Fu il ‘primo chiamato’ da Gesù Sant’Andrea Apostolo, che la Chiesa Cattolica celebra oggi ultimo giorno di novembre: come ricorda Santiebeati.it, era un pescatore e fu il primo tra i discepoli di Giovanni Battista ad essere chiamato dal Signore. Nel Vangelo è addirittura riferita l’ora, “le quattro del pomeriggio”, del primo incontro di Sant’Andrea Apostolo con Gesù. Poi Sant’Andrea Apostolo comunicò al fratello Pietro la scoperta e successivamente condusse da Gesù alcuni greci che desideravano conoscerlo. Non ci sono però altre notizie certe su Sant’Andrea Apostolo. Secondo gli antichi scrittori avrebbe evangelizzato l’Asia minore e le regioni lungo il mar Nero, fino al Volga: proprio per questo motivo è onorato come patrono in Romania, Ucraina e Russia. Sant’Andrea Apostolo sarebbe morto a Patrasso, in Acaia, condannato al supplizio della croce. Avrebbe chiesto lui stesso di essere appeso a una croce particolare fatta ad X: da allora la croce porta il suo nome ed evoca, nella sua forma, l’iniziale greca del nome di Cristo.
È uno dei primi santi venerati dalla Chiesa cattolica, è nato a Betsaida, una cittadina al confine con la Galilea, nel 6 a.C. ed è deceduto a Patrasso il 30 novembre del 30 d.C. Questo santo viene venerato sia dai cattolici sia dagli ortodossi. Andrea apostolo era fratello di Pietro apostolo, che Gesù aveva scelto come discepolo mentre pescava. Nei Vangeli Andrea è una figura molto presente e importante, mentre negli atti degli Apostoli, viene appena fatto un accenno alla sua figura. La tradizione lo vuole fondatore del vescovato a Bisanzio, che prenderà, in seguito, il nome di Patriarcato di Costantinopoli. Sant’Andrea venne martirizzato a Patrasso, in Grecia, per crocifissione, come Gesù. Ma scopriamo nel dettaglio la vita di Andrea aposto prima di diventare santo.
A differenza del Cristo, lui venne legato alla croce e non inchiodato, inoltre, tradizione, identifica la Croce di Sant’Andrea come una croce decussata, cioè a forma di X, e non una croce latina, gli antichi scrivono che la forma la scelse lui stesso per non “eguagliare il Maestro”. Dopo il martirio le sue spoglie vennero spostate da Patrasso a Costantinopoli per ordine, sostengono alcuni scritti, dell’imperatore Costanzo II, attorno al 357. Vennero conservate qui fino a quando, nel 1208, vennero trasportate ad Amalfi dal cardinale Capuano. Nel 1400 il teschio di Sant’Andrea venne portato a Roma, dove fu posizionato in una teca nella Basilica di San Pietro. Nel 1964, come simbolo di apertura verso la Chiesa ortodossa, il papa donò un dito del santo e parte del teschio alla chiesa di Patrasso. Anche nella cripta del duomo di Amalfi, che porta il nome del santo, sono conservate le sue reliquie. Sono tante le chiese in giro per l’Italia e l’Europa che ospitano reliquie del santo o comunque attribuite a lui, questo indica anche il livello di devozione che lo circonda. La cattedrale di Santa Maria a Edimburgo, la chiesa di Sant’Andrea e Sant’Alberto a Varsavia, la basilica di San Giorgio a Costantinopoli. Le tradizioni a lui legate sono molte, in Corsica simboleggia la fine dell’autunno e i valori della solidarietà, nei paesi dell’est come Romania e Ucraina simboleggia per antonomasia il cristianesimo poiché si ritiene sia stato lui a portarlo in quelle terre. Sant’Andrea è patrono della Scozia, Russia, Romania, Ucraina, Grecia, oltre a quattro città in Germania, una a Malta e una in Spagna. In Italia è patrono di oltre cento località diverse. Ad Amalfi, la festa patronale, inizia alle cinque del mattino con i fuochi d’artificio e le campane, per poi proseguire con la processione e i vari eventi che la compongono. Il santo è annoverato come protettore tra i marinai, i cantanti e i pescatori. Come tutti i giorni dell’anno, il calendario riporta molti santi e beati ricordati il 30 novembre, ben diciotto, di cui ricordiamo: Beato Alessandro Crow che finì il suo sacerdozio al patibolo, San Cuthberto Mayne giustiziato sotto il dominio di Elisabetta I, San Galgano Guidotti eremita, San Mirocle o Mirocleto, predecessore di Sant’Ambrogio patrono di Milano.