Poco alla volta iniziano ad emergere i primi tasselli in merito alla ragazza cinese morta a Roma, Zhang Yao, vittima di una rapina e travolta da un treno in corsa. Nonostante questo, i genitori giunti in Italia nei giorni scorsi per il riconoscimento della salma, continuano a non darsi pace. “Diteci la verità di come è morta mia figlia”, continua a ribadire il padre della studentessa 20enne, come riporta l’agenzia di stampa Ansa. E’ questo il disperato appello dell’uomo che ha preso parte al sit-in in memoria della ragazza e che si è svolto a Tor Sapienza. “Non è possibile vivere nel terrore in pieno giorno. Ancora non riesco a credere che sia successo alla mia unica figlia. Vi prego, aiutateci a capire”, ha aggiunto commosso. Intanto, il cerchio attorno ai tre malviventi in fuga dopo aver rapinato Zhang Yao si starebbe stringendo sempre di più. La polizia potrebbe essere sulle tracce di giovani, se non giovanissimi appartenenti agli ambienti nomadi e ripresi dalle telecamere di videosorveglianza di un’azienda privata, nei pressi dei binari dove poi la ragazza cinese è stata travolta dal treno, mentre tentava di raggiungerli.
Proseguono le indagini sul caso di Zhang Yao, la ragazza cinese morta a Roma dopo essere scomparsa lo scorso lunedì. La giovane, studentessa all’Accademia di Belle Arti e giunta in Italia lo scorso marzo, aveva appena ritirato il permesso di soggiorno all’Ufficio immigrati nel quartiere Tor Cervara, quando sarebbe stata aggredita e rapinata da tre uomini. La ragazza aveva deciso di mettersi all’inseguimento dei malviventi ma sarebbe stata investita da un treno in corsa. I tre soggetti, ripresi anche dalle telecamere di videosorveglianza, si sarebbero dileguati. Ora, come riporta Repubblica.it, gli inquirenti sarebbero intenzionati a chiudere in fretta le indagini e a tal fine hanno chiesto l’aiuto ai leader-rom, chiedendo di collaborare all’individuazione dei tre responsabili. L’invito rivolto da chi indaga è proprio ai tre criminali: “Consegnatevi”. I tre, dal momento del ritrovamento del cadavere di Zhang Yao avrebbero fatto perdere le tracce ed anzi, l’ipotesi è che possano aver trovato accoglienza in un altro campo nomadi della città. Stando alle immagini delle riprese video al vaglio degli inquirenti, tuttavia, potrebbero essere accusati di furto o ricettazione, ma non di omicidio, come si sospettava inizialmente. Il loro ritrovamento permetterebbe alla polizia di chiarire le dinamiche dell’intera vicenda e chiudere così il triste caso. Un enigma, tuttavia, avrebbe trovato risposta. Ad oggi si cercava il cellulare della ragazza cinese morta a Roma, lo stesso che Zhang Yao aveva utilizzato per chiamare gli amici ed il padre nei 14 minuti che intercorsero tra lo scippo e il momento in cui fu travolta dal treno. Lo smartphone risultò acceso fino alle 18:00 dello scorso lunedì. In merito aveva commentato l’amica e coinquilina: “Poco prima che si spegnesse, qualcuno ha respinto una chiamata”. Del cellulare, tuttavia, nessuna traccia nei pressi del corpo della studentessa cinese. Oggi apprendiamo tramite Il Messaggero che il cellulare ritrovato da un operatore della trasmissione Chi l’ha visto era proprio quello di Zhang Yao. La troupe del programma ha commentato: “Lo smartphone era nel posto dove è stato rinvenuto in cadavere”. Il cellulare è stato quindi acquisito dalla squadra mobile di Roma ed il padre della vittima ne avrebbe confermato l’appartenenza.