Dopo quasi cinque anni dalla misteriosa scomparsa di Roberta Ragusa, la mamma di Gello di San Giuliano Terme della quale non si hanno più notizie dalla notte tra il 13 ed il 14 gennaio 2012, il momento della verità sarebbe ormai vicino. Il prossimo 21 dicembre, il giudice Elsa Iadaresta, il medesimo che lo scorso 18 novembre ha rinviato a giudizio Antonio Logli, leggerà la sentenza del processo lampo con rito abbreviato a carico del marito e presunto assassino di Roberta Ragusa. E’ stato lui ad uccidere la donna e poi a distruggere il suo cadavere? Contro di lui, durante l’udienza iniziale dello scorso 2 dicembre, il pm ha chiesto una condanna a 30 anni di carcere, che nel caso in cui venisse accolta dal giudice potrebbe diventare paria 20 anni, per effetto dell’importante sconto di pena previsto dal procedimento con rito abbreviato scelto dalla sua difesa. Il caso ha assunto negli ultimi mesi un’enorme eco mediatica ed a commentarlo sulle pagine del settimanale Giallo è stata anche la nota criminologa Roberta Bruzzone: “La difesa (di Antonio Logli, ndR), ha continuato a sostenere l’insostenibile, ossia che Roberta Ragusa è ancora viva”. Il riferimento è alle parole dei legali del marito ed imputato Antonio Logli, i quali hanno insistito con la tesi dell’allontanamento volontario, ipotizzando che Roberta Ragusa potesse essere in giro per l’Italia e precisamente in Sicilia, bisognosa di aiuto. “Peccato che questo discutibile ‘quadretto’ si scontri con la totale assenza di uno straccio di avvistamento affidabile in quasi 5 anni”, ha commentato Roberta Bruzzone. La criminologa ha sottolineato come il volto della donna misteriosamente scomparsa sia entrato per anni nelle case degli italiani, grazie alla grande attenzione che è stata riservata al caso, ma nonostante questo non sarebbe mai giunta alcuna segnalazione concreta che potesse confermare la tesi della difesa di Antonio Logli. La criminologa va oltre e, seppur con parole durissime, rende noto il suo punto di vista che potrebbe purtroppo non discostarsi poi tanto dalla realtà dei fatti: “La vita di questa donna è stata fagocitata nel buio più assoluto e, come la mia lunga esperienza in casi di questo genere mi ha insegnato, solo la morte è in grado di cancellare ogni traccia di una donna con il profilo di Roberta”. La Bruzzone avanza poi una descrizione della presunta vittima, vista non solo come una madre ma anche come una moglie, tradita e delusa. “Ma soprattutto moglie ‘scomoda’ per il marito fedifrago sotto il profilo patrimoniale”, aggiunge Roberta Bruzzone nella sua analisi. Non è un caso se la stessa amante ed attuale compagna di Antonio Logli, Sara Calzolaio, avesse rivelato le intenzioni di Roberta Ragusa di divorziare dal marito. Questo avrebbe potuto comportare una serie di gravi problemi economici per l’imputato, aspetto che per gli inquirenti potrebbe rappresentare anche il movente del delitto di Roberta Ragusa.