Nella puntata di oggi de La vita in diretta, la trasmissione di Rai1 ha trasmesso un’intervista a Michele Misseri, zio di Sarah Scazzi, il quale continua a ribadire di essere il solo responsabile del delitto della nipote, uccisa il 26 agosto di sei anni fa. L’uomo ha asserito alla giornalista del programma di non essere andato al cimitero a trovare la nipote 15enne. “Io ci vado quando si saprà la verità”, ha commentato. L’uomo ha ribadito ancora una volta di essere stato lui ad uccidere Sarah Scazzi ma continua a chiedersi come mai non viene creduto dai giudici. A spiegarlo sono gli ospiti presenti in studio, secondo i quali i magistrati non credono a Misseri per il semplice motivo che non appare attendibile, poiché ha più volte presentato varie versioni del delitto di Sarah Scazzi, fino ad autoaccusarsi dell’omicidio. Di fronte alle sue versioni, inevitabilmente l’attenzione dei giudici si è spostata sulle due prime indagate e poi imputate per il delitto della 15enne. Ci riferiamo a Sabrina Misseri e Cosima Serrano, rispettivamente figlia e moglie di Michele Misseri ed entrambe condannate all’ergastolo in secondo grado in attesa della Cassazione. La giornalista Raffaella Fanelli ha commentato in studio la posizione di Michele Misseri: “Se non è attendibile su se stesso non lo è neppure quando difende la figlia Sabrina”, ha commentato. Le sue contraddizioni, dunque, lo renderebbero non credibile agli occhi dei giudici, sebbene continui ad autoaccusarsi come unico responsabile ed autore della morte di Sarah Scazzi. All’inviata della trasmissione di Rai1, Michele Misseri ha anche ricordato le sue azioni in merito al cellulare: “Il cellulare l’ho messo in tante parti, io. Io l’ho messo davanti alla caserma ma non l’hanno trovato e io passavo sempre per vedere se l’hanno preso”. A questo punto, la domanda resta solo una: Michele Misseri è un uomo pentito per aver rotto un patto di famiglia o è un colpevole disperato perché non riesce a dimostrare la sua colpevolezza? Secondo i giudici è semplicemente pentito e continua a ribadire la sua colpevolezza per salvare il rapporto con la moglie e la figlia senza però riuscirci. “Io non ho mai cambiato versione in carcere”, ha aggiunto nel corso dell’intervista. “Nessuno mi ha aiutato a occultare il corpo”, ha poi ribadito. La sua versione, a sua detta, l’avrebbe sempre ribadita in carcere. “Mi auguro che si torni di nuovo al secondo grado”: è questa la speranza dell’uomo, soffermandosi in maniera sciolta su vari dettagli. L’accento si è poi spostato, insieme agli ospiti in studio, anche sulle accuse che l’uomo avrebbe rivolto alla figlia Sabrina. A detta di Michele Misseri, la colpa sarebbe stata della criminologa Roberta Bruzzone, la quale a sua detta lo avrebbe indotto ad accusare, in un suo stato confusionale, la figlia.



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