Dopo il suo arresto al quale ha fatto seguito l’esplosione del caso di Saronno, di Laura Taroni, presunta infermiera killer, spietata e bisognosa di uccidere, sarebbe rimasto ben poco. E’ quanto trapela dalle ultime notizie rivelate dal quotidiano Il Giorno in merito alle attuali condizioni in carcere della donna. A quanto pare, il suo avvocato difensore, Monica Alberti, sin dal giorno dell’arresto si sarebbe sempre occupata di tutelare al massimo la sua assistita. Per tale ragione avrebbe chiesto ed ottenuto l’oscuramento della sua pagina Facebook presa dall’assalto dagli insulti del popolo dei social e sulla quale erano presenti le foto pubbliche dei suoi due figli minorenni. L’avvocato ha anche smentito la richiesta di perizia psichiatrica a carico della Taroni ma ha ammesso di voler fare richiesta affinché l’infermiera possa vedere i suoi bambini, dei quali chiede spesso. Laura Taroni, amante di Leonardo Cazzaniga, durante il suo interrogatorio di garanzia si è avvalsa della facoltà di non rispondere ed è stata sottoposta in carcere alla visita di uno specialista. Attualmente il suo legale non avrebbe preso alcuna altra decisione in merito al futuro della sua assistita.

Laura Taroni e Leonardo Cazzaniga, i due amanti diabolici arrestati per le numerose morti sospette avvenute in corsia, presso l’ospedale di Saronno, ma anche fuori dalla struttura, avrebbero adottato due differenti strategie difensive. Lo rende noto il quotidiano Il Giorno online che evidenzia come, da una parte, ci sarebbero stati il silenzio e la calma in un primo momento, poi il tentativo di dare una spiegazione alle accuse, quindi un successivo cambio di rotta. Le indagini intanto proseguono ed oltre alle morti sospette in corsia ed a quelle avvenute nell’ambito familiare dell’infermiera arrestata, i riflettori restano accesi anche sugli altri medici della medesima struttura di Saronno, indagati ed accusati di aver “insabbiato” le prove contro Taroni e Cazzaniga o comunque di non aver mai denunciato le tante stranezze emerse nelle varie relazioni oltre che nelle intercettazioni attualmente al vaglio degli inquirenti. In generale, mentre la Taroni sarebbe apparsa sempre più sofferente, Cazzaniga avrebbe intrapreso un altro percorso, procedendo al cambio di difesa.

Proseguono le indagini da parte della Procura di Busto Arsizio in merito al caso di Saronno che vede coinvolti l’infermiera Laura Taroni e il medico anestesista Leonardo Cazzaniga. I due amanti, in carcere dallo scorso 29 novembre, sono accusati di aver commesso quattro omicidi in corsia. A carico della donna anche l’omicidio in concorso con Cazzaniga del marito Massimo Guerra, morto in circostanze misteriose. Intanto, come rivela Il Giorno online, nella giornata di oggi è atteso in procura l’interrogatorio a carico di un altro medico coinvolto nell’inchiesta e che avrebbe saputo quanto avveniva nell’ospedale di Saronno, pur non denunciando le pratiche poco ortodosse del medico Cazzaniga. Il prossimo 10 gennaio, inoltre, si svolgerà l’udienza nel corso della quale si discuterà il ricorso della procura di Busto Arsizio la quale aveva chiesto i domiciliari a carico di Nicola Scoppetta, il direttore del pronto soccorso indagato. In merito alla richiesta, il gip aveva replicato negativamente.

Il caso di Saronno, da oltre due settimane ha portato alla luce inquietanti risvolti in merito alla coppia diabolica, in carcere dallo scorso 29 novembre. Laura Taroni e Leonardo Cazzaniga, infermiera e medico anestesista, oltre a condividere un amore malato avrebbero messo in atto diversi omicidi. Entrambi sono accusati di aver provocato la morte di quattro pazienti dell’ospedale di Saronno e del marito della stessa infermiera attraverso l’applicazione del cosiddetto “protocollo Cazzaniga”. Eppure, come rivela il settimanale Giallo, la coppia sarebbe ora sospettata di altri venti delitti e dell’omicidio della madre di Laura Taroni, la 61enne Maria Rita Clerici. A portare gli inquirenti a ipotizzare che anche la morte della madre della Taroni potesse essere collocata agli omicidi messi in atto dall’infermiera e dal suo amante, sarebbero state due infermiere. Dai loro racconti sarebbe emerso che proprio pochi giorni prima del decesso della signora Clerici, la stessa aveva avuto una lite con il dottor Leonardo Cazzaniga mentre erano in casa della figlia Laura. Nello specifico, la madre dell’infermiera fece presente a Cazzaniga che la sua presenza era poco gradita. “Ne nacque un acceso diverbio in cui forse la donna gli diede una spinta per allontanarlo e lui provò a colpirla con uno schiaffo fino a quando intervenne Laura a separarli”, avrebbero riferito ai Carabinieri le due colleghe della coppia. Dopo quattro giorni dall’episodio, la madre di Laura Taroni morì in circostanze misteriose, sebbene godesse di ottima salute. Ma perché giudici e inquirenti si sarebbero convinti che tra le morti attribuite alla coppia potrebbe esserci anche quella della madre di lei? Sebbene il suo omicidio non risulti ancora addebitato a Laura Taroni e Leonardo Cazzaniga, pare che i dubbi in merito sarebbero sempre meno. Il movente sarebbe da rintracciare nell’odio che la coppia nutriva nei confronti della donna. La Taroni oltre a sostenere che fosse una “poco di buono”, riteneva che la madre avesse avuto una relazione con il marito Massimo Guerra, anche lui vittima del “protocollo Cazzaniga”. Il fatto poi che la donna non accettasse la relazione tra la figlia e il medico aveva aumentato il loro odio nei suoi confronti. Gli inquirenti tuttavia non avrebbero trovato alcun riscontro rispetto alle accuse che la Taroni muoveva nei confronti della madre, anche dopo la sua morte misteriosa e che per lei rappresentava una vera e propria ossessione. Ad incrementare i dubbi sarebbero poi state le intercettazioni in merito alle conversazioni tra l’infermiera in arresto e la cugina, alla quale aveva ammesso, dopo averle rivelato tutti i suoi dubbi sulla presunta relazione con il marito: “Ci ho pensato io a punirla!”.