Indagini chiuse per l’omicidio di Gloria Rosboch dopo i tanti dettagli vagliati dagli inquirenti ed emersi dalle dichiarazioni di Gabriele Defilippi e Robert Obert, i due accusati del delitto dell’ex professoressa di Castellammonte. I due ex amanti, in carcere con l’accusa di aver ammazzato Gloria Rosboch, sono stati sentiti in un faccia a faccia davanti al capo della procura di Ivrea. Hanno raccontato cosa accaduto lo scorso 11 gennaio, due giorni prima della morte della professoressa. Il cadavere di Gloria Rosboch fu gettato in una cisterna di un’ex discarica abbandonata nei boschi di Rivara. E proprio in quella discarica, secondo i racconti di Gabriele Defilippi e Robert Obert i due sarebbero andati due giorni prima. Secondo il procuratore Giuseppe Ferrando quel giorno, come riporta il Corriere della Sera, i due ex amanti avrebbero effettuato nella discarica un sopralluogo e premeditato il delitto di Gloria Rosboch. Riferendosi a Gabriele Defilippi, Roberto Obert ha dichiarato: “Lui aveva detto che cercava un posto…per far sparire la Rosboch”. “Gli ho detto lascia perdere… ci infiltriamo comunque lì…quel giorno lì lui voleva che prendessi una pala, perché voleva fare una buca…comunque stiamo visionando questa discarica e io vado vicino a queste vasche, e guardo dentro e dico, Toh guarda, così scherzando, qui c’è una bella vasca…l’espressione sua, ha detto, c’è la vasca eh, si po…potrebbe servire…qui la faccio sparire” (clicca qui per leggere tutto).
C’è un’ossessione per i soldi alla base del delitto di Gloria Rosboch? La professoressa di Castellamonte, in provincia di Torino, è stata uccisa lo scorso 13 gennaio. Dell’omicidio sono accusati l’ex alunno Gabriele Defilippi e l’amico ed ex amante Roberto Obert: i due sono in carcere così come lo è stata (ora è agli arresti domiciliari) la madre di Defilippi, Caterina Abbattista, arrestata con l’accusa di concorso in omicidio. Secondo quanto emerso da interrogatori, indagini, perizie, citati da La Sentinella del Canavese, la chiave del delitto di Gloria Rosboch potrebbero essere proprio i soldi, forse quei 187mila euro che la professoressa aveva dato al suo alunno. In uno dei primi interrogatori Gabriele Defilippi avrebbe infatti raccontato agli inquirenti di cercare soldi per avere “un tenore di vita adatto a me, alle mie qualità, alle mie ambizioni; per poter accedere a quell’ambiente sociale che mi appartiene”. La Procura di Ivrea ha chiuso nei giorni scorsi le indagini sull’omicidio di Gloria Rosboch sulla base del lavoro svolto da carabinieri e periti in questi 10 medi: quali saranno ora le mosse degli avvocati difensori di Gabriele Defilippi, Roberto Obert e Caterina Abbattista?
Nei giorni scorsi la Procura di Ivrea ha definitivamente chiuso le indagini sull’omicidio di Gloria Rosboch, la professoressa di Castellamonte uccisa lo scorso 13 gennaio e ritrovata senza vita in una cisterna nei boschi di Rivara. Ad aver giocato un ruolo decisivo nell’uccisione della donna, sono l’ex studente Gabriele Defilippi e Roberto Obert, suo complice ed ex amante, entrambi in carcere per l’omicidio volontario di Gloria Rosboch. Fino a qualche settimana fa era in carcere anche la madre di Gabriele, Caterina Abbattista, accusata di concorso in omicidio ed ora ai domiciliari. Il lavoro degli inquirenti durato dieci lunghi mesi, ha messo in luce tutti gli aspetti dell’intricato caso, partito con la maxi truffa di 187 mila euro ai danni di Gloria Rosboch, messa in atto da Gabriele Defilippi. Il quotidiano La Stampa nella sua versione online ha ribadito la ricostruzione contenuta negli atti dell’inchiesta e che illustra nel dettaglio i vari tasselli dell’omicidio di Gloria Rosboch. Ad uccidere la donna, stringendole un laccio al collo, è stato proprio il suo ex studente Gabriele Defilippi. Aiutato dall’ex amante Roberto Obert, il giovane riuscì a convincere la professoressa a concretizzare un incontro con la scusa di restituirgli il tesoretto di famiglia di quasi 200 mila euro. Gloria, ancora una volta, credette alle parole del ragazzo, ignara di andare incontro al suo triste destino. Poche centinaia di metri dopo essere salita nell’auto guidata da Obert, Gloria Rosboch fu strangolata ed il suo cadavere fu gettato in una cisterna di un’ex discarica abbandonata, nei boschi di Rivara. Ma quale sarebbe stato invece il ruolo giocato nell’intera vicenda da Caterina Abbattista? Il pm Giuseppe Ferrando non avrebbe alcun dubbio: “È lei ad aver avvallato e istigato il figlio ad uccidere Gloria Rosboch”. A commentare questa tesi, definendola “assolutamente inverosimile”, è stato uno degli avvocati della difesa della donna. La Procura, tuttavia, avrebbe ben chiaro cosa avrebbe realmente spinto madre e figlio a decidere di uccidere Gloria Rosboch. La donna, per Defilippi e Caterina, era ormai diventata troppo scomoda, soprattutto dopo la denuncia a carico di Gabriele. Ed ecco allora che si giustifica così il ruolo della donna, che istiga il figlio ed avvalla l’idea dell’omicidio. Caterina avrebbe fatto di più, sempre secondo la Procura: avrebbe fornito un alibi a Gabriele affidando, il giorno del delitto, il figlio minore non a Defilippi bensì all’ex compagno Silvio Chiapino. Con la chiusura delle indagini si delineano anche le intenzioni dei tre indagati: la difesa di Caterina Abbattista sarebbe intenzionata a evitare l’abbreviato e a giocarsi la carta della giuria popolare in Corte d’Assise. Differente la strada percorsa dagli avvocati di Gabriele Defilippi e Roberto Obert, che si avvarranno del rito alternativo. Nel giallo di Gloria Rosboch era stata coinvolta anche una quarta persona, Efisia Rossignoli, anche lei indagata a piede libero: nei suoi confronti cadono le accuse di concorso in omicidio, mentre restano quelle per truffa e spaccio.