Non ci sarebbero effetti negativi sull’ambiente in seguito all’esplosione della raffineria a Sannazzaro de’ Burgondi. L’incendio che ha devastato ieri lo stabilimento Eni in provincia di Pavia non avrebbe quindi avuto ripercussioni ambientali: è quanto comunica l’Arpa, l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Lombardia, riferisce Tgcom24. Nell’area coinvolta dall’esplosione della raffineria, fa sapere quindi l’Arpa, “sono assenti ricadute locali e significativi incrementi degli inquinanti misurati, salvo quelli ordinariamente attesi nelle attuali condizioni meteorologiche”. Ed è in via di spegnimento “un residuo di incendio nella torre nell’area est, con fuoriuscita di poco fumo grigio”. L’Arpa ha spiegato che sono state le condizioni meteo di ieri a fare restare il fumo negli strati più elevati della bassa troposfera, senza ricadute locali. Eventuali ricadute dell’incendio potranno verificarsi su ampia distanza e ci sarà una rilevante diluizione degli inquinanti nella nube.
Cessato allarme dopo l’esplosione alla raffineria Sannazzaro de’ Burgondi in provincia di Pavia. L’impianto dell’Eni è andato a fuoco ieri pomeriggio ma stamattina l’allerta sarebbe già rientrato. E’ quanto comunica la stessa Eni. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Askanews, la presidente dell’Eni, Emma Marcegaglia, ha dichiarato che “la situazione sta tornando alla normalità”. Marcegaglia ha aggiunto che “è notizia di poco fa il cessato allarme. Non ci sono feriti, i sistemi di sicurezza sono stati messi in funzione in modo tempestivo. Sembra che anche dal punto di vista ambientale non ci sarebbero problemi”. Sulle cause dell’esplosione alla raffineria Sannazzaro de’ Burgondi ha la presidente dell’Eni ha sottolineato che “non ci sono ancora idee precise, le valuteremo con le Autorità”. E sulla stima del danno economico ha fatto sapere che “non è stato ancora calcolato”.
Il rischio è terminato per la Raffineria Eni di Sannazzaro in zona Pavia: dopo l’incendio e l’esplosione terribile di ieri pomeriggio, il rischio per le fiamme e per le sostanze chimiche dipese nell’aria sembra ora tutto finito, anche se vanno accertate le cause per capire davvero cosa sia successo alla Raffineria Eni. Lo scoppio di una posa che porta il carburante all’impianto Est 2 sembra la causa scatenante dell’incidente, ma capire perché sia esplosa sarà compito degli inquirenti e dei proprietari della fabbrica nel Pavese. Intanto oggi scuole chiuse nella zona, precisamente a Sannazzaro, Ferrera Erbognone, Pieve Albignola, Mezzana Bigli, Ferrera, Scaldasole, Garlasco, Gropello e Dorno. Secondo l’Asl non ci sono ricadute di particolato, anche perché gli idrocarburi incendiati erano stati raffinati, ma resta comunque per i cittadini dell’area vicino a Sannazzaro il consiglio di tenere chiuse le finestre per evitare intossicazioni lievi.
Sono ancora da accertare le cause dell’esplosione alla raffineria di Sannazzaro de’ Burgondi in provincia di Pavia, avvenuta ieri pomeriggio. Come riporta l’agenzia di stampa La Presse, nell’incendio nessuna persona è rimasta ferita. Secondo quanto raccontato dai testimoni si è vista una palla di fuoco alta decine di metri: le fiamme hanno provocato un’alta colonna di fumo visibile da lontano. L’incendio provocato dall’esplosione alla raffineria di Sannazzaro de’ Burgondi è stato domato dai vigili del fuoco e dalle squadre di emergenza Eni ieri sera. Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti si è messo subito in contatto con il Prefetto di Pavia Erminia Rosa Cesari per essere informato sulle conseguenze dell’esplosione. L’Eni ha immediatamente provveduto a fermare l’mpianto Est e a isolarlo completamente dal resto della raffineria, che è una delle più grandi d’Italia: in una nota l’azienda ha specificato che sono attivi i sensori per il monitoraggio della qualità dell?’aria.
