50 ani fa la terribile Alluvione di Firenze, quel tragico 4 novembre 1966: si pensa però che al giorno d’oggi si siano superati certi problemi soprattutto su eventuali straripamenti dell’Arno ulteriori, anche se oramai sono anni che non accadono fatti del genere. Ecco, i problemi secondo quanto riporta il coordinatore di Italia Sicura, Erasmo D’Angelis, non è esattamente cosi lieta la situazione attuale della città di Firenze. «Se agli interventi locali aggiungiamo l’affinamento delle previsioni meteo e la nascita della protezione civile il rischio a Firenze è diminuito, dal ’66, del 30 per cento». Il problema dunque resta, ancora oggi e con danni che sarebbero addirittura peggiori: «dall’alluvione a oggi si è costruito moltissimo, troppo, soprattutto fino al 1970 quando c’era una possibilità di costruzione quasi illimitata. Più immobili, più attività. E di maggior valore rispetto al ’66. Tanto che si ipotizza, in caso di alluvione adesso, un danno di 7 miliardi solo a Firenze». In pratica, come ha fatt notare il coordinatore di Italia Sicura nell’intervista a Repubblica, il pericolo invece che diminuire è aumentato con l’aumento parallelo delle attività e del loro valore.



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