In attesa delle motivazioni della sentenza con la quale il giudice di Ragusa ha condannato Veronica Panarello in primo grado per l’omicidio del figlio Lorys Stival, l’avvocato Daniele Bocciolini ha spiegato come mai non è stata riconosciuta la premeditazione. Il celebre legale ha commentato il risultato di una delle sentenze più attese sulle pagine del settimanale Giallo. Bocciolini ha spiegato come per il riconoscimento della premeditazione occorre che ci sia un determinato lasso di tempo tra l’ideazione e l’esecuzione dell’omicidio. Nel caso di Veronica Panarello, la premeditazione era stata contestata per due ragioni: la donna aveva lasciato la sua auto in garage e precedentemente aveva effettuato un sopralluogo al Vecchio Mulino, dove poi è stato abbandonato il corpo di Lorys Stival. “Forse il giudice ha ritenuto questi elementi non sufficienti per sostenere la premeditazione”, ha commentato l’avvocato Bocciolini, spiegando come entrambi possano essere letti in modo differente. Inoltre, a sua detta il tempo trascorso non sarebbe così considerevole in quanto l’omicidio sarebbe avvenuto dopo qualche decina di minuti. “Secondo il gup si sarebbe trattato di un delitto d’impeto perché il bambino facendo i capricci e non volendo andare a scuola avrebbe rovinato quello che era il piano quotidiano della Panarello che voleva recarsi al corso di cucina (cosa che poi ha fatto)”, ha chiosato il legale.
L’attenzione su Veronica Panarello, giovane mamma di Santa Croce Camerina condannata a 30 anni di carcere per il delitto del figlio Lorys Stival non si spegne. La trasmissione Quarto Grado anche nella sua ultima puntata ha dedicato ampio spazio al giallo ponendo l’accento su alcuni aspetti che potrebbero aver provocato in qualche modo il presunto delitto del piccolo da parte della donna. Al centro dell’attenzione sono stati messi i legami tra Veronica Panarello e l’altro sesso, considerati “fragili e complessi” e che avrebbero segnato la sua esistenza. Dal rapporto con il padre, al momento la sola persona che continua a crederle e a starle vicina nonostante la sentenza di condanna e le sue dichiarazioni sul fatto che non sia il vero padre naturale, a quello con il marito Davide Stival. Quest’ultimo era riuscito a conferirle una certa serenità e tranquillità ma forse a causa delle continue lontananze dovute al lavoro avrebbero spinto Veronica Panarello a nutrire un sentimento di abbandono che l’avrebbe legata sempre di più ai figli in modo morboso, soprattutto con Lorys Stival.
Il caso di Veronica Panarello, giovane mamma di Santa Croce Camerina e condannata in primo grado alla pena di 30 anni di carcere per il delitto del figlio Lorys Stival, continua ancora a fare parecchio discutere. A riaccendere nuovamente i riflettori sulla vicenda è stato di recente il programma di Rete 4, Quarto Grado, il quale ha ribadito come, nonostante la condanna, Veronica Panarello non accenni ad indietreggiare di un solo passo rispetto alle accuse che dalla sua ultima versione in poi ha sempre rivolto al suocero Andrea Stival. Per la donna, sarebbe proprio lui il solo assassino materiale del figlio primogenito Lorys Stival, ucciso la mattina del 29 novembre 2014 nella sua abitazione in provincia di Ragusa. La trasmissione Quarto Grado, nell’ultima puntata ha intervistato il Procuratore Capo di Ragusa, Carmelo Petralia, il quale ha commentato il movente che si celerebbe dietro il terribile omicidio del piccolo di appena otto anni. “La signora Panarello in ultimo ha fornito un movente di cui abbiamo preso atto, che può essere anche plausibile, un movente idoneo a giustificare quella condotta attribuita soltanto a lei”, ha dichiarato. Come ormai sappiamo, il movente rivelato da Veronica Panarello avrebbe a che fare con la presunta relazione segreta intrapresa con il suocero e della quale Lorys Stival ne era venuto a conoscenza, minacciando quindi di dire tutto al padre. Il programma di Rete 4 ha poi concentrato l’attenzione su quella che potrebbe rappresentare la carta principale giocata dalla difesa di Veronica Panarello e rappresentata dalla presunta follia della donna. A tal fine, sono stati trasmessi alcuni filmati della donna, in occasione di suoi interrogatori nei quali la stessa presunta assassina apparirebbe poco lucida. I periti però, non avrebbero dubbi: Veronica ha recitato al solo scopo di apparire malata di mente. Nella medesima trasmissione, in passato, erano stati trasmessi altri filmati nei quali Veronica Panarello cantava e ballava su una sedia, quasi certamente allo scopo di dimostrare, fingendo, la sua infermità mentale e sperare così in una riduzione di pena.