «Tua nonna non è possibile. A tua nonna e a tua zia non è semplice… A meno che non gli fai tagliare i fili dei freni a tua zia… Gli tiri l’olio dei freni». E ancora: «Poi c’è tua zia Gabriella… Non sei abbastanza grande per poter… Non sei abbastanza grande!», come leggiamo su Vanity Fair. Dall’Ansa scopriamo invece il momento dell’intercettazione in qui la presunta infermiera killer ipotizza una soluzione simile ai suoi familiari come quella dell’amante e compagno Leonardo Cazzaniga: «Le avresti fatte sparire così? Non è così semplice, sono grosse! L’umido da noi passa solo una volta a settimana. Non abbiamo più neanche i maiali (la donna aveva un’azienda agricola). Ma l’omicidio deve essere una cosa per cui non ti scoprono, se ti scoprono e vai in galera perdi anche la casa. L’omicidio perfetto è l’omicidio farmacologico…
Confermati per ora che sarebbero quattro i pazienti che potrebbe aver ucciso Leonardo Cazzaniga, l’anestesista di Saronno che è stato arrestato nella giornata di ieri. In manette anche l’infermiera e amante Laura Taroni, ma solo il medico è stato accusato di aver provocato la morte di diverse persone tramite l’uso di farmaci letali e sedativi che venivano somministrati via endovenosa. Alcune voci riferiscono inoltre che questo particolare tipo di pratica del medico era conosciuto fra i colleghi come “il protocollo Cazzaniga”. L’idea di uccidere il marito di Laura Taroni dovrebbe essere invece un piano ideato dalla coppia. Secondo le prime ricostruzioni Leonardo Cazzaniga e l’infermiera Laura Taroni avrebbero infatti riferito all’uomo di essere malato di diabete, in modo da dargli dei farmaci per quella patologia. La morte sarebbe avvenuta a causa della forte debilitazione provocata dai farmaci. I due si trovano per ora in custodia cautelare nella caserma dei Carabinieri di Saronno. Prima di essere trasportato in centrale, sottolinea Il Corriere della Sera, il medico avrebbe chiesto di poter andare all’ospedale di Saronno – era stato trasferito in precedenza all’ospedale di Angera – per poter prendere un libro di filosofia greca da rileggere durante la detenzione.