A pochi giorni dal Natale, i numerosissimi utenti del gruppo Facebook nato per manifestare la propria solidarietà a Sissy Trovato, continuano a chiedere come regalo alla giovane agente di polizia penitenziaria in coma il suo risveglio. Quasi certamente il caso tornerà centrale questa sera nel corso della nuova puntata di Chi l’ha visto, nel frattempo emergono alcune novità eclatanti rese note dal settimanale Giallo e che contribuiscono a porre una nuova luce alla vicenda. Si è parlato, subito dopo il primo novembre, di un presunto periodo di forte depressione vissuto da Sissy e che rappresenterebbe il motivo del suo tentato suicidio. La famiglia e gli amici, tuttavia, hanno prontamente smentito queste voci assolutamente infondate. Gli stessi genitori di Sissy Trovato, inoltre, sarebbero stati informati dell’accaduto solo a distanza di cinque ore, quando già le voci sulla sua presunta depressione erano girate. Chi le ha messe in giro? Secondo il settimanale potrebbe esserci stato il tentativo di depistare le indagini da parte di qualcuno del carcere che ha agito fornendo informazioni false. E’ emerso come anche sul luogo in cui Sissy è stata trovata agonizzante non sarebbero stati compiuti i dovuti accertamenti. La verità è ancora lontana?
La vicenda misteriosa che ha visto coinvolta l’agente di polizia penitenziaria Sissy Trovato, in servizio a Venezia e che oggi lotta tra la vita e la morte nell’ospedale di Mestre, continua a riportare diversi lati bui. Quello evidenziato dall’avvocato di famiglia è solo uno dei lati oscuri che smentirebbero il tentato omicidio messo in atto dalla giovane 28enne originaria della provincia di Reggio Calabria. Il settimanale Giallo, nelle scorse settimane ha raccolto altre importanti indiscrezioni relative all’esplosione di un colpo di pistola alla tempia e che ha ferito gravemente Sissy Trovato. Dallo studio della traiettoria del proiettile, infatti, è emerso che chi ha sparato lo ha fatto usando la mano sinistra. Nulla di strano se non fosse che Sissy non è mancina, quindi non avrebbe mai potuto farlo. Questa potrebbe essere la conferma – probabilmente quella definitiva – che a premere il grilletto non sia stata l’agente di polizia penitenziaria. Ed a smentire categoricamente la tesi del tentato suicidio sono anche la amiche più strette e soprattutto la famiglia della 28enne, dal primo novembre scorso in coma.
Il caso di Sissy Trovato, l’agente di polizia penitenziaria trovata agonizzante all’ospedale civile di Venezia lo scorso 1 novembre, resta ancora un giallo. La giovane 28enne continua a lottare tra la vita e la morte in seguito a quello che solo apparentemente sembrerebbe un tentativo di suicidio ma che invece potrebbe celare anche un’altra clamorosa quanto terribile verità. Il caso ha interessato anche la trasmissione Chi l’ha visto, che nelle passate settimane si è a lungo dedicata alla vicenda di Sissy Trovato (Maria Teresa Trovato Mazza è il suo vero nome), ferita alla testa con un colpo di pistola mentre era in servizio. La ragazza, ricordiamolo, è stata raggiunta dal colpo che l’ha ridotta in coma dopo aver fatto visita ad una detenuta presso l’ospedale veneziano. La tragedia ancora incomprensibile e dagli aspetti misteriosi, sarebbe avvenuta davanti all’ascensore della struttura, facendo sollevare un ulteriore quesito: come mai Sissy Trovato stava per prendere l’ascensore, se già si trovava a piano terra? Stando a quanto trapelato da Il Gazzettino, a tornare su uno dei casi più bui degli ultimi mesi, oltre alla trasmissione di Rai 3 sarebbe stata anche una delle due legali della famiglia Trovato Mazza, l’avvocato Maria Sicari. L’intento primario è quello di spingere la Procura di Venezia a non archiviare il caso come suicidio, alla luce dei numerosi lati oscuri dell’intera vicenda. L’avvocato, nello specifico, ha voluto porre l’attenzione sulle entrate dei due fori dei proiettili che hanno colpito alla testa Sissy Trovato. “Non sono compatibili con un tentativo di suicidio”, ha commentato l’avvocato Sicari, ribadendo come un aspirante suicida tenta di spararsi alla tempia e all’altezza della bocca e non nella parte posteriore del cranio, come accaduto alla giovane agente di polizia penitenziaria, originaria di Taurianova, in provincia di Reggio Calabria. Oltre a questo dato, ne sarebbero emersi altri due che resterebbero al momento ancora da chiarire. Come riporta il sito Poliziapenitenziaria.it, pare che Sissy Trovato, prima dello scorso 1 novembre avesse confessato al padre un segreto che potrebbe essere legato all’intera vicenda. Inoltre, sarebbe ancora da chiarire anche la denuncia che l’agente avrebbe avanzato alla direzione del carcere della Giudecca in riferimento ad un presunto rapporto tra una detenuta ed una collega e che le sarebbe costato un provvedimento disciplinare.