Ha fatto scalpore la notizia per cui Matteo Cagnoni, il dermatologo dei vip accusato di aver ucciso a Ravenna la moglie di 39 anni Giulia Ballestri, avrebbe espresso la volontà di incontrare la suocera Rosanna Marangoni. La donna, però, al pari del resto della famiglia della vittima, ha fatto sapere di non avere alcuna intenzione di recarsi in carcere per incontrare il presunto killer di Giulia. Come riportato da Il Resto del Carlino, vista la netta posizione della famiglia della Ballestri, non vi sarà bisogno di richiedere alla Procura un provvedimento autorizzativo. Adesso, l’unica domanda che assilla gli investigatori è la seguente: perché Cagnoni voleva incontrare la suocera? Certamente non per ammettere le sue colpe, dal momento che ha sepre negato ogni coinvolgimento nella vicenda; più probabile che il dermatologo volesse avere notizie dei figli, e pur di averle avrebbe rischiato di essere messo sotto torchio dalle inevitabili domande della mamma di Giulia.
La morte della 39enne Giulia Ballestri, la donna tragica protagonista dell’omicidio di Ravenna per il quale è accusato il marito Matteo Cagnoni, torna d’attualità dopo l’insolita richiesta del noto dermatologo dei vip. Cagnoni infatti, come riferisce Il Resto del Carlino, avrebbe inoltrato richiesta di un incontro con la famiglia di Giulia, e in particolare con la suocera Rosanna Marangoni. La donna, però, avrebbe opposto un secco rifiuto alla proposta dell’ex genero, che a detta del legale della famiglia della vittima, l’avvocato Giovanni Scudellari, non necessita di particolari spiegazioni:”Non penso sia il caso di fare alcun commento”, ha dichiarato a Il Resto del Carlino. Allo stesso tempo è rimasto colpito da questa richiesta anche l’avvocato Matteo Cagnoni, soprattutto in considerazione del fatto che il dermatologo continua a professare con forza la sua totale estraneità ai fatti.
Si torna a parlare del caso di Giulia Ballestri, la donna brutalmente uccisa lo scorso settembre a Ravenna e ritrovata in una villa abbandonata, per il cui delitto è in carcere da quasi tre mesi il marito e noto dermatologo, Matteo Cagnoni. Numerose le prove contro l’uomo e secondo la procura avrebbe avuto un ruolo nel delitto di Giulia Ballestri anche il padre del dermatologo, Mario Cagnoni di 85 anni. Come riporta il settimanale Giallo, l’uomo avrebbe aiutato il figlio a nascondere il corpo della moglie nella cantina della casa di Ravenna. Intanto, proprio Matteo Cagnoni nei giorni scorsi ha scritto dal carcere una lettera indirizzata al quotidiano Il Resto del Carlino, il quale ne ha pubblicato il contenuto.
Nella missiva di risposta ad una precedente lettera inviatagli dal giornalista Andrea Degidi, Matteo Cagnoni, presunto assassino di Giulia Ballestri, si dice interessato più alla sua difesa rispetto alle pesanti accuse che gli sono state mosse, che alle notizie sul suo conto o a ciò che pensano i ravennati. “Sarà la verità processuale a mettere le cose al loro posto”, ha commentato. Dopo essere rimasto in silenzio fino ad ora, Cagnoni ha deciso di rispondere alle domande del giornalista, convinto dal “tono educato della sua lettera”, non prima di una necessaria precisazione sulla sua posizione rispetto all’omicidio di Giulia Ballestri: “Ribadisco la mia innocenza, la mia totale estraneità a ciò che è accaduto”.
L’uomo ha quindi risposto alle domande sulla sua esperienza carceraria presso la Casa Circondariale di Ravenna, tutto sommato positiva. “È chiaro che lontano dai miei figli, che spero di riabbracciare presto, non posso affermare di star bene”, ha precisato, spendendo poi ottime parole in merito al carcere che lo accoglie. Amici e parenti, a sua detta, avrebbero manifestato tutta la loro vicinanza: “Sono tutti con me. Mi sono molto vicini, mi sostengono e soffrono per la mia condizione”.
Il suo futuro lo vede chiaramente in libertà, fiducioso di potersi appropriare presto della sua vita, grazie anche al lavoro dell’avvocato Trombini, “uno dei migliori penalisti d’Italia”. Una volta fuori dal carcere, assolto, ha intenzione di tornare al suo lavoro e ad occuparsi dei figli, “unica mia ragione di vita”.