Lo sciopero tenutosi oggi in molte città italiane per le poste e la scuola, in generale servizio pubblico e privato di molte professioni, la “soddisfazione” dei sindacati arriva questa metà pomeriggio, dopo una mattinata di manifestazioni e richieste contro la classe politica. Per quanto riguarda lo sciopero poste, in Toscana si è avuta la massima adesione che ha compromesso molte attività e operazioni quotidiane della clientela: «l’adesione è di oltre il 70%, con più di metà degli uffici postali chiusi, servizi ridotti e code negli altri. E oltre mille persone da tutte le province in piazza a Firenze (davanti alla sede centrale di via Pellicceria) alla manifestazione regionale, indetta da Slp Cisl, Slc Cgil, Failp, Sailp e Ugl», riporta il comunicato di Cgil, che poi aggiunge anche un affondo sui motivi dello sciopero di oggi. «Una mobilitazione contro la completa privatizzazione e la riorganizzazione del servizio che mettono a rischio oltre mille posti di lavoro in Toscana – spiega la Cgil – e peggiorano la qualità del servizio all’utenza. In piazza a Firenze erano presenti anche alcuni lavoratori umbri (è stato rivolto un applauso di solidarietà per le zone colpite dal sisma)”».
Oggi uno sciopero scuola e subito ne viene lanciato un altro: mentre lo stop di oggi per il settore pubblico e privato di scuola e poste sta tendenzialmente non influendo troppo negativamente sul traffico e il venerdì di lavoro per i cittadini italiani, il prossimo sciopero lanciato da alcuni sindacati del mondo scuola, come Anief, contro la Buona Scuola e la Legge di Bilancio 2017 potrebbe scatenare molte più polemiche e causare ritardi e problemi alla viabilità. Secondo Anief, se queste novità previste nella Legge di Stabilità 2017 dovessero essere confermate, “si tratterebbe di un altro bel passo indietro per i lavoratori pubblici”, ad iniziare da quelli della scuola: sia per quanto riguarda l’incremento in busta paga, sia per quel che concerne la tutela dei diritti dei lavoratori pubblici, come la sostanziale perdita del diritto alla fruizione dell’astensione facoltativa”, riporta il comunicato del presidente Marcello Pacifico, il quale approfitta per lanciare il nuovo sciopero scuola il prossimo 14 novembre. «Una giornata di sciopero e manifestazione davanti al palazzo dove si approvano le leggi». Il novembre caldo è appena cominciato.
Oggi venerdì 4 novembre è anche il giorno dello sciopero nazionale e generale del pubblico e del privato: ma è sostanzialmente lo sciopero scuola a preoccupare di più il traffico nelle grandi città, visto che alcune piazza principali italiane vedono la discesa in manifestazione dei sindacati di base, Cub, Usi-Ait, e SGB con annessi molti insegnanti che scioperano contro le condizioni della Buona Scuola e le ultime novità di assunzioni e concorsone nazionale. «Insegnanti e personale Ata scendono in piazza contro la Buona Scuola e le nuove politiche del Governo Renzi. Oltre allo sciopero, oggi sono previste manifestazioni e cortei. Le principali si tengono a Napoli, con partenza da largo Cairoli alle 9.30, e a Milano, dove l’appuntamento è a piazza Mancini alle 10», riporta la Tecnica della Scuola, ricordando anche come le scuole oggi rimangono aperte ma con larghe defezioni visto che oltre ai vari insegnanti in piazza qualche studente ha già deciso di “prendersi” la libertà di non venire in classe.
Generale nazionale oggi 4 novembre 2016: si fermeranno scuola e poste. L’agitazione è stata indetta per tutte le categorie pubbliche e private ad eccezione del settore trasporti che garantirà regolare servizio. Dopo lo sciopero nazionale dello scorso venerdì 21 ottobre che ha interessato i dipendenti pubblici e privati di vari settori tra cui quello dei trasporti, oggi sarà un altro venerdì di protesta. In particolare l’agitazione coinvolgerà le scuole e gli uffici postali. Lo sciopero generale è stato indetto dalle sigle sindacali Cub e Usi Ait “contro il precariato del lavoro, la disoccupazione, le guerre sociali e le spese militari”. Lo sciopero poste è stato proclamato dai sindacati Slc-Cgil, Slp-Cisl, Failp, Confsal e Ugl contro il piano di privatizzazione dell’azienda. Incroceranno le braccia oggi anche insegnanti e personale Ata delle scuole: in molte classi potrebbe non essere quindi garantito il normale svolgimento delle lezioni. Lo sciopero scuola è stato indetto dai sindacati Cub (Confederazione Unitaria di Base), Usi-Ait e Sgb (Sindacato Generale di Base). Gli insegnanti e il personale scolastico protestano contro alcune condizioni contrattuali “come i contratti fermi dal 2007, l’innalzamento dell’età pensionabile e le norme introdotte dalla cosiddetta Buona Scuola”.