Paura ieri a Sannazzaro de’ Burgondi, dove è scoppiato un incendio di vaste proporzioni nella raffineria Eni, una delle più grandi d’Italia. Dopo l’esplosione si è innalzata una colonna di fumo che è stata chiaramente visibile anche nella serata di ieri. Fortunatamente l’incidente avvenuto in provincia di Pavia non ha provocato feriti, ma il bilancio dei soccorsi dopo l’incendio avvenuto alla torre Est 2 è di sette persone: due addetti – come riportato da La Provincia Pavese – sono stati soccorsi perché lievemente intossicati, due cittadini si sono sentiti male per lo spavento, mentre tre agricoltori sono stati trasportati al Pronto soccorso di Vigevano con bruciori agli occhi e alla gola, ma nessuno di loro era in condizioni preoccupanti. Il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, è rimasto in contatto diretto con il Prefetto di Pavia, Erminia Rosa Cesari, per essere informato sulle conseguenze dell’incendio. Anche il presidente della regione Lombardia, Roberto Maroni, sta seguendo la vicenda con attenzione.
Buone notizie dalla Protezione civile della Lombardia: l’incendio scoppiato nella raffineria Eni non ha provocato nessun problema sanitario. Non sono state registrate ricadute al suolo dei fumi, né sono stati segnalati problemi sanitari per la popolazione. La notizia è stata confermata anche dalla Prefettura di Pavia, precisando poi attraverso una nota che l’Eni ha attivato prontamente il piano di emergenza interna di sicurezza e che ha adottato tutte le misure previste. Le prime testimonianze hanno descritto la nube come una “palla di fuoco” alta decine di metri. La raffineria di Sannazzaro è stata protagonista di un altro incidente nel luglio scorso: in quell’occasione il problema è derivato da una perdita nella zona del treno di scambio che aveva generato un innesco, mentre si stanno ancora accertando le cause dell’incendio scoppiato ieri.
L’esplosione della raffineria Sannazzaro ha portato delle forti conseguenze e anche la paura per i residui tossici dovuti al fumo che si è mosso proprio nei dintorni. Il Comune ha addirittura consigliato di stare in casa per evitare di respirare i fumi nati proprio dall’esplosione. Tramite i social network leggiamo: “Rimanete chiusi dentro le vostre abitazioni o cercate riparo nel locale più vicino”. Il comune di Sannazzaro ha voluto specificare inoltre che non ci sono delle persone ferite in questo contesto. Inoltre il Sindaco Roberto Zucca ha deciso per la chiusura delle scuole così come anche i sindaci dei Comuni di Ferrera Erbognone, Scaldasole, Pieve Albignola e Mezzana Biglia.
In una delle più grandi raffinerie d’Italia è scoppiato oggi un incendio: si tratta di quella Eni di Sannazzaro de’ Burgondi, in provincia di Pavia. Una colonna di fumo si è innalzata dalla raffineria, ma non sono state rilevate concentrazioni particolari di inquinanti dalle prime analisi di Arpa, quindi non sono stati segnalati pericoli per la popolazione. L’attenzione, però, è massima. Lo fa sapere il governatore della Lombardia, Roberto Maroni: “Le competenti strutture della Regione si sono subito attivate e io sono personalmente in contatto con le autorità per monitorare costantemente la situazione”. Eni ha spiegato che le cause sono in fase di accertamento. Inoltre, non ci sarebbero feriti: solo un lavoratore nella fuga sarebbe caduto e si sarebbe procurato lesioni lievi ad un ginocchio. Nel luglio scorso si era verificato un altro incidente nella stessa raffineria: in quell’occasione si registrò il ferimento di un operaio. Si era verificata una perdita nella zona del treno di scambio e nell’innesco era rimasto coinvolto il lavoratore, soccorso dalla squadra di pronto intervento della raffineria.
Sono intervenute diverse squadre di vigili del fuoco per domare il violento incendio che è scoppiato nella raffineria Eni di Sannazzaro de’ Burgondi, in provincia di Pavia. Un operaio che si era rifugiato con i suoi colleghi in un bunker di sicurezza è rimasto intossicato, stando a quanto riportato da Tgcom24. L’incendio è sotto controllo ed Eni ha attivato i sensori per il monitoraggio della qualità dell’aria, i cui risultati saranno trasmessi alle autorità competenti, ma i danni sono ingentissimi e la cause sono ancora in corso di accertamento. Il Comune di Sannazzaro de’ Burgondi, oltre a consigliare su Facebook ai cittadini di restare in casa, ha disposto la chiusura preventive delle scuole di ogni ordine e grado per domani. Lo ha annunciato l’assessore al Bilancio Davide Rabuffi, il quale ha poi comunicato che è stato attivato il Pec, il piano di evacuazione comunale previsto in caso di incendi alla raffineria, ma per ora ai cittadini è consigliato solo di stare a casa con le finestre chiuse.
Sono in corso le operazioni di soccorso dopo l’incendio alla raffineria Eni che si è verificato oggi pomeriggio nello stabilimento di di Sannazzaro de’ Burgondi, in provincia di Pavia. Secondo quando si apprende dal sindaco Roberto Zucca, come riporta la Repubblica, non ci sarebbero feriti “tranne un operaio che, fuggendo dalle fiamme, è caduto provocandosi lesioni lievi a un ginocchio”. Sarebbero però ancora da valutare i possibili danni ambientali provocati dall’incendio. Sul luogo sono al lavoro i vigili del fuoco da tutta la provincia: sono circa quaranta pompieri. Per le possibili conseguenze all’ambiente sono arrivati a Sannazzaro de’ Burgondi anche squadre della protezione civile, Arpa e forze dell’ordine. Secondo l’Ats, l’Agenzia di Tutela della Salute della Città Metropolitana di Milano, pure presente sul posto, non sarebbe caduto particolato al suolo, “probabilmente perché il prodotto che sta bruciando è raffinato e anche perché i venti stanno spingendo il fumo in verticale”.
Nel pomeriggio di oggi, appena prima delle 16:00, a causa di un’esplosione nella raffineria Eni di Sannazzaro De Burgondi, in provincia di Pavia, è divampato uno spaventoso incendio che ha allertato l’intera provincia. Il rovo, come riporta IlGiorno.it, stando alle prime indiscrezioni sarebbe divampato in seguito all’esplosione verificatasi nell’ala Est dell’impianto. Sul posto sono prontamente giunti i vigili del fuoco e le forze dell’ordine, i quali starebbero portando avanti i dovuti accertamenti. Alla raffineria, da ciò che si apprende, è stato attivato il necessario piano di emergenza interno. Gli operai sarebbero scesi nei bunker della struttura mentre sarebbero in corso le opportune operazioni di evacuazione. Il Comune di Sannazzaro, tramite i social network, ha precisato che “al momento non ci sono pericoli per la popolazione”, ma ha anche lanciato un invito ai cittadini: “Rimanete chiusi dentro le vostre abitazioni o cercate riparo nel locale chiuso più vicino”. Al momento, secondo quanto diffuso dal 118, non ci sarebbero fortunatamente persone coinvolte nell’incendio alla raffineria Eni. Tuttavia, la presenza dei soccorritori potrebbe rivelarsi importante in quanto i residenti della zona potrebbero aver inalato fumi. Sul posto dell’incidente sarebbero presenti anche i tecnici regionali dell’Arpa, e dell’agenzia Ats (ex Asl) di Pavia. Come riporta Corriere.it, le strade provinciali di collegamento sono state chiuse e presidiate dai Carabinieri. L’incidente di oggi alla raffineria Eni ha riportato alla mente quanto avvenuto 5 mesi fa, sempre a Sannazzaro, dove un operaio trentenne rimase ferito a causa di alcune ustioni, dopo una esplosione nell’Isola 6, relativa alla parte vecchia dell’impianto.