Alle Iene Show prosegue l’inchiesta di Giulio Golia, che torna a parlare di rifiuti radioattivi in Italia. Il giornalista napoletano cerca di fare luce sulla vicenda misteriosa della nave Cunsky. Golia approfondisce alcuni indizi analizzando l’audio originale di Francesco Fonti, un pentito della n’dragheta che alcuni anni fa ha confessato di aver fatto affondare una nave contenente rifiuti tossici e radioattivi. L’inviato delle Iene si è recato anche il Calabria, a Cosenza, per parlare con alcuni pescatori. Ai microfoni di Golia c’è anche il Presidente della Commissione ecomafie, Alessandro Bratti: “Basterebbe ritrovare almeno di quelle navi che sono affondate misteriosamente. Potremmo capire molto di più su questa vicenda”. Giulio Golia conclude il servizio invitando le persone informate a farsi avanti, per far emergere la verità su una questione che sembra destinata a far discutere ancora a lungo.
La trasmissione Le Iene Show, nella nuova puntata in onda questa sera su Itali 1 tornerà ad occuparsi di un caso controverso che per anni ha diviso l’opinione pubblica e non solo. Si tratta del mistero che ruota attorno alla nave CunSky, definita la nave dei veleni e che sarebbe affondata nei fondali di Cetraro, in Calabria. I misteri attorno alla vicenda sono due: innanzitutto, le rivelazioni del pentito di mafia, Francesco Fonti, sono da ritenersi attendibili? Ed in secondo luogo, qual è la verità attorno alla CunSky? Come sappiamo, infatti, l’allora ministro dell’ambiente, Stefania Prestigiacomo, chiarì come quanto rinvenuto nei fondali calabresi non farebbe riferimento alla nave in oggetto quanto piuttosto ad un piroscafo affondato negli anni della prima guerra mondiale. A chiudere il caso attorno al mistero della nave CunSky fu la procura di Catanzaro, che ha così archiviato il mistero. Eppure il giallo attorno a quella che è stata definita la nave dei veleni resta: dove si trova? E’ davvero affondata? Ma soprattutto, cosa trasportava? Nel caso in cui il pentito avesse avuto ragione, cosa ci guadagnava la ‘ndrangheta da questa operazione basata, a detta di Francesco Fonti, sul trasporto di rifiuti tossici e radioattivi? Interrogativi, questi, che a distanza d molti anni restano ancora aperti e sui quali tornerà ad occuparsene questa sera l’inviato de Le Iene, Giulio Golia.
Continua a tenere banco il mistero della nave Cunsky, il mercantile contenente rifiuti tossici che il pentito di ‘ndrangheta ha confessato di aver fatto affondare negli anni Novanta nelle acque davanti alla costa di Cetraro, in provincia di Cosenza. Se ne parla anche stasera a Le Iene Show, su Italia Uno, con Giulio Golia impegnato a fare luce in una vicenda apparentemente senza capo né coda. Dall’ammissione del pentito, risalente al 2005, sono state effettuate due spedizioni per verificare la presenza del relitto di Cetraro nelle acque calabre: la prima, nel 2009, venne commissionata dalla Regione Calabria e rilevò, mediante l’utilizzo di un robot, l’effettiva presenza di una nave sul fondale marino; dalla seconda in poi, però, venne messa in dubbio l’effettiva corrispondenza tra il mercantile ritrovato sott’acqua e la nave Cunsky. Fu l’allora ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, a chiarire che in realtà la nave ritrovata grazie alle spedizioni era la Catania, piroscafo affondato da un sottomarino tedesco nel 1917. Che fine ha fatto allora la nave Cunsky? Il mistero continua…
Nella puntata di oggi de Le Iene Show si torna a parlare del mistero della nave Cunsky, anche conosciuta come “nave dei veleni”, salita alla ribalta delle cronache diversi anni fa dopo che il pentito di ‘ndrangheta, Francesco Fonti, disse di aver fatto affondare nelle acque di Cetraro (Cs) un mercantile carico di rifiuti radioattivi. A mettere in dubbio questa tesi era stato addirittura un ufficiale di polizia giudiziaria, il quale, come riportato da La Stampa, sosteneva che in realtà la nave Cunsky fosse stata demolita in India, nel porto di Alang. Chi archiviò il caso, nel 2011 scrisse:”La “Cunsky” dal 3 ottobre del 1991 denominata “Shainaz”, era stata demolita nel 1992 in India, dopo essersi definitivamente arrestata il primo maggio di quell’anno. Nel 1993 (anno in cui Fonti sostiene di averla affondata, ndr), pertanto, essa non esisteva”. Questa versione dei fatti, però, è stata categoricamente smentita da una rogatoria con cui le autorità indiane negavano categoricamente che la “Cunsky” fosse stata demolita nel porto di Alang. A comunicarlo fu l’allora presidente della commissione antimafia Beppe Pisanu. La Cunsky, dunque, è ancora sommersa sotto la superficie cristallina delle acque di Cetraro?