Il 19 dicembre è il giorno dedicato a san Berardo. Nasce a Pagliara di Isola del Gran Sasso d’Italia nel XI secolo. La sua vita si conclude a Teramo, città di cui è patrono il 19 dicembre 1122. L’agiografia lo vuole discendente di una nobile famiglia, la casata dei Pagliara, appunto. Il giovane san Berardo si rende conto molto presto nella sua vita che c’è molto di più oltre alla ricchezza terrena, per cui si spoglia dei suoi beni e li dona alla Chiesa. Nel Cartulario della Chiesa Aprutina si possono trovare testimonianze interessanti circa il suo ingresso nel Monastero di Montecassino. Qui, san Berardo trascorre diversi anni della sua vita, dopodiché si trasferisce presso l’Abbazia di San Giovanni in Venere. A partire dal 1116 diviene poi pastore della Chiesa aprutina, carica che ricopre per ben sette anni. La sua maggiore attività benefica è rivolta ai meno abbienti e agli indigenti, soccorrendo i poveri e tentando allo stesso tempo quanto possibile in suo potere per pacificare le fazioni cittadine in lotta.
Ogni anno a Teramo, città che ne conserva le reliquie, si tiene la Fiera di San Berardo. Ogni 19 dicembre più di duecento espositori scendono in piazza durante tutta la giornata, allestendo bacarelle in pieno centro storico. Le categorie merceologiche sono moltissime, da quelle di generi alimentari a quelle relative a hobbistica e artigianato. Peculiare il fatto che lungo l’intero percorso della fiera non sono mai presenti furgoni e mezzi di questo genere, per rispettare e ricreare appieno l’atmosfera di una volta. In pieno spirito di carità e altruismo, è sempre presente anche Fidas, un’associazione che promuove l’importanza della donazione del sangue.
Teramo è, come abbiamo detto, la città che raccoglie le reliquie del Santo. Nella Cattedrale è infatti stata inumata la sua tomba, insieme a due reliquiari d’argento, contenenti rispettivamente il braccio benedicente risalente al XVII secolo XVII e il busto del XVI secolo. Questi due reliquiari sono esposti al pubblico in occasione della festa di San Berardo il 19 dicembre, appunto. La città di Teramo è altresì sede vescovile. Adagiata nel cuore dell’Abruzzo, alle pendici del Gran Sasso, questa città è stata popolata sin dai tempi remoti dagli antichi Pretuzi, poi conquistata da Manio Curio Dentato, console romano. Grandi edifici tutt’ora visitabili sono il riflesso della grande prosperità di cui Teramo gode durante l’epoca imperiale. Saccheggiata dai Visigoti e riconquistata dai Longobardi, la città entra in seguito a far parte del Regno di Napoli.
La storia di Teramo è senza dubbio affascinante, legata a quella del suo santo patrono, San Berardo. Ma il 19 dicembre si ricordano altre personalità legate alla cerchia dei Beati. Citiamo Sant’Anastasio I, legato all’origenismo, eresia che combattè strenuamente. Anche Santa Fausta, nata da padre pagano e da madre cristiana, condivide con San Berardo la data di celebrazione, così come i Santi Dario, Zosimo, Paolo e Secondo. Ricordiamo anche San Gregenzio, che sotto l’imperatore Giustino, convertì numerosi giudei e fu inviato ad Alessandria come Arcivescovo. Infine, citiamo anche San Gregorio di Auxerre, dodicesimo vescovo dell’omonima città per oltre dodici anni.