E’ morto quattro giorni fa, Giuseppe Scarso, il pensionato bruciato vivo da tre ragazzi la notte dell’1 ottobre scorso, dopo essere stato prima picchiato selvaggiamente e poi dato alle fiamme. La vittima aveva 80 anni e dopo oltre due mesi e mezzo di sofferenze a causa delle lesioni ma soprattutto delle complicanze legate alle gravi ustioni di terzo grado su viso, testa, collo, ma anche sulla parte superiore del dorso e delle spalle, si è spento presso centro di Rianimazione dell’ospedale Cannizzaro di Catania. A distanza di pochi giorni, la Procura di Siracusa ha predisposto un provvedimento di fermo a carico di un 18enne, Andrea Trachina, mentre il secondo provvedimento non sarebbe ancora stato messo in atto in seguito all’irreperibilità della seconda persona coinvolta nella violenta e tragica aggressione. Intanto, come rivela il sito LiveSicilia.it, domani, 19 dicembre, in mattinata e a partire dalle ore 11:00 si svolgeranno i funerali del pensionato bruciato vivo presso la chiesa di Grottasanta.
Dopo oltre due mesi di agonia, il pensionato bruciato vivo a Siracusa, Giuseppe Scarso, conosciuto in città con l’appellativo di Don Pippo, è deceduto. L’uomo, dallo scorso 1 ottobre si trovava ricoverato presso l’ospedale Cannizzaro di Catania a causa delle gravissime lesioni e ustioni riportate. Il pensionato era stato vittima di una brutale quanto incomprensibile aggressione da parte di ignoti: dopo essere stato cosparso da un liquido infiammabile che gli fu lanciato addosso, gli fu dato fuoco. A distanza di pochi giorni dalla sua morte avvenuta lo scorso 14 dicembre, la polizia ha fermato nella giornata di ieri un 18enne, il quale potrebbe essere uno degli autori dell’aggressione. Ne dà notizia il sito TgCom24 che riporta come il giovane, Andrea Tranchina, appena maggiorenne ed anche lui di Siracusa così come la vittima, sia ora accusato di omicidio in concorso. Oltre al suo, la procura avrebbe ordinato anche un secondo fermo, ma il giovane in questione e del quale non se ne conosce l’identità, al momento risulterebbe irreperibile. Nella vicenda del pensionato bruciato vivo, risulterebbe coinvolto anche un terzo ragazzo, il quale però sarebbe solo indagato. Sarebbero loro, dunque, i responsabili della folle aggressione avvenuta nella notte del primo ottobre scorso, quando diedero fuoco al pensionato nella sua abitazione dopo averlo inizialmente malmenato. Proprio le gravi lesioni riportate, oltre alle complicanze polmonari e delle varie infezioni causate dalle gravissime ustioni su gran parte del corpo avrebbero portato al recente decesso di Giuseppe Scarso, da tempo ricoverato presso il reparto di Rianimazione dell’ospedale catanese. Il fermo avvenuto ieri pomeriggio a carico del 18enne rappresenterebbe la svolta decisiva nell’ambito del terribile caso che si è concluso per il pensionato bruciato vivo nel peggiore dei modi.