Un colpo di scena clamoroso è intervenuto a poche ore dall’inizio del processo con rito abbreviato a carico del marito di Roberta Ragusa, Antonio Logli. La notizia è stata diffusa solo di recente, ma in realtà risale allo scorso 25 novembre quando, a dire la sua rompendo il silenzio attorno al giallo di Roberta Ragusa, è stato il supertestimone e maggiore accusatore di Logli, Loris Gozi. Il giovane ha usato la sua pagina Facebook per scrivere: “Ciao amici volevo darvi una notizia […] sapete che io ho tante conoscenze 3 giorni prima del mio arresto una persona vicino alla famiglia di….. mi avrebbe fatto una confidenza Roberta è stata cremata al cimitero di Pisa”. Una notizia shock, che se confermata potrebbe davvero cambiare le carte in tavola e mettere definitivamente la parola fine ad un giallo controverso che va avanti da ormai quasi cinque anni. Loris Gozi ha quindi aggiunto: “Speravo in un processo ordinario così potevo togliermi qualche altro sassolino dalle scarpe ma la difesa ha scelto il rito abbreviato, anch’io avrei voluto sentire il collaboratore della scuola guida per fargli due domande ma non posso farlo spero che il giudice accetti di ascoltarlo e che veramente si arrivi alla verità”. Una speranza condivisa anche dalla stessa famiglia di Roberta Ragusa e da tanti italiani che da anni, ormai, seguono con angoscia l’intero caso, oggi affrontato anche dalla trasmissione Quarto Grado nella prima serata di Rete 4.
Questa mattina prenderà il via la prima udienza del processo-lampo a carico di Antonio Logli, marito di Roberta Ragusa, la donna scomparsa misteriosamente da Gello di San Giuliano Terme la notte tra il 13 ed il 14 gennaio 2012 dalla sua abitazione. Logli, dopo essere stato rinviato a giudizio, ha scelto di essere giudicato con rito abbreviato. Una scelta, la sua, contestata da molti e giudicata strategica, nonostante la pronta smentita della sua difesa. Vero è che, nel caso in cui dovesse essere considerato colpevole, grazie alla formula scelta potrà avvalersi dello sconto di un terzo della pena. Per il presunto delitto della moglie Roberta Ragusa, Antonio Logli rischia un massimo di 20 anni di carcere. Eppure, considerando che è incensurato e che non ha altre condanne pendenti, non andrebbe neppure subito in carcere. Questo significa che potrebbe comunque restare libero, nella sua casa, fino al terzo grado di giudizio. Ad incastrarlo, tuttavia, ci sarebbero molti indizi, l’ultimo analizzato e reso noto dal settimanale Giallo e relativo ad alcuni appunti che Roberta Ragusa era solita scrivere sul suo diario anche pochi giorni prima di sparire misteriosamente. Il caso sarà affrontato questa sera dalla trasmissione Quarto Grado, a distanza di poche ore dalla fine della prima udienza, con tutte le novità sul processo a carico di Antonio Logli.
Continua a riservare colpi di scena il caso relativo alla scomparsa di Roberta Ragusa, per il quale è finito sul banco degli imputati il marito Antonio Logli. A poche ore dal termine della nuova udienza, Quarto Grado fornirà gli aggiornamenti sul processo. Nelle ultime ore ha fatto discutere il diario di Roberta Ragusa, pubblicato per la prima volta dal settimanale Giallo: la donna ha scritto di un presunto incidente domestico, che secondo gli inquirenti rappresenterebbe il primo non riuscito tentato omicidio da parte del marito. Roberta Ragusa era caduta dalla scala retta dal marito e dopo la caduta avrebbe sfiorato con la testa lo spigolo di un mobile. L’episodio ha spaventato molto la donna, che si è fatta poi visitare per escludere eventuali traumi. Nel diario Roberta Ragusa ha scritto anche di “giornate così”, riferendosi – secondo alcuni – alla scoperta di un tradimento del marito, accusato ora di omicidio volontario e distruzione di cadavere.
Antonio Logli ha ucciso Roberta Ragusa e ha fatto sparire il cadavere? È questo l’interrogativo a cui gli inquirenti stanno cercando di trovare risposta per risolvere il caso della scomparsa della donna e del quale si occuperà Quarto Grado stasera. Nella giornata odierna si terrà una nuova udienza ma l’imputato, seppur presente, non si farà interrogare o al massimo renderà dichiarazioni spontanee. Niente contraddittorio tra il marito di Roberta Ragusa, i pm e il giudice per uno dei processi che resterà negli annali della cronaca giudiziaria italiana. Antonio Logli ha tutto il diritto di non rispondere alle domande del pubblico ministero e del giudice e, infatti, sono a disposizione finora solo dichiarazioni come persona informata sui fatti. La scelta del rito abbreviato – come riportato da Il Tirreno – è stata spiegata dai difensori Roberto Cavani e Saverio Sergiampietri come ulteriore prova dell’innocenza dell’elettricista della Geste. E quando viene fatto notare loro che Padre Graziano è stato condannato a 27 anni di carcere per la scomparsa di Guerrina Piscaglia – il cui cadavere non è mai stato ritrovato – allora replicano spiegando che la risposta è nelle carte e che “non c’è bisogno di un dibattimento pubblico”.