A quasi quattro mesi dal delitto di Gianna Del Gaudio non si conosce ancora il volto dell’assassino dell’ex professoressa di Seriate, sgozzata con un solo fendente. L’unica persona indagata resta il marito Antonio Tizzani, il quale ha rotto nuovamente il silenzio commentando l’attuale situazione alla trasmissione Icerberg Lombardia, in onda stasera su Telelombardia. Uno stralcio della sua intervista è stata resa nota dal quotidiano L’Eco di Bergamo. “Sono chiuso in casa, abbiamo messo i cancelli, mio figlio non mi ha lasciato le chiavi. Abbiamo messo le inferriate, le avevo ordinate già 15 giorni dopo la morte di mia moglie, ci hanno messo quasi tre mesi ad arrivare”, ha raccontato Antonio Tizzani alle telecamere del programma tv. Tizzani ha anche ammesso che la sua famiglia è l’unica a non avere le inferriate alla propria abitazione, poi ha rivelato di avere paura. “Ho paura, certo che si… perché non dovrei aver paura?”, ha commentato in merito. In questi giorni sono tornati i Ris a Bergamo prelevando le impronte del marito di Gianna Del Gaudio in attesa di una svolta attesa ormai da tempo.



Si starebbe stringendo sempre più il cerchio in merito al responsabile del delitto di Gianna Del Gaudio, l’ex professoressa di Seriate sgozzata nella notte tra il 26 ed il 27 agosto scorso mentre si trovava nella sua villetta. L’unico indagato a piede libero resta il marito 68enne ed ex ferroviere, Antonio Tizzani, il quale è stato chiamato ad interrompere la breve “vacanza” ad Avellino dove aveva intenzione di trascorrere circa un mese, per fare ritorno a Seriate in vista dell’arrivo già annunciato dei Ris. Nella mattina di martedì scorso, dunque, stando a quanto emerso dal quotidiano Il Giorno, Tizzani si è presentato insieme al suo avvocato difensore presso la caserma dei Carabinieri. Qui gli sono state prelevate le impronte digitali da parte dei Ris di Parma. L’obiettivo è quello di dare il via a particolari quanto irripetibili esami che verranno poi impiegati per eventuali altri confronti. Dopo l’omicidio di Gianna Del Gaudio, Antonio Tizzani era stato sottoposto già ad alcuni prelievi biologici, ma questa volta l’importanza delle impronte digitali e palmari sarebbe da ricondurre al ritrovamento dell’arma del delitto e nello specifico alla piccolissima traccia di Dna rinvenuta su di essa ed attribuita al marito della vittima. In merito, l’indagato aveva di recente rotto il silenzio commentando: “Non ho mai visto né utilizzato quel taglierino”. Ora occorre capire, dunque, come mai il suo Dna sarebbe stato trovato sull’arma impiegata per sgozzare con un solo fendente la povera Gianna Del Gaudio. Sempre secondo le indiscrezioni, la traccia biologica del 68enne sarebbe stata trovata sulla parte di lama del taglierino coperta dall’impugnatura in plastica e non su quella esposta. In caso di conferme del profilo genetico appartenente ad Antonio Tizzani, questo significherebbe che l’uomo ha mentito in merito alla sua estraneità all’arma. Al contrario, Tizzani avrebbe non solo visto ma anche maneggiato il taglierino prima che venisse impiegato per uccidere Gianna Del Gaudio. Sul retro della lama, infatti, non sarebbero stati trovati altri Dna e ciò significa che chi lo ha impugnato ha indossato i guanti. Il ritorno dei Ris a Bergamo resta comunque significativo ed evidenzia una imminente svolta nelle indagini sul giallo di Seriate o comunque un’accelerata. Nei prossimi giorni, dunque, potrebbero non mancare importanti colpi di scena con protagonista proprio il marito indagato dell’ex professoressa 63enne.

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