Nuova testimonianza shock contro Antonio Tizzani, marito di Gianna Del Gaudio, la ex professoressa sgozzata nella sua villetta di Seriate la notte tra il 26 ed il 27 agosto scorso. E’ quanto trasmesso ieri dalla trasmissione Pomeriggio 5 dove a prendere la parola è una donna di Seriate. Ai microfoni del programma la donna ha raccontato di aver visto Antonio Tizzani spesso nel bar di Seriate, sia prima che dopo il delitto di Gianna Del Gaudio. A colpirla è stato quanto assistito un pomeriggio successivo all’omicidio della moglie, nel quale Tizzani era insieme ai figli che ridevano e bevevano. “Antonio era felice, rideva, scherzava, era sereno”, ha asserito la testimone prima di rivelare di aver visto il marito di Gianna Del Gaudio addirittura ubriaco: “Era un po’ alticcio secondo me”. Parole durissime oltre che gravi, quelle rivelate dalla testimone nei confronti di Antonio Tizzani, il quale continua ad essere al momento il solo iscritto nel registro degli indagati per l’omicidio della moglie.



Continuano le indagini sull’omicidio di Gianna Del Gaudio, l’ex professoressa uccisa nella sua villetta di Seriate, in provincia di Bergamo nella notte tra il 26 ed il 27 agosto scorso. Come riportato da Il Giorno, i carabinieri sono tornati nella villetta del delitto ma non si è trattato di una nuova perquisizione come si è pensato in un primo momento: gli agenti hanno infatti eseguito una richiesta dall’avvocato di Antonio Tizzani, 68 anni, marito di Gianna Del Gaudio e unico indagato al momento a piede libero per la morte della moglie. I carabinieri soon entrati nella villetta per prendere alcuni vestiti invernali di Antonio Tizzani come da lui chiesto. Intanto per quanto riguarda le indagini si attendono ancora i risultati dei Ris di Parma “sui 70 campioni genetici raccolti per scoprire a chi appartiene la traccia di Dna trovata sui guanti bianchi in lattice che si trovavano nel sacchetto di mozzarelle dove era nascosta anche l’arma del delitto, e una ciocca di capelli che appartenevano all’ex insegnante di lettere”.



L’omicidio di Gianna Del Gaudio, l’ex professoressa sgozzata a Seriate la notte tra il 26 ed il 27 agosto scorso appare sempre più simile ad un rebus. Ad accendere i riflettori sul giallo sarà anche la trasmissione Quarto Grado, in onda stasera con la nuova puntata su Rete 4. Tanti gli aspetti della vicenda ancora poco chiari e che vedono indagato Antonio Tizzani, marito della vittima. Numerose tracce, molti sospetti ma ancora nessuna prova schiacciante a carico di Tizzani che sin dall’inizio del caso si è sempre dichiarato innocente. Dallo scorso 6 ottobre si è aggiunto un nuovo tassello all’intricato puzzle rappresentato dall’omicidio di Gianna Del Gaudio e relativo al ritrovamento dell’arma del delitto, un cutter rinvenuto in un sacchetto di plastica insieme ad un paio di guanti in lattice, nascosto dietro una siepe a distanza di 600 metri circa dalla villetta di Seriate trasformatasi nella scena del crimine. Chi lo ha portato in quel punto preciso? I sospetti ancora una volta sono ricaduto su Antonio Tizzani, ieri protagonista di una nuova perquisizione nella villetta posta sotto sequestro. A testimoniarlo sono state le immagini della trasmissione Pomeriggio 5 che ha riportato ulteriori clamorose novità sul giallo di Gianna Del Gaudio. Secondo quanto rivelato in esclusiva dall’inviata del programma di Canale 5, all’interno del sacchetto che conteneva l’arma usata per sgozzare l’ex professoressa in pensione ed i guanti in lattice riportanti il Dna maschile ignoto, c’era dell’altro. Finora si è sempre parlato di formazioni pilifere ma oggi è possibile confermare che nel sacchetto vi era anche una ciocca di capelli consistenti e strappati. Questo elemento inquadrerebbe ulteriormente la dinamica del delitto: l’assassino di Gianna Del Gaudio avrebbe colto la donna alle spalle ma ancor prima di tagliarle la gola con un unico fendente mortale, le avrebbe strappato i capelli alla radice. L’ex professoressa si sarebbe quindi accasciata a terra e questo spiegherebbe come mai il sangue era presente solo sul pavimento e non sulle pareti. Questo elemento rivelato in esclusiva, inoltre, sottolineerebbe l’efferatezza con cui sarebbe stato compiuto il delitto della donna.

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