Nuovo appuntamento con Un giorno in pretura, ideato e condotto da Roberta Petrelluzzi. I riflettori del programma di Rai 3 si riaccenderanno stasera sul caso del duplice omicidio di Filiberto Sorrentino e Vincenza Marcianò, rispettivamente di 92 e 80 anni. Nel mirino era finito il figlio della coppia, Maurizio, ex membro delle Brigate Rosse. Accusato di aver massacrato i genitori a bastonate, l’uomo è stato assolto dalla Corte di Assise. Il delitto, dunque, consumato in un appartamento di corso Vittorio Emanuele a Torre del Greco resta dunque un mistero. Maurizio Sorrentino, che era stato in carcere durante gli anni di piombo, è tornato in libertà sedici mesi dopo l’arresto e tre anni dopo il duplice omicidio per il quale il pm aveva chiesto la condanna all’ergastolo e tre anni di isolamento diurno. Un giorno in pretura ripercorrerà, dunque, le tappe del processo che ha indagato il movente dell’assassinio nelle tormentate vicende familiari. Clicca qui per il video di presentazione del caso.
Il 10 agosto 2009 Maurizio Sorrentino entra nell’abitazione dei genitori e li trova entrambi senza vita. Il padre Filiberto, colpito alla tempia, è riverso sul divano, mentre la madre Vincenza è in cucina. La televisione è accesa ad alto volume, la casa messa a soqquadro. Viene trovato un bastone, che potrebbe essere stato usato per uccidere Vincenza Marcianò, ma non viene mai ritrovata l’arma che ha ucciso Filiberto. Le indagini della Procura di Torre Annunziata si concentrano sul figlio della coppia, che il 21 settembre 2011 finisce in carcere con l’accusa di aver commesso il duplice omicidio. Il processo comincia nel maggio 2012 e si celebra con rito immediato. Alla fine della battaglia giudiziaria Maurizio Sorrentino riesce a tornare in libertà: il collegio presieduto da Adriana Pangia emette la sentenza di assoluzione “per non aver commesso il fatto”. La vicenda, dunque, si riapre: sul corpo dei due anziani sono state trovate uova di mosca, non larve come inizialmente sostenuto. Le uova di mosca sono state lasciate sul corpo dei coniugi il 7 agosto, non il 10, quindi l’assassino non poteva essere Maurizio, che era lontano da Torre del Greco.