Ancora il tema scuole torna primario nelle vicende del terremoto in centro Italia: le ultime notizie, mentre il maltempo e lo sciame sismico imperversano tra Lazio,Marche e Umbria, riportano la polemica su molti cittadini che desiderano rimanere nelle loro zone e non accettano lo spostamento sulla costa per evitare ulteriori problemi. Un caso su tutti ad Amatrice, dove i genitori degli alunni che frequentano le scuole provvisorie nella frazione di Villa San Cipriano non intendono trasferirsi temporaneamente a San Benedetto del Tronto in attesa che sia ripristinata la viabilità. Assemblea pubblica questa mattina con il sindaco Sergio Pirozzi che in attesa della messa in sicurezza del comune aveva fatto questa proposta alla sua comunità. Domani gli alunni frequenteranno le lezioni ad Amatrice, compresi quelli del Liceo scientifico le cui aule, realizzate dalla Provincia autonoma di Trento, saranno inaugurate nel corso della stessa mattinata. Resta il problema però sulla sicurezza per uno dei centri più colpiti in questa ondata di terremoto, con la tragedia del 24 agosto scorso che ancora pesa nella memoria di tutti. 



Dopo le ultime notizie sul terremoto in centro Italia che anno raccontato questa mattina il forte danneggiamento della mensa-tenda a Norcia, ora un’altro importante danno è stato provocato dal maltempo che sovrasta le regioni terremotate ad Acquasanta. Il piccone comune in provincia di Ascoli Piceno, tra i più colpiti dal sisma di questi due mesi e mezzo, hasubito forti raffiche di vento in questo pomeriggio che hanno danneggiato pesantemente la tensostruttura adibita come scuola. «Una parte della copertura è danneggiata. Non bastava il sisma. Lezioni sospese da lunedì ma, si spera, non oltre il 14 novembre», dice il sindaco Sante Stangoni. La scuola, asilo ed elementari, è frequentata da 135 bambini, riportano i colleghi del Tgcom24: i danni del terremoto sono gravissimi e ora ci si mette anche il maltempo a rendere davvero difficoltosa la situazione tra le province di Macerata, Rieti e Ascoli Piceno.



Non bastano le ultime notizie sul maltempo e i possibili nuovi crolli dovuti al terremoto in centro Italia: nelle zone rosse evacuate e ormai disabitate sembra sia avvenuto un grave furto del patrimonio artistico vicino a Norcia, già devastata dalle scosse. Come riporta l’Ansa, si indaga per furto sulla scomparsa di un celebre dipinto della Chiesa di Nottoria di Norcia, danneggiata dal recente terremoto. Il Nucleo di tutela del patrimonio artistico dei Carabinieri indaga sul presunto furto del “Perdono di Assisi” del 1631 di Jean Lhomme che progetti più opere per Papa Urbano VIII. Dal furto alla distruzione anche accidentale fino alla possibile ipotesi di un qualche benefattore che potrebbe avere togliere la tela per mettere al sicuro in procinto di nuove scosse. Ma la situazione si fa grave e non solo per la condizione del patrimonio artistico: il terremoto ha cambiato forse per sempre la popolazione del centro Italia e questo è ormai purtroppo innegabile.



Le scosse di terremoto continuano, lo sciame sismico e gli sfollati salgono di numero purtroppo e la situazione è tutt’altro che è lontano dalla risoluzione: ad una settimana dal terremoto gravissimo di grado M 6.5 a Norica, gli sfollati sono arrivati a 30mila e i campi tende sono in difficoltà anche per via del forte maltempo presente su Marche e Umbria. Intanto però anche la politica torna al litigio proprio sul terremoto: tutto nasce dalla vignetta choc di Vauro postata sul suo account Twitter, dedicata alla Leopolda. Nell’immagine si vede un uomo che, rivolgendosi in alto, chiede: “Eddai, hai fatto trenta fai trentuno. Che ti costa?”. E poi aggiunge: “Una sola, una scossetta pure qui, anche piccola, piccola”. Dalla Leopolda in questi minuti arriva la replica definitiva di Renzi, dopo le ultime 48 ore di polemiche durissime di molti esponenti politici trasversali contro le parole del vignettista toscano. «Civiltà è dire a qualche vignettista se si rende conto che non sta offendendo noi ma chi non ha più un caro. Si rende conto che è riprovevole?».

Il terremoto in centro Italia ha provocato migliaia di sfollati e con lo sciame sismico che continua la situazione non migliora minimamente: non solo, in questa giornata e anche per i prossimi giorni il maltempo sta condizionando e non poco la vita già compromessa e complessa nei campi tende degli sfollati tra Marche, Umbria e Lazio. Pioggia e temporali hanno portato il maltempo sul cratere sismico in centro Italia, mentre il vento ha fatto il resto specie in Umbria: nella notte e nelle prime ore del mattino, il vento forte ha spazzato via le tende degli sfollati a Cascia e in parte anche a Norcia. La mensa degli sfollati ora è di nuovo a “cielo aperto” ma con la temperatura scesa in picchiata e il temporale la situazione è davvero complicata. «I volontari delle Misericordie sono stati costretti a un lavoro supplementare di rimontaggio delle strutture. In questa mensa vengono distribuiti 1.500 pasti al giorno che vanno alle persone rimaste fuori casa per l’inagibilità degli edifici danneggiati dal sisma», riporta l’Ansa.

Superano i 30 mila le persone che in seguito al terremoto stanno ricevendo assistenza dal Servizio della Protezione Civile. Quasi 20 mila hanno trovato alloggio nelle strutture adibite per l’accoglienza. Per Diego Della Valle è necessario aprire subito le fabbriche, come ha dimostrato con il contratto stipulato ieri ad Arquata del Tronto, per realizzare un nuovo stabilimento. A suo parere l’apertura delle fabbriche dovrebbe avvenire nell’immediato, soprattutto per permettere alle famiglie colpite di poter riprendere al più presto una parvenza di vita normale. Nel frattempo, il pm Giovanni Giorgio ha aperto un fascicolo contro ignoti sul crollo del campanile di Santa Maria, con l’accusa di crollo colposo aggravato. Nelle prossime ore potrebbe vivere la chiusura l’ospedale di Amandola, dichiarato inagibile in questi giorni a causa di alcuni problemi alla struttura. Promette invece il Ministro Franceschini che il trattamento riservato al Centro Italia sarà uguale a quello ottenuto in passato da Pompei. 

Feriti, fermi della polizia, bombe carte e danneggiamenti in una parte della città: questo lo scenario che si è vissuto ieri pomeriggio a Firenze. Gli scontri sono iniziati verso le 16.00, quando un corteo non autorizzato ha cercato di sfondare il cordone di polizia, allo scopo di arrivare alla Leopolda e manifestare contro l’esecutivo Renzi. Al divieto della polizia sono iniziati gli scontri, che sono degenerati con il ferimento di diversi agenti ed il fermo di molti manifestanti. Un migliaio di persone radunate attorno a Piazza San Marco, che hanno voluto sfidare il divieto imposto dalle autorità. L’azione è stata rivendicata successivamente da Firenze dice No, giudicando indecente la decisione della Questura di censurare il No. 

Sono liberi e stanno bene i due tecnici italiani rapiti in Libia nello scorso settembre: sono già rientrati in Italia. Bruno Cacace e Danilo Calonego, a quanto si apprende, non hanno subito danni fisici né durante le fasi della detenzione, né tanto meno in quelle concitate della liberazione. Quest’ultima, stando dalle prime notizie arrivate finora, sembrerebbe essere stata operata dalle forze di intelligence libiche. Insieme ai nostri connazionali è stato liberato anche il terzo ostaggio, l’italo-canadese Frank Boccia. I tre lavoravano per la stessa ditta, un’azienda di Belluno che era impiegata nella ricostruzione dell’aeroporto di Ghat, nel sud della Libia. La liberazione è stata confermata oltre che dai familiari, anche dalla Farnesina che ha sottolineato come Cacace e Calonego siano rientrati in Italia con un volo “dedicato”.

Gli analisti americani, sono entrati grazie ad un sofisticato programma nei sistemi di comando e controllo del Cremlino. L’azione autorizzata dallo stesso presidente Obama è volta solamente a scongiurare eventuali pericoli, per via dello svolgimento delle elezioni presidenziali, e non vuole avere finalità diverse che salvaguardare la democrazia a stelle e strisce. Questo è quanto emerge da alcuni documenti top secret, finiti nelle mani di alcuni giornalisti USA. L’attacco preventivo non è stato confermato né smentito dagli americani, ma ha immediatamente sollevato un vespaio di polemiche. In prima fila l’ambasciatore russo, subito pronto a minacciare pesantissime ritorsioni. Sotto il punto di vista politico continua la rimonta di Trump, che rende le elezioni del prossimo martedì sempre più equilibrate: la Clinton ormai possiede solamente un piccolissimo vantaggio. 

Anche se immediatamente condannate dalla Chiesa, continua a tenere alta l’attenzione mediatica l’affermazione fatta in una trasmissione di Radio Maria, tendente a raffigurare il sisma degli ultimi giorni come una “punizione” per le unioni civili. La frase detta in diretta radio dal conduttore del programma ha suscitato persino lo sdegno della Segreteria di Stato Vaticana, che per bocca del monsignor Angelo Becciu ha chiesto perdono a tutti i terremotati. Di contro il frate cappuccino che ha proferito l’allusione, Giovanni Cavalcoli, conferma la sua visione, e anzi rincara l’opera ricordando la “distruzione di Sodoma e Gomorra”. Le ultime affermazioni del frate non hanno fatto altro che trasportare la polemica in campo politico, spingendo il sindaco di Rieti ed alcuni parlamentari a chiedere che il direttore dell’emittente faccia le sue immediate scuse. La direzione che ha sospeso il teologo autore delle affermazioni.

Si tinge di giallo il nuovo corso dell’Inter. Venerdì i moltissimi colloqui avuti dalla dirigenza cinese con le varie figure chiave della squadra meneghina, non hanno portato praticamente a nulla. i giornalisti, ma anche i tifosi, non riescono a capire chi materialmente debba operare la scelta del nuovo tecnico. In questo turbinio di dichiarazioni, colloqui, incontri, video conferenze, si perde di vista la reale situazione di una squadra che appare allo sbando, con i tifosi sempre più arrabbiati per la “mercificazione” di una maglia che rappresenta la storia del calcio nostrano. Sotto il punto di vista dei nomi sembrerebbe definitivamente tramontata l’ipotesi di Guidolin, l’ex tecnico di Premier non soddisfa la visione della dirigenza cinese orientata di più verso uno straniero, in tale ottica sembrano risalire le quotazioni di Marcellino, mentre scendono quelle dell’ex Lazio Pioli.

Un Nibali apparso in ottima forma, quello che in queste ore in oriente sta partecipando ad alcuni incontri di altissimo livello, con la dirigenza della sua nuova squadra, la Bahrain Merida. Il campione siciliano, che è al centro della preparazione stagionale, è apparso sorridente e completamente ripristinato dall’infortunio, insieme al suo compagno di squadra Ulissi. I due in Bahrain con le rispettive famiglie, oltre a iniziare la cura del fisico si stanno ritagliando qualche giorno di relax. Una parentesi per conoscere anche la struttura gerarchica della squadra che li ha accolti, mentre pedalano con il principe Nasser bin Hamad Al Khalifa che li ha fortemente voluti in squadra. Particolare goliardico all’interno della preparazione l’utilizzo delle bacchette al posto delle posate, utilizzo in cui Tsgabu Grmay nuovo compagno di squadra dello “squalo” è esperto, e che non sono mancate negli innumerevoli scatti pubblicati nel profilo social del siciliano. 

Settimana di stop per gli sport motoristici, reduci delle impegnative trasferte della settimana scorsa. Tensione alta in quest’ottica soprattutto in Formula Uno con il titolo di campione del mondo ancora in gioco, e con i due piloti Mercedes che cercano di ostentare la massima tranquillità. Soprattutto Rosberg, dall’alto del suo vantaggio, fa di tutto per amministrare il nervosismo, un sentimento che invece Hamilton lascia trasparire nelle sue dichiarazioni con i giornalisti. Tutto deciso invece nel moto mondiale, con il titolo di campione e di vice campione del mondo già assegnato. Al via oggi il Gran premio delle Nazioni, dove saranno 12 i cavalli a sfidarsi nella competizione di trotto. In palio 308 mila euro, favorito Timoko, arrivato secondo tre anni fa.