Attorno al caso di Seriate relativo al delitto di Gianna Del Gaudio, sarebbero emersi numerosi interrogativi sui quali al momento si sarebbe concentrato il lavoro degli inquirenti. La maggior parte di questi farebbero riferimento al presunto assassino dell’ex professoressa in pensione con molteplici dubbi che avrebbero coinvolto proprio il marito della vittima, Antonio Tizzani, unico indagato a piede libero. Tra le varie ipotesi al vaglio degli inquirenti anche quella secondo la quale il killer possa aver tentato di ripulire le tracce di sangue nella villetta di Seriate dove si è consumato il delitto. Tra l’omicidio di Gianna Del Gaudio e la sua presunta fuga, infatti, l’assassino avrebbe avuto tutto il tempo, non solo per lavarsi le mani in bagno ma anche per meditare sul da farsi e quindi eventualmente anche pulire la scena del crimine dalle sue tracce. Questa versione, se confermata, cozzerebbe non poco con quella fornita dall’indagato che ha invece rivelato la tesi dell’uomo incappucciato, colto in flagranza di reato prima di darsi alla fuga.



Il giallo sul delitto di Gianna Del Gaudio potrebbe presto portare alla luce incredibili colpi di scena. Le indagini sull’uccisione dell’ex professoressa proseguono, tenendo sempre gli occhi puntati sull’unico indagato, Antonio Tizzani, marito della vittima. La domanda ad oggi resta sempre una: che ruolo ha avuto l’ex ferroviere nel delitto della moglie 63enne? E’ ancora presto per dirlo, ma le prime risposte potrebbero giungere a breve, esattamente dopo i risultati degli esami dei Ris di Parma relativamente al confronto tra le impronte prelevate a Tizzani e quella trovata sul sacchetto. Proprio la busta contenente l’arma del delitto e che in un primo momento si era detto fosse prima di impronte o altre tracce genetiche, avrebbe rivelato la presenza di una impronta parziale. Attorno a questa impronta si concentrerebbe il lavoro della Scientifica, anche se, secondo le indiscrezioni rivelate anche dal sito Urbanpost.it, pare possa trattarsi proprio di quella di Antonio Tizzani. Su questo aspetto, dunque, resterebbero ad oggi ancora molti dubbi in attesa delle sperate risposte da parte di chi indaga e dell’intera famiglia di Gianna Del Gaudio.



Gli investigatori che indagano sul caso di Gianna Del Gaudio, la professoressa in pensione uccisa nella sua villetta di Seriate la notte tra il 26 e il 27 agosto, stanno cercando di capire se l’assassino conosceva bene o meno quella che è poi diventata la scena del delitto. Come riferito da Urbanpost.it, all’interno della casa sarebbero state rinvenute diverse tracce di sangue, anche definite dagli inquirenti come “macchie da gocciolamento”. Queste macchie sarebbero state ritrovate all’interno del soggiorno, in cucina e anche nel bagno, ma la loro disposizione confermerebbe la convinzione per cui il killer conosceva perfettamente la disposizione della casa. Per questo motivo, secondo la ricostruzione degli investigatori, il killer dopo aver sgozzato Gianna, si sarebbe recato immediatamente in bagno e qui, nel lavandino, si sarebbe lavato le mani. Una versione, questa, che se confermata rischierebbe di incastrare definitivamente Antonio Tizzani, marito della vittima, che ha sempre dichiarato di trovarsi in giardino nei minuti in cui veniva consumato il delitto. Chi meglio di lui avrebbe potuto dirigersi con sicurezza verso il bagno? 



Il giallo sulla morte di Gianna Del Gaudio da mesi è costellato da una serie di interrogativi che continuano a restare senza risposta. Uno di questi è legato alla collana che l’ex professoressa di Seriate era solita portare sempre con sé, come dimostrato dalle tante foto che la ritraggono con addosso il monile. Dal giorno del suo delitto, avvenuto la notte tra il 26 ed il 27 agosto scorso mentre si trovava nella sua villetta, tuttavia, della collana se ne sarebbero perse le tracce. Per settimane è stata oggetto di ricerche da parte degli inquirenti che, anche dopo il ritrovamento dell’arma non hanno smesso di domandarsi che fine possa aver fatto l’oggetto indossato da Gianna Del Gaudio. Su questo aspetto specifico, nessuno dei suoi familiari, a partire dal marito Antonio Tizzani, il solo indagato a piede libero, sarebbe stato in grado di fornire informazioni utili agli inquirenti. Anche il figlio Mario, che insieme alla compagna Alessandra trascorsero la serata prima del terribile delitto, non sono certi di aver visto la collana la sera del 26 agosto scorso. Secondo le ultime indiscrezioni riportate dal sito Urbanpost.it, il collier che i Ris avrebbero trovato anche con l’uso del metaldetector nascosto in una pentola nel corso delle ultime ricerche, non sarebbe la collana che da mesi sembrerebbe essere scomparsa. Il giallo, dunque, si infittisce anche alla luce di alcune recenti dichiarazioni avanzate dalla nuora di Gianna Del Gaudio, Alessandra, una delle ultime persone ad aver visto in vita l’ex professoressa prima di essere uccisa in maniera ancora incomprensibile. Nel corso di una recente intervista per una trasmissione di Telelombardia e ripresa da L’Eco di Bergamo, durante la quale Antonio Tizzani aveva rotto il silenzio dicendo di nutrire paura per la sua famiglia, proprio la compagna del figlio maggiore Mario aveva replicato alla domanda sul discusso monile (“Ricorda se Gianna a cena avesse la collana?”): “Preferisco non dire nulla, non è il momento di commentare… Lo so che i dettagli sono importanti, ma non ne voglio parlare, ci pensano i carabinieri”. Frase, questa, che aprirebbe la strada a non pochi dubbi: la nuora di Gianna Del Gaudio sa qualcosa in più in merito? A quanto pare, se così fosse, gli inquirenti ne sarebbero a conoscenza.