Alla madre i medici dissero che era alla ventesima settimana di gravidanza, invece era già alla 31esima. Quando la figlia sopravvisse al tentativo di aborto tramite il metodo più brutale e crudele, una iniezione di soluzione salina nell’utero, non glielo dissero. Melissa Ohden la bambina che doveva essere abortita, ha oggi 39 anni ed è una portavoce del movimento pro ife americano. In una recente intervista pubblicata sul sito babble.com, racconta delle enormi problematiche che dovette affrontare, cresciuta con rabbia e odio verso se stessa per le circostanze relative alla sua nascita. Ma nonostante questo desiderava ritrovare la madre. Furono i familiari biologici a metterle in contatto. E’ stato così che ha scoperto che l’aborto fu praticamente imposto alla donna e che nessuno le disse che la figlia era sopravvissuta. Oggi tra le due donne la riconciliazione ha preso il posto della rabbia della figlia e del senso di colpa della madre. “Lei è consapevole che non potrà prendere il posto della madre che mi ha adottato e che la sua maternità le è stata rubata, ma è grata ai miei genitori per come mi hanno cresciuta e sa che ha un posto speciale nel mio cuore. Adesso stiamo iniziando un nuovo percorso insieme”